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Com’è strutturato il catalogo Umana Persone?

Attualmente si tratta di un prototipo ad uso delle Cooperative socie e della Rete stessa. Superata la fase di valutazione (lo si sta testando) auspichiamo che possa divenire un tassello di conoscenza condivisa a disposizione dei provider di servizi socio-sanitari. Ha una struttura molto semplice: un file condiviso a cui si può accedere facilmente e lavorare con più mani.

Il file è composto da tre sezioni: robot di telepresenza, sistemi di monitoraggio e piattaforme di comunicazione.

Per ognuna delle suddette categorie, sono elencate una serie di soluzioni: di alcune abbiamo già fatto esperienza diretta, di altre abbiamo informazioni derivate dalla ricerca.

Oltre alla descrizione di massima di ogni dispositivo (compreso il prezzo), ai possibili campi di applicazione e ai riferimenti internet, si trovano informazioni che rispondono alla necessità di facilitare la valutazione della soluzione proposta: vantaggi e svantaggi che si possono dedurre dalle caratteristiche del prodotto, recensioni di operatori che hanno avuto esperienza d’uso, eventuali feedback degli utenti.

Uno spazio particolare è riservato alla privacy e cyber security, perché gestione dei dati e sicurezza informatica sono aspetti che richiedono massima attenzione quando si parla di tecnologie assistive.

Nel catalogo è possibile quindi, per ogni soluzione proposta, trovare indicazioni sugli aspetti che devono essere maggiormente attenzionati e che, anche da questo punto di vista, sono in parte frutto dell’esperienza pratica relativa all’uso di una determinata tecnologia.

Vero è infatti che in ottica privacy e data protection ogni soluzione impiegata deve essere calata nello specifico contesto di riferimento, ma abbiamo ritenuto comunque molto utile formalizzare e dare evidenza di alcune problematiche privacy ricorrenti.

Troviamo quindi:

  • Aspetti sui quali è utile focalizzare l’attenzione in fase di individuazione e selezione di una tecnologia (ubicazione dei server, misure adottate dal produttore in ottica privacy by desing, possesso di attestati e certificazioni, ecc.. )
  • Consigli e “pillole” relative ai casi d’uso per i quali si è fatta esperienza diretta in modo tale da tenerli a mente in fase di progettazione (backup delle informazioni e cancellazione delle stesse da un dispositivo in caso di uso promiscuo tra più utenti)
  • Link utili a fonte normative e/o paranormative nazionali ed internazionali, a paper scientifici o articoli di interesse in relazione alla specifica tecnologia di riferimento. Ciò al fine di rendere il catalogo anche uno strumento per accrescere l’awareness di tutti i soggetti che operano nella filiera dei servizi alla persona e per veicolare un aggiornamento periodico.

In sintesi, queste le principali informazioni raccolte nel catalogo per ogni soluzione proposta:

Come nasce l’idea del Catalogo

Al Cantiere Digitalizzazione e Tecnologie Assistive di UP-Umanapersone si lavora con costanza ed entusiasmo.

Un po’ operai e un po’ architetti, mattone dopo mattone, vediamo realizzarsi un nuovo modo di pensare i servizi di cura.

Citando Troisi, siamo convinti che per mettere a sistema l’innovazione si debba “provare, provare, provare…”, ma allo stesso tempo percepiamo come vitale ritagliare spazi di riflessione e condivisione sul disegno di insieme che si viene definendo e sugli strumenti che utilizziamo.

Negli ultimi mesi ci siamo misurati con robot di teleassistenza, sensoristica, app per la comunicazione e, da bravi artigiani, di volta in volta ci siamo annotati cosa funziona e cosa no, cosa risponde alle esigenze dei servizi che eroghiamo, e cosa invece complica la situazione. Ci siamo però anche detti che forse tutto questo bagaglio di conoscenze empiriche poteva essere sistematizzato, e integrato in un panorama di informazioni più ampio: da qui l’idea di creare un catalogo delle tecnologie assistive.

La proposta risponde anche ad un’altra esigenza, che è quella di fornire informazioni attendibili e dettagliate agli Uffici progettazione delle cooperative, in modo che possano utilizzarle per i progetti ordinari di fornitura di servizi, oltre che permettere agli organi decisionali (direttori, coordinatori) di immaginare i miglioramenti dei processi di lavoro integrando soluzioni digitali.

Si tratta di uno strumento semplice, di facile utilizzo e continuamente aggiornato, così da essere un effettivo strumento di lavoro.

