
Intervista a Luca Terrosi, Presidente della Rete e della Cooperativa Uscita di Sicurezza
Intervista a Luca Terrosi, Presidente della Rete e della Cooperativa Uscita di Sicurezza
Quali competenze sono necessarie per avviare processi di co-programmazione e co-progettazione? In che modo far sì che i percorsi di co-progettazione siano davvero tali e come superare le difficoltà che nascono dal co-progettare con altri soggetti? In che modo è possibile costruire una valutazione condivisa dei percorsi coprogettati?
Queste sono alcune delle domande con cui gli operatori pubblici e privati del welfare, e in particolare chi si occupa di programmazione e progettazione dei servizi, si trovano sempre più spesso a confrontarsi.
In tutta Europa, il settore del welfare sta attraversando una fase di profonda riorganizzazione legata alla pandemia, ma anche ai cambiamenti socio-demografici e alle sfide poste dalla transizione ecologica e energetica. In risposta all’esigenza di riorganizzazione del welfare, la co-creazione sta diventando un principio centrale per creare servizi sempre più allineati con i bisogni dei cittadini e con la domanda di efficienza nel settore. Il coinvolgimento dei cittadini consente inoltre di mobilitare, canalizzare e integrare risorse nella società civile, contribuendo allo sviluppo e alla coesione locale.
In risposta a queste esigenze, il progetto “Co-Creating wellbeing” ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo delle competenze di coloro che lavorano nei settori sanitario, sociale, educativo e delle politiche giovanili, nell’ambito pubblico e privato, attraverso modalità formative flessibili e orientate all’azione. L’obiettivo è favorire la creazione di una vera e propria comunità di apprendimento che possa sostenere, nel medio-lungo termine, lo sviluppo dei servizi in ottica partecipata e democratica.
Il progetto, finanziato dal programma Erasmus+, è promosso da una rete di università europee (UCL di Odense, Coventry University, Universidade do Minho di Braga e Université Lyon 1 Claude Bernard) insieme alla cooperativa LeGO.
Il percorso consentirà di approfondire pratiche e strumenti operativi per la gestione delle varie fasi del processo di co-creazione, dall’analisi collaborativa dei bisogni e la formulazione dei problemi alle tecniche di negoziazione e co-progettazione di soluzioni condivise. Al percorso formativo collaborerà anche la Rete UP Umanapersone, che è da tempo impegnata su questi temi nell’ambito del Cantiere “Riforma del terzo settore ed evoluzione dei rapporti con la pubblica amministrazione”, che potranno essere aggiornati rispetto al lavoro recentemente svolto con il progetto “Co-progettare la Co-programmazione e la Co-progettazione: una ricognizione nel territorio toscano. I risultati di una ricerca intervento” e altresì approfonditi in ottica transazionale.
Nelle prossime settimane sarà possibile a chi fosse interessato/a iscriversi al percorso.
Durante il worskhop “Codice dei Contratti Pubblici, Amministrazione Condivisa e Diritto Regionale: ipotesi per il sistema toscano”, del 14 marzo scorso svoltosi a Firenze presso il Complesso de Le Murate, sono stati anche presentati i seguenti due volumi.
Terzo Settore e Costituzione di Luca Gori
link per prefazione: https://www.giappichelli.it/media/catalog/product/excerpt/9788892142541.pdf
link allo shop: https://www.giappichelli.it/terzo-settore-e-costituzione-9788892142541
La co-progettazione dei servizi sociali. Un itinerario di diritto amministrativo di Emiliano Frediani
link per prefazione: https://www.giappichelli.it/media/catalog/product/excerpt/9788892140516.pdf
link allo shop: https://www.giappichelli.it/la-co-progettazione-dei-servizi-sociali-9788892140516
L’annosa questione del coordinamento normativo tra i due Codici, del Terzo settore, da un lato, e dei Contratti Pubblici, dall’altro, è ormai giunta ad una stagione nuova in cui pressoché unanimemente si considerano due corpi normativi distinti, alternativi e non sovrapponibili.