Nuovo ciclo up-pegaso caffè e due laboratori di formazione e ricerca

Con questo nuovo ciclo di UP-Pegaso Caffè prosegue l’approfondimento di due temi chiave: la co-programmazione e la co-progettazione. Lo facciamo con Stefano Lomi, per conoscere lo stato dell’arte delle iniziative toscane, e con Patrick Vesan per quelle valdostane. Offrire inoltre due laboratori di formazione e ricerca con Silvia Pellizzari, e con Michele Cozzio, Fausto Galante ed Alessandro Fambri, che permettano di entrare nel merito di quanto ci hanno raccontato negli incontri precedenti (i video sono accessibili tramite il seguente link: https://umanapersone.it/archivio-news/) e di acquisire strumenti e modelli efficaci per il presente e il futuro del rapporto tra Imprese sociali e Pubblica Amministrazione.

Non solo, grazie alla disponibilità di Maximiliano Romero e di Fabio Lena, ritorniamo sul tema delle tecnologie assistive, per comprendere, da un lato, l’importanza del loro design; dall’altro, i criteri con cui i Comitati Etici autorizzano le sperimentazioni che ne prevedono l’impiego.

Segue il calendario degli appuntamenti, nella speranza di avervi numerosi!

 

14 MAGGIO 2021 – ore 15:30/17:00

UP-PEGASO CAFFÈ

La Riforma del Terzo Settore in Toscana: a che punto siamo
con Stefano Lomi – Osservatorio Sociale regionale della Toscana

 

28 MAGGIO 2021 – ore ore 15:30/17:00

UP-PEGASO CAFFÈ

“Design per la società

con Maximiliano Romero – Università IUAV di Venezia

 

11 GIUGNO 2021 – ore 15:30/17:00

UP-PEGASO CAFFÈ

“La Riforma del Terzo Settore in Valle d’Aosta: a che punto siamo”

con Patrick Vesan – Università della Valle d’Aosta

 

18 GIUGNO 2021 – ore 09:30/12:30

1° LABORATORIO- I BANDI DI APPALTI A PARTNERSHIP ESTESA

con Michele Cozzio, Università di Trento; Fausto Galante, Funzionario presso la Comunità Valle dei Laghi;  Alessandro Fambri, Funzionario presso A.P.S.P. Civica di Trento

 

25 GIUGNO 2021 – ore ore 15:30/17:00

UP-PEGASO CAFFÈ

I Comitati Etici e le prospettive di integrazione tra sperimentazioni cliniche e sperimentazioni sociali ad alto contenuto tecnologico

con Fabio Lena, Vice Presidente Comitato Etico Toscana Sud Est

 

9 LUGLIO 2021 – ore 09:30/12:30

2°  LABORATORIO – PRATICHE DI CO-PROGRAMMAZIONE E CO-PROGETTAZIONE NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

con Silvia Pellizzari, Università di Trento

 

La partecipazione agli UP-PEGASO CAFFE’ è libera; chi fosse interessato può scrivere a segreteria@umanapersone.it per ricevere il link. La partecipazione ai due LABORATORI è gratuita per gli aderenti alla Rete Umana Persone, mentre prevede una quota di partecipazione complessiva di € 150,00 + iva per tutti gli altri.

Questi ultimi rappresentano la continuazione degli incontri svoltisi il 25 febbraio e 5 marzo scorsi e verteranno sull’analisi di casi specifici.

Chi fosse interessato può contattarci alla mail segreteria@umanapersone.it, per ricevere tutte le necessarie informazioni, nonché le istruzioni per procedere ad iscrizione e pagamento.

C’è appalto e appalto…I bandi a partnership estesa sono una soluzione?

L’ultimo appuntamento del ciclo invernale degli UP-Pegaso Caffè si è svolto lo scorso 5 marzo ed hanno partecipato il Prof. Michele Cozzio, dell’Università di Trento, curatore del volume “Codice dei Contratti Pubblici”, ed il Dott. Fausto Galante, della Comunità Valle dei Laghi.

Entrambi ci hanno presentato una nuova e possibile applicazione dello strumento tradizionale dell’appalto.

Per saperne di più, riguarda il video al seguente link

https://youtu.be/pMhJx9zamiE

CO-PROGRAMMAZIONE E CO-PROGETTAZIONE: COSA SUCCEDE IN GIRO PER L’ITALIA?

Durante il secondo appuntamento del ciclo di incontri UP-Pegaso Caffè, svoltosi lo scorso 25 febbraio, è stata nostra ospite la Prof.ssa Silvia Pellizzari, dell’Università di Trento e curatrice del volume intitolato Terzo settore e pubblica amministrazione. La svolta della Corte costituzionale”.

E’ possibile rivedere l’intervento, dedicato ad una interessantissima panoramica sull’evoluzione degli istituti di cui all’art. 55 CTS, collegandosi al seguente link

https://youtu.be/cJMmEMxZ1gA

Per vedere la presentazione, clicca qui

 

Linee Guida sui rapporti tra P.A. ed ETS: alcune riflessioni

Con DM n. 72 del 31 marzo 2021 sono state adottate le Linee Guida sul rapporto tra Pubbliche Amministrazioni ed Enti del Terzo settore (Trovate cliccando qui tutti i riferimenti).  Dal punto di vista politico tale atto assume indubbiamente un significato molto forte. Due elementi in particolare meritano di essere segnalati. Il primo, riguarda il fatto che tali linee sono volte a supportare l’attuazione concreta degli istituti di cui all’art. 55 CTS, senza tuttavia che ciò fosse contemplato tra gli originari 24 decreti attuativi previsti per il solo Codice del Terzo Settore. Il secondo tiene conto della concatenazione di eventi che si sono succeduti nell’ultimo paio di anni. Ci riferiamo, in particolare, all’adozione da parte di ANAC delle Linee Guida contenenti “Indicazioni in materia di affidamenti di servizi sociali”, al parere su di esse emesso dal Consiglio di Stato (il tutto accaduto alla fine del 2019), alle sentenze n. 131 e 255 del 2020 adottate dalla Corte Costituzionale, e alle iniziative variamente sorte a livello regionale volte all’adozione di una legge regionale sulla co-programmazione e co-progettazione (prima fra tutte la L.r. 65/2020 Regione Toscana).

L’impressione generale è quella di un largo e ampio consenso rispetto agli istituti della co-programmazione e co-progettazione. Da un osservatorio più defilato, immerso nelle dinamiche in cui giornalmente gli operatori del Terzo settore si trovano ad operare, la sensazione è che non ci sia la stessa reattività nel dar gambe ad una riforma che – come qualcuno ha giustamente osservato – è giunta alla fase del diritto in azione.

A questa titubanza o disomogeneità applicativa le Linee Guida mirano ad offrire rimedio.

In quest’ottica sono due gli aspetti che a nostro parere potrebbero diventare critici all’atto della loro applicazione pratica. Il primo riguarda l’individuazione di criteri chiari, univoci ed omogenei a cui le P.A. possano far riferimento nell’orientare la loro scelta di attivare un rapporto collaborativo piuttosto che un rapporto basato sullo scambio di prestazioni reciproche. Si ricade in questo caso nell’ambito della discrezionalità amministrativa che per definizione deve, nel bilanciamento dei vari interessi in gioco, determinare la miglior soluzione per il perseguimento dell’interesse pubblico, rispettando i principi generali che regolano l’attività amministrativa. Ma muovendoci in un terreno ancora altamente instabile, in cui le oscillazioni interpretative e le diverse sensibilità, anche personali, rischiano di condizionare ancora significativamente le scelte della P.A., avrebbe potuto risultare di particolare utilità esplicitare i fattori di forza e di debolezza (dal punto di vista economico, procedimentale, organizzativo, legislativo, ecc…) degli istituti della amministrazione collaborativa, da un lato, e dell’appalto, dall’altro. Stante quindi la teorica distinzione delineata tra i due, ciò avrebbe potuto rendere maggiormente consapevoli le P.A. delle possibili ricadute applicative e quindi effettuare scelte più ponderate, grazie ad un bilanciamento di interessi realistico e basato su evidenze concrete. A tal proposito rammentiamo due significativi passaggi.

Il primo è tratto dal parere del Consiglio di Stato n. 1382/2918 i quale afferma: “…l’Amministrazione dovrà puntualmente indicare e documentare la ricorrenza, nella concreta vicenda, degli specifici profili che sostengono, motivano e giustificano il ricorso a procedure che tagliano fuori ex ante gli operatori economici tesi a perseguire un profitto. L’Amministrazione dovrà, in particolare, evidenziare la maggiore idoneità di tali procedure a soddisfare i bisogni latu sensu “sociali” ricorrenti nella fattispecie, alla luce dei principi di adeguatezza, proporzionalità ed efficacia ed in comparazione con gli esiti che verosimilmente produrrebbe l’alternativa del ricorso al mercato”.

La seconda è tratta invece dallo schema di Linee Guida sopra citate proposte da ANAC e poi ad essa restituite dal Consiglio di Stato. In particolare, si evidenzia come sia emersa effettivamente anche in quel caso “l’esigenza di determinare i profili caratterizzanti dei singoli istituti e di favorire l’individuazione di criteri univoci per l’esercizio delle scelte discrezionali delle stazioni appaltanti”. Il secondo aspetto da porre all’attenzione concerne la demarcazione del confine tra apporto economico che costituisce un corrispettivo e apporto economico che invece costituisce contributo. Questo aspetto è di fondamentale importanza, atteso che il dualismo onerosità-gratuità rappresenta uno dei fronti di maggior frizione tra Codice dei Contratti Pubblici e Codice del Terzo Settore.