La riforma del Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 36/2023) è stata approvata dal Consiglio dei Ministri il 29 marzo 2023 scorso in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78 e vale la pena di ricordare che nell’ambito dell’attuazione del PNRR, essa rappresenta una delle scadenze di rilevanza europea del primo trimestre 2023, ossia vincolante per la ricezione dei fondi da parte dell’Europa.
Il punto di contatto esplicitato dalla norma tra i due sistemi normativi è costituito dall’art. 6, rubricato “Principi di solidarietà e di sussidiarietà orizzontale. Rapporti con gli enti del Terzo settore”, di cui riportiamo il testo rispettivamente contenuto nello schema preliminare al testo del Nuovo Codice Appalti ed il testo come approvato dal Consiglio del Ministri nella sua versione definitiva.
Testo dello schema preliminare | Testo definitivo |
In attuazione dei principi di solidarietà sociale e di sussidiarietà orizzontale, la pubblica amministrazione può apprestare, in relazione ad attività a spiccata valenza sociale, modelli organizzativi di co-amministrazione privi di rapporti sinallagmatici, fondati sulla condivisione della funzione amministrativa con i privati, sempre che le organizzazioni non lucrative contribuiscano al perseguimento delle finalità sociali in condizioni di pari trattamento, in modo effettivo e trasparente e in base al principio del risultato. Gli affidamenti di tali attività agli enti non lucrativi avvengono nel rispetto delle disposizioni previste dal decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, e non rientrano nel campo di applicazione del codice | In attuazione dei principi di solidarietà sociale
e di sussidiarietà orizzontale, la pubblica amministrazione può apprestare, in relazione ad attività a spiccata valenza sociale, modelli organizzativi di amministrazione condivisa, privi di rapporti sinallagmatici, fondati sulla condivisione della funzione amministrativa con gli enti del Terzo settore di cui al codice del Terzo settore di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, sempre che gli stessi contribuiscano al perseguimento delle finalità sociali in condizioni di pari trattamento, in modo effettivo e trasparente e in base al principio del risultato. Non rientrano nel campo di applicazione del presente codice gli istituti disciplinati dal Titolo VII del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo n. 117 del 2017.
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Leggi il commento disponibile al seguente link
Lo scorso 14 Marzo 2023 presso il Complesso de Le Murate a Firenze, si è svolto l’incontro “Codice dei Contratti Pubblici, Amministrazione Condivisa e Diritto Regionale: ipotesi per il sistema toscano”, organizzato dalla Rete UP Umanapersone, in collaborazione con Legacoop Area Welfare e Confcooperative Federsolidarietà Toscana.
Un pomeriggio ricco di spunti e sollecitazioni, grazie alla qualità dei numerosi interventi e al coordinamento di G. Marocchi, co-direttore di Impresa Sociale. Sono intervenuti, oltre al Prof. E. Frediani (UNIPI) e al Prof. L.Gori (Scuola Sant’Anna Pisa), anche la Dott.ssa S. Nocentini, della Segreteria dell’Assessorato al welfare regionale; il Dott. E. Sostegni, Presidente della Commissione III del Consiglio regionale toscano; il il Dott. M. Caiolfa, per Federsanità-ANCI; il Dott. G. Mengozzi in rappresentanza del Forum Terzo settore Toscana e la Dott.ssa A.Vettigli, vicepresidente Legacoop Sociali nazionale. Per la Rete UP hanno portato il loro contributo M. Campedelli, direttore e G.Vignani, avvocato, la quale ha presentato il saggio conclusivo del lavoro di ricerca intervento. A. Grilli presidente di Confocooperative-Federsolidarietà e A. Astorino responsabile Legacoop Dipartimento Area Welfare Toscana, insieme a L. Terrosi, presidente di UP Umanapersone, hanno introdotto i lavori.