Viene quindi da chiedersi se sia sufficiente qualificare come contributi ex art. 12 L. 241/’90 le risorse economiche trasferite in una procedura di co-progettazione, esclusivamente sulla base della natura giuridica della procedura e del rapporto di co-progettazione. Tecnicamente, infatti, si tratterebbe comunque di un trasferimento di denaro potenzialmente in grado di remunerare il destinatario per l’esecuzione del servizio o anche solo per parte dei fattori produttivi impiegati. Allora, se è vero che per escludere la natura di corrispettivo non basta collocarsi nell’ambito di una procedura di co-progettazione, perché il semplice conferimento di risorse pubbliche e private non esclude che una parte delle prime sia finalizzata a coprire anche solo in parte il costo del servizio, potrebbe essere utile prevedere indicazioni di maggior dettaglio sul rapporto che deve esserci tra risorse pubbliche e risorse private. Si dovrebbe in particolare verificare la concreta entità dell’apporto pubblico rispetto a quello privato, sia dal punto di vista quantitativo che dal punto di vista delle voci di costo coperte. Ipotizzando, infatti, che al privato sia richiesto di conferire un immobile di sua proprietà, ferma restando la relazione di stima sullo stesso, bisognerebbe poi controllare che il contributo pubblico non sia più alto o significativamente più alto rispetto al valore dell’immobile conferito, poiché altrimenti il contributo si trasformerebbe di fatto in un corrispettivo, eludendo la logica dello scambio di cui al Codice Appalti.

Un atro aspetto, legato a questa problematica del riconoscimento economico riguarda la partecipazione di un soggetto privato ai tavoli di co-progettazione, operazione di per sé non a costo zero, non remunerata perché non riconducibile alla gestione del servizio, bensì alle attività di amministrazione condivisa.  Ora, il fatto che un ETS sia tale perché ha connaturato il fine di pubblica utilità, non dovrebbe giustificare la totale gratuità delle suddette attività, perché con l’ibridazione delle forme giuridiche a cui la riforma ha aperto la strada, nell’ambito del Terzo Settore ci sono molte imprese che in quanto tali devono effettuare scelte di allocazione di risorse condizionate dalle prospettive di remunerazione offerte. Tutto ciò per dire che sarebbe necessario rivedere a monte il concetto di onerosità, in modo da scongiurare il rischio che le procedure di co-progettazione finiscano per essere considerate non convenienti da molti ETS.

Gianna Vignani

Osservatorio rapporti P.A.- ETS

Una delle più importanti linee di ricerca e sviluppo in cui la Rete è impegnata da circa un paio di anni riguarda la Riforma del Terzo Settore e lo studio dell’evoluzione dei rapporti con la P.A. In un contesto caratterizzato da cambiamenti socio-demografici complessi, dalla contrazione delle risorse disponibili – in attesa del PNRR … – e da un quadro normativo estremamente incerto e variegato, l’obiettivo è quello di fornire i driver fondamentali per orientare l’azione strategica delle imprese sociali verso la ricerca di soluzioni pubblico-private innovative ed integrate. Obiettivi che assumono particolare centralità nella prospettiva del ripensamento dei sistemi di welfare che la pandemia da Covid-19 sta imponendo come primaria sfida per i policy makers.

 

Nel definire le specifiche attività da svolgere si è cercato di rispondere a tre requisiti:

  • Complementarietà, rispetto a quanto già è stato fatto e stanno facendo i vari Osservatori, sia a livello regionale che nazionale;
  • Territorialità, da intendersi come adozione di un approccio “bottom-up”, che parta dalle problematiche pratiche per individuare soluzioni nella cornice normativa di riferimento;
  • Specificità, nell’ottica di approfondire problematiche anche molto specifiche perché legate ad un determinato territorio o perché altrove scarsamente approfondite.

Le attività intraprese sono di vario tipo e sono sinteticamente rappresentate qui di seguito.

 

 

La prima, partendo da sinistra e muovendo in senso orario, fa riferimento ad un  database regionale di affidamenti (relativi tanto a servizi di assistenza domiciliare, quanto a servizi residenziali/semiresidenziali ed educativi) che è stato creato per consentire nel medio-lungo periodo l’analisi comparata degli stessi, nonché la promozione, sulla base delle evidenze disponibili, di soluzioni che contribuiscano al miglioramento del sistema di affidamenti alle imprese sociali.

Nell’ottica della valorizzazione del patrimonio umano ed esperienziale a disposizione, il lavoro ha visto il pieno coinvolgimento degli Uffici Progetto delle cooperative afferenti alla Rete Umana Persone (Giulia Casamonti – Coop 21; Laura Periccioli e Caterina Betti – G. Di Vittorio; Daniele Botteri – Giovani Valdarno; Silvia Carrai- Sintesi Minerva; Lara Busoni- Nuovo Futuro; Carmine Torchia- Pane e Rose; Simona Borghini e Barbara Burroni- Progetto5; Francesco Monaci- Il Quadrifoglio; Valentina Bonucci- Uscita di Sicurezza; Paola Ceccherini- Zelig Sociale)

 

Un passaggio fondamentale, e che ha richiesto un lavoro di analisi piuttosto approfondito, è stato quello relativo alla messa a punto della scheda analitica, quale standard condiviso di riferimento sulla base del quale archiviare i dati raccolti; successivamente, è stato messo a punto il vero e proprio database, via via alimentato con le suddette schede periodicamente inviate da ogni singolo ufficio progetto.

 

La seconda linea di lavoro intrapresa riguarda l’emersione e lo studio di criticità e/o best practices a livello locale.  Negli ultimi mesi, oggetto di approfondimento sono stati in particolare gli istituti della co-programmazione e co-progettazione (vedi news successive), quest’ultima specificatamente attenzionata nell’ambito di una pratica registrata in una parte della Regione Toscana e in via di progressiva diffusione, consistente nell’adozione di bandi denominati “Appalto specifico per la co-progettazione”, la cui caratteristica consiste nel ricorrere ad una procedura di co-progettazione per la selezione del contraente, nell’ambito di una più ampia procedura di appalto per l’affidamento del servizio messo a gara. Dall’analisi condotta sugli stessi sono emerse una serie di questioni dubbie, meritevoli di approfondimento e che ci limitiamo qui semplicemente ad elencare:

  • compatibilità tra co-progettazione e Sistema Dinamico di Acquisizione;
  • legittimità della sovrapposizione tra procedura di appalto e co-progettazione, con particolare attenzione alle ricadute che ciò determina nella complessiva procedura di gara e alle conseguenze per l’operatore economico;
  • natura giuridica dell’atto di approvazione del concorrente scelto per la co-progettazione e definizione della disciplina applicabile.

 

Terza e rilevante linea di lavoro riguarda l’organizzazione di una serie di momenti di approfondimento tematico, denominati UP- Pegaso Caffé, con la partecipazione di illustri esperti.

Gli incontri svolti nei mesi di febbraio e marzo 2021, rivedibili sul canale Youtube della Rete (https://www.youtube.com/channel/UCN98sQMh_uxT18wy5_3wJpg), hanno visto la partecipazione della Prof.ssa Silvia Pellizzari, del Prof. Michele Cozzio e del Dott. Fausto Galante. Per i relative contenuti si rinvia pertanto ai precedenti articoli della newsletter. ma si anticipa Tali incontri, sullo stesso tema,  continueranno con il seguente calendario:

  • 14 maggio 2021 ore 15,30-17,00 – Dott. Stefano Lomi, Responsabile Osservatorio Sociale Regionale
  • 11 giugno 2021 ore 15,30- 17,00 – Prof. Patrick Vesan, Università della Valle d’Aosta.

 

Sono inoltre in programma per i mesi di giugno e luglio almeno due ulteriori incontri sotto forma di workshop. Sia i Caffé che i workshop sono appuntamenti aperti a chiunque fosse interessato, pertanto, per rimanere aggiornati e partecipare vi invitiamo ad iscrivervi alla newsletter attraverso l’apposito form sul sito della Rete (https://umanapersone.it/newsletter/) oppure a contattare la Segreteria della Rete (segreteria@umanapersone.it).

 

L’ultima linea di lavoro, contenuta nella quarta ed ultima porzione del grafico, rappresenta la messa a sistema di tutto ciò che emerge dalle precedenti e consiste nella individuazione dei trend dell’evoluzione del sistema delle esternalizzazioni ed affidamenti. Il compito è complesso, tenuto conto delle molteplici variabili in gioco e delle sfide socio-economiche che la crisi sanitaria ha reso evidenti e davvero urgenti. Tuttavia, l’auspicio è quello di farci trovare pronti e propositivi per contribuire consapevolmente alla costruzione di soluzioni condivise.

Strumenti leader di supporto tecnologico

Autore: Andrej Grgurić, Ericsson Nikola Tesla S.p.A.,

«Non si può prescindere dal mettere in atto i meccanismi e le procedure di cybersecurity appropriati quando si forniscono soluzioni ICT per l’indipendenza e il miglioramento della qualità di vita.» 

Qual è l’importanza della cybersecurity e della privacy in Pharaon?

L’obiettivo del progetto Pharaon è rendere possibile una qualità di vita smart e attiva per la popolazione anziana attraverso l’integrazione di diversi servizi, piattaforme e device digitali finalizzati a realizzare soluzioni personalizzate, user-friendly e ad hoc. Di conseguenza, diventa fondamentale adottare meccanismi appropriati di cybersecurity e di tutela della privacy. I servizi Pharaon, infatti, verranno erogati principalmente tramite Cloud, un sistema che, se da un lato offre alcuni benefici, dall’altro introduce sfide in tema di riservatezza, integrità e disponibilità.