Tra gli spunti più rilevanti, vale la pena di rammentare: la necessità di affrontare il coordinamento tra programmazione multilivello e co-programmazione, sfruttando anche l’occasione del prossimo Piano Integrato Socio-Sanitario Regionale per sperimentare nuove soluzioni coerenti con l’impianto normativo toscano; l’importanza di fornire una formazione che tenga conto di tutti gli istituti e strumenti giuridici a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni, affrontando anche una valutazione comparativa degli istituti dell’amministrazione condivisa, anche sotto il profilo della loro attitudine a supportare l’elaborazione di politiche pubbliche (co-progettazione come “policy tool”); insieme ad una serie di proposte per il legislatore nazionale e regionale che offrano un quadro “avanzato” capace di performare adeguatamente questo, seppur non nuovo, innovativo sistema di costruzione di risposte partecipate ai bisogni della popolazione
Il 28 febbraio scorso è stato depositato il Bilancio Sociale 2022 della Rete UP Umanapersone.
Si tratta della terza annualità.
Dovendo fare un “bilancio del bilancio”, non c’è dubbio che la necessità di raccontarsi abbia richiesto, soprattutto all’inizio, molto impegno e un considerevole sforzo di approfondimento.
Tuttavia, ci sentiamo di dire che nel triennio il livello di maturità e consapevolezza interne rispetto alle tematiche degli impatti sociali, degli obiettivi di miglioramento periodici e della strategia di sostenibilità, sia sensibilmente cresciuto e ciò ha consentito di orientare e tarare meglio la narrazione ivi inserita comunicando ciò che connota e rende peculiare, in termini di mission, progettualità e risultati ottenuti, la nostra realtà.
In questo senso, l’utilità del lavoro svolto si è tradotta proprio nella più profonda presa di coscienza di chi siamo e verso dove vogliamo andare, e speriamo che ciò emerga con sufficiente chiarezza dal documento.
Lo sforzo non ancora del tutto compiuto, ma sul quale orienteremo l’impegno nei prossimi due anni, è quello della valorizzazione degli impatti che la Rete è in grado di generare all’interno delle cooperative socie.
Buona lettura!
La conoscenza delle nostre imprese sociali socie è di fondamentale importanza per l’attività di UP Umanapersone, per orientarci nelle scelte e nelle strategie future. Dopo alcuni anni e grazie alla collaborazione di tutte le imprese sociali, che hanno compilato un questionario ad hoc, siamo riusciti ad estrarne una serie di dati riferiti all’anno 2021 e 2022 che ci raccontano la vocazione e le peculiarità delle imprese socie, anche se trattasi di dati aggregati.
Il focus della Dott.ssa Letizia Marongiu, che ha collaborato con la Rete UP nell’ambito del Master PISIA dell’Università di Padova, sulla riflessione condotta all’interno della Rete UP circa l’integrazione tra la propria strategia di sostenibilità e quella definita dalla Regione Toscana.
di Gianna Vignani
La Rete, in coerenza agli obiettivi di cui al bilancio sociale 2020, ha condotto nel corso del 2021 un percorso di ripensamento strategico sul principio di sostenibilità ed ha costruito un modello sperimentale di adattamento dell’Agenda 2030 al mondo dell’impresa sociale. Questa può essere considerata a tutti gli effetti una buona pratica rilevante soprattutto a livello metodologico. Le principali tappe della riflessione sono state le seguenti.
La riflessione sulla sostenibilità è iniziata con un ciclo formativo realizzato con Asvis – Alleanza per lo sviluppo sostenibile – ed è proseguita con l’attivazione di un gruppo di progetto composto dai responsabili per la redazione del bilancio sociale delle cooperative socie.
La Rete ha inoltre ospitato lo svolgimento di uno stage nell’ambito master PISIA promosso dall’Università di Padova in collaborazione con l’Osservatorio Sociale di Regione Toscana e dedicato allo sviluppo del percorso di riflessione sulla sostenibilità.