Con l’intensificarsi delle minacce alla sicurezza informatica, sia in termini di frequenza che di pericolosità, la cybersecurity è diventata uno degli aspetti più importanti da considerare nella messa a punto di soluzioni per gli end-users. Qualsiasi violazione in termini di sicurezza dei dati può compromettere l’intero sistema e, di conseguenza, minare la fiducia degli utenti. Per questa ragione, identificare chiaramente e dare priorità alle minacce informatiche e alle vulnerabilità rappresenta il primo passo da compiere per definire contromisure efficaci e per assicurare che vengano raggiunti i più elevati standard di sicurezza informatica.

Perché adottare standard di sicurezza informatica può essere considerato un must?

Verranno messi a punto prodotti diversi, provenienti da sei siti pilota presenti in cinque nazioni. Di conseguenza, i provider di tecnologie e servizi devono conformarsi ai regolamenti europei e nazionali in materia di privacy, come il General Data Protection Regulation (GDPR) e altre leggi nazionali. A questo riguardo, vengono considerati sia gli standard come la serie ISO/IOEC 27000 sulla sicurezza delle informazioni e gli standard sulla sicurezza informatica sanitaria che le raccomandazioni elaborate dalle aziende leader nel settore della cybersecurity, come NIST (U.S. National Institute of Standards and Technology) e ENISA (European Union Agency for Cybersecurity).

Come affrontare i problemi inerenti la cybersecurity e la privacy?

I problemi relativi alla cybersecurity (come il rilevamento e la prevenzione di attacchi dannosi, il ripristino rapido dopo i guasti, il controllo granulare degli accessi, il rilevamento degli attacchi interni, l’eterogeneità dei device) e alla privacy (come la profilazione e il tracciamento, la localizzazione, la trasmissione sicura dei dati) devono essere affrontati su livelli diversi.

Al fine di garantire la sicurezza informatica end-to-end, le varie dimensioni della cybersecurity (come il controllo dell’accesso, l’autenticazione, il non ripudio, la riservatezza dei dati, la sicurezza delle comunicazioni, l’integrità dei dati, la disponibilità) devono essere applicate a tutti i livelli di infrastruttura, servizio e applicazione. 

Come si sviluppa la governance della cybersecurity in Pharaon? 

La governance della cybersecurity di Pharaon mira ad assicurare che le strategie di sicurezza informatica siano in linea con gli obiettivi e i regolamenti di riferimento. Questa supervisione fa sì che vengano intraprese le giuste azioni, che le risorse vengano adeguatamente allocate e che le policy siano correttamente implementate. La pianificazione strategica, le strutture organizzative (comprese le misure di sicurezza informatica riguardanti l’intero progetto e quelle relative più specificatamente ai pilot, entrambe supervisionate dei manager locali), la conformità ai regolamenti e alle norme e il monitoraggio continuo sono stati messi a punto per assicurare l’adozione di determinati requisiti di sicurezza informatica durante lo svolgimento del progetto e dopo la sua conclusione.

English version: https://www.pharaon.eu/pharaon-posts-andrej-grguric-leader-technology-support-tools/

Ericsson Nikola Tesla (ENT) – partner europeo del progetto Pharaon

Autore: Sergio Russo – Techincal Manager Casa Sollievo della Sofferenza

  • La ENT

La Ericsson Nikola Tesla (ENT) è un’azienda croata che, in quanto associata al Gruppo Ericsson, opera nel mercato globale dell’ICT. La ENT è il più grande provider specializzato di prodotti, soluzioni e servizi di telecomunicazione dell’Europa centrale e dell’est nonché di soluzioni innovative di ICT per l’assistenza sanitaria, i trasporti, l’amministrazione statale, i servizi e la comunicazione multimediale. Con i suoi 2400 dipendenti e il suo focus in conoscenza e innovazione, la ENT è la principale esportatrice di conoscenze della Croazia. Le sue principali attività includono: 1) ricerca e sviluppo; 2) implementazione di soluzioni di comunicazione basate sulla tecnologia end-to-end e soluzioni ICT per l’industria e la società: 3) fornitura di servizi a livello locale, regionale e mondiale; 4) reti di marketing e di vendita. Il Gruppo Ericsson Nikola Tesla ha 3000 dipendenti ed è presente sul mercato, con successo, da 55 anni. La sezione ENT dedicata ai sistemi di e-health sviluppa, fornisce e offre assistenza per l’utilizzo di sistemi informativi sanitari su larga scala e sistemi di cura personalizzati. La ENT ha creato e implementato il sistema di integrazione sanitario primario della Croazia, a cui attualmente fornisce assistenza.

  • La ENT in altri progetti/attività collegate all’AHA

La ENT partecipa a molti progetti europei di Ricerca e Sviluppo nel dominio AAL/AHA. Alcuni tra i progetti europei cui la ENT ha preso parte, assumendo ruoli tecnici, sono MPOWER (piattaforma middleware per lo sviluppo di applicazioni per gli anziani), universAAL (piattaforma aperta universale e di riferimento specificatamente per l’Ambient Assisted Living), eWALL (Electronic Wall per il miglioramento della qualità di vita negli anziani), CareWell (integrazione a più livelli per pazienti con bisogni complessi). Attualmente, la ENT è coinvolta nella mHealth Innovation and Knowledge Hub dell’Unione Europea (nata dalla collaborazione tra la WHO e l’ITU al fine di supportare le nazioni nel processo di integrazione della mHealth nei servizi sanitari nazionali) e naturalmente in PHARAON.

  • Ruolo dell’ENT in PHARAON e nel pilot italiano

La ENT è coinvolta in tutte le attività tecniche di PHARAON. Dalla verifica di tutti i requisiti previsti per i pilot e la definizione dell’architettura iniziale, lavorando sugli strumenti di supporto tecnologico e su soluzioni di interoperabilità, all’integrazione dell’ecosistema tecnologico, l’ottimizzazione delle risorse del pilot e l’attività di supporto allo stesso. La ENT dirige il Work Package 4, inerente gli Strumenti di supporto tecnologico, e alcune altre attività del progetto, comprese quelle sulla cybersecurity. Un focus particolare della ENT è fornire supporto ai pilot sloveni e italiani. Riguardo al pilot in questione, la ENT ricopre il ruolo di gestore tecnico e di provider tecnologico, facendo sì che tutte le componenti tecniche siano adeguatamente integrate, al fine di creare un valore aggiunto per gli utenti.

Link al sito di ENT

https://www.ericsson.hr/en/homepage

 

ENGLISH VERSION

Author: Sergio Russo – Techincal Manager Casa Sollievo della Sofferenza

Ericsson Nikola Tesla (ENT) – European partner of Pharaon Project

  • ENT

Ericsson Nikola Tesla (ENT) is a Croatian company that, as an associated company of the Ericsson Group, operates in the global ICT market. ENT is the largest specialized provider of telecommunications products, solutions and services in Central and Eastern Europe, as well as a provider of innovative ICT solutions related to health care, transport, state administration, utilities, and multimedia communication. ENT employs over 2400 people and with a focus on knowledge and innovation, it is the leading Croatian knowledge exporter. Key activities encompass the following: 1) research and development; 2) implementation of e2e communication solutions and ICT solutions for industry and society; 3) local, regional, and global delivery of services; 4) marketing and sales network. The Ericsson Nikola Tesla Group employs more than 3000 people and has been in business for fifty-five successful years. ENT e-Health systems department develops, provides and maintains large-scale healthcare information systems and personalized healthcare systems. ENT has created, implemented, and are is maintaining the Croatian primary healthcare integration system.

  • ENT in other projects/activities related to AHA 

ENT has been participating in several EU R&D projects in the AAL/AHA domain. Some of the EU projects where ENT was involved, in technical roles, are MPOWER (middleware platform for the development of applications targeting older people), universAAL (universal open platform and reference specification for Ambient Assisted Living), eWALL (Electronic Wall to Improve Quality of Life for the Elderly), CareWell (Multi-level integration for patients with complex needs). Currently, ENT is involved in EU mHealth innovation and Knowledge Hub (created from a collaboration between WHO and ITU to support countries in integrating mHealth in national healthcare services) and naturally Pharaon.

  • Role of ENT in Pharaon and Italian pilot 

The ENT team is involved in all technical activities of Pharaon. From reviewing pilot requirements and defining the initial architecture, working on technology supporting tools and interoperability solutions to technology ecosystem integration and pilot deployment optimization and support. The ENT team leads the Work Package 4 on Technology Support Tools and some other tasks in the project, including ones related to cybersecurity. Special focus is directed in supporting pilots in Slovenia and Italy. The involvement in mentioned pilot is in the role of technical management and technology provider, making sure all the technical components are properly integrated and providing added value to our users.

URL Organisation

https://www.ericsson.hr/en/homepage

 

Il Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIEF) dell’Università di Firenze, nuovo coordinatore del progetto Pharaon

Autrice: Laura Fiorini – Coordinatrice sito pilota italiano, DIEF-Unifi

L’Università di Firenze (UNIFI), fondata nel 1321, con circa 51.000 studenti, 1.800 docenti e ricercatori, 1.600 personale tecnico e amministrativo e 1.600 dottorandi e assegnisti di ricerca è una delle più grandi organizzazioni per la ricerca e l’istruzione superiore in Italia. I ricercatori dell’Università di Firenze operano all’interno di 21 dipartimenti e possono beneficiare di circa 40 strutture di ricerca, tra cui centri interdipartimentali e interuniversitari, nonché centri specializzati per il trasferimento delle conoscenze e la formazione avanzata. Una parte significativa del budget annuale è destinata alla ricerca scientifica.