Ha collaborato con noi la Dott.ssa Letizia Marongiu che entrerà nel merito di alcuni aspetti nella successiva news
Il punto di partenza è stato l’analisi del posizionamento della rete rispetto ai temi della sostenibilità, che ha consentito di verificare l’effettiva corrispondenza tra la percezione che l’organizzazione ha di sé nel contesto di riferimento ed i valori che essa effettivamente comunica attraverso i propri strumenti di accountability.
La fase di analisi dell’autoposizionamento è stata condotta ad un doppio livello: quello della rete e quello di ogni singola impresa sociale che ne fa parte.
In prima battuta sono stati somministrati sia alla Direzione della rete che delle imprese socie un questionario di autovalutazione e delle interviste semi-strutturate, con l’obiettivo di ripensare le attività e l’organizzazione di ogni realtà nell’ottica dei 17 Goal dell’Agenda 2030 e selezionare i 4 SDG’s ritenuti prioritari da ciascuna di esse.
In base a quanto emerso, gli obiettivi indicati come prioritari dalla Rete sono stati, in ordine decrescente di importanza:
Lo step successivo è stato svolto attraverso la rilettura ed analisi delle corrispondenze tra i tradizionali strumenti di accountability (programmazione 2021-2023, bilancio sociale 2020, testi pubblicati sul sito web) e la prospettiva degli SDG’s emersi come prioritari per la Rete. L’analisi, svolta con un software di analisi testuale chiamato Iramuteq, ha individuato come prevalenti le seguenti tematiche: tecnologie; formazione e sostenibilità; finanza sociale e imprenditoria; strategia e progettazione; governance interna e partnership.
Il risultato della suddetta analisi testuale è stato incrociato con il risultato del questionario di autoposizionamento, e ciò ha contribuito ad evidenziare: quali temi/obiettivi risultino maggiormente definiti e chiare in termini di comunicazione all’esterno; il livello di relazioni ed interconnessioni tra gli stessi; la presenza ed il livello di esplicitazione della tematica della sostenibilità.
Ulteriore passaggio svolto, ha riguardato la lettura di tali ultimi risultati rispetto alle indicazioni strategiche offerte su questo fronte dalla strategia di sostenibilità della Regione Toscana, al fine di capire se i risultati emersi siano coerenti o meno rispetto alle politiche del contesto territoriale di riferimento.
In conclusione, il lavoro svolto qui sommariamente riassunto in poche righe ma meglio dettagliato nel documento integrale, ha condotto a fine 2021 a definire più compiutamente i confini di una strategia di sostenibilità per la Rete UP.
In questo senso, l’integrazione tra obiettivi di sostenibilità e bilancio sociale, sta nell’aver provato a rileggere gli obiettivi di miglioramento strategici contenuti nel bilancio sociale 2020 alla luce della strategia di sostenibilità della rete, nella sua primissima stesura.
Concludiamo questa sezione precisando che il percorso svolto dovrà essere portato ad un livello di definizione ancora migliore, soprattutto per ciò che riguarda l’ultima fase svolta, ossia quella dedicata alla riflessione sulla definizione di un set di indicatori che rendano misurabile il risultato di anno in anno raggiunto. Si è tuttavia ritenuto assolutamente prioritario ripensare prima di tutto la strategia complessiva per selezionare solo pochi ma significativi obiettivi di miglioramento, rispondendo questo all’esigenza di capire cosa misurare, prima ancora che di capire come misurare.
Il secondo bilancio sociale della rete UP Umanapersone restituisce il risultato di un anno molto intenso di lavoro, che potremmo definire come un percorso propedeutico alla interiorizzazione della logica di accountability sottesa a tale strumento, un percorso che ha riguardato non solo la Rete ma anche le imprese sociali che la compongono.
Abbiamo ritenuto necessario svolgere questo passaggio “preparatorio” per rafforzare la nostra capacità di autoposizionamento e di lettura e valorizzazione degli elementi distintivi l’identità della nostra organizzazione.