Recentemente, UNIFI si è classificata tra le prime università italiane per la distribuzione dei fondi di ricerca nazionali, ed è tra le più attive in termini di progetti europei e relative sovvenzioni. Nel settimo programma quadro, l’UE ha finanziato circa 140 progetti per un totale di oltre 40 milioni di euro. A dicembre 2019, l’Università di Firenze ha oltre 70 progetti Horizon 2020 in corso e più di 90 altri progetti UE nel campo dell’istruzione, della cooperazione e delle iniziative congiunte. L’Università partecipa anche a diversi programmi di ricerca sponsorizzati da agenzie internazionali, associazioni, fondazioni e altri donatori.

All’interno del progetto Pharaon, l’Università di Firenze è coinvolta attraverso il Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIEF). Dal 1 dicembre 2020 il DIEF è il coordinatore del progetto Pharaon e del sito pilota italiano e ha ufficialmente sostituito la Scuola Superiore Sant’Anna.

Il DIEF conta circa 280 persone tra cui 61 docenti, 22 collaboratori amministrativi e tecnici, e circa 200 altri ricercatori, tra cui 71 studenti di dottorato, e 64 postdoc. Le attività di ricerca del Dipartimento abbracciano i seguenti settori tradizionali dell’ingegneria industriale: “Bioingegneria”, “Costruzioni e tecnologie meccaniche”, “Progettazione e metodi per l’ingegneria industriale”, “Fisica termica e controllo ambientale”, “Impianti e servizi industriali”, “Macchinari”, “Meccanica applicata”, “Chimica e tecnologia dei materiali” e “Matematica”.

Il DIEF ha competenze ed esperienze nelle aree della Robotica Industriale, Meccatronica, BioRobotica Assistiva, Internet of Robotics Things Marine Robotics, Esoscheletri a scopo riabilitativo e assistenziale, Visione Computazionale, Additive manufacturing, Veicoli Autonomi.

Il Dipartimento sostiene e promuove partnership per attività di ricerca e sviluppo con centri di ricerca e università di fama internazionale e aziende.

https://www.dief.unifi.it/

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Author: Laura Fiorini – Italian Pilot Coordinator, DIEF-Unifi

DIEF- Industrial Engeenering Department of University of Florence , the new coordinator of Pharaon Project

The University of Florence (UNIFI), established in 1321, is one of the largest organizations for research and higher education in Italy with about 51,000 students, 1,800 teaching and research staff, 1,600 technical and administrative staff and 1,600 PhD students and research fellows. Researchers at the University of Florence operate within 21 different departments and can benefit from approximately 40 research structures, including inter-departmental and inter-university centres, as well as specialized research, knowledge transfer and advanced training centres. Moreover, a significant part of the yearly budget is allocated to scientific research.

Recently, UNIFI has been ranked among top Italian Universities for the distribution of national research funds, and it is one of the most active Italian universities in terms of European projects and related grants. In the 7th Framework Programme, the EU funded about 140 projects for a total of over 40 million Euros. As of December 2019, the University of Florence has over 70 Horizon 2020 ongoing projects and more than 90 other EU projects in the field of education, cooperation and joint initiatives. The University also participates in several research programmes sponsored by international agencies, associations, foundations and other donors.

In Pharaon, the University of Florence is involved through the Department of Industrial Engineering (DIEF). From December 1st, 2020 DIEF department is the coordinator of Pharaon Project such as of the Italian pilot and officially replaced the Scuola Superiore Sant’Anna.

DIEF has about 280 people including 61 faculty, 22 administrative and technical staff, and about 200 other researchers, including 71 PhD students, and 64 postdocs. The research activities of the Department embrace the following traditional sectors of industrial engineering: “Bioengineering”, “Constructions and Mechanical Technologies”, “Design and Methods for Industrial engineering”, “Thermal Physics and Environmental Control”, “Industrial Plants and Services”, “Machineries”, “Applied Mechanics”, “Chemistry and Materials Technology” and “Mathematics”.

DIEF has competencies and experiences in the areas of Industrial Robotics, Mechatronics, Assistive BioRobotics, Internet of Robotics Things Marine Robotics, Exoskeletons for Rehabilitative and Assistive purposes, Computational Vision, Additive manufacturing, Autonomous Vehicles.

The Department supports and promotes partnerships for research and development activities with internationally renowned research centers and universities, and companies.

 

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