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SOSTENIBILITÀ COME CHIAVE PER RICONFIGURARE L’IMPRENDITORIA SOCIALE

Carla Collicelli, nota esperta di welfare e componente del Segretariato dell’Asvis, in questo video- contributo introduce il tema della sostenibilità come chiave per riconfigurare l’imprenditoria sociale in un’ottica di innovazione. Insieme al percorso che ha portato alla definizione degli obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite per il 2030, Carla offre alcuni approfondimenti specifici rispetto alle implicazioni che essi possono avere per le politiche di welfare in cui sono impegnate le imprese sociali.

Trovate qui il video completo: https://youtu.be/kjHXg5ifwVc

Qui invece la presentazione da scaricare: Scarica la presentazione

EASI- La app di Pronto Badante

(Lara Toccafondi – staff di direzione Umana Persone)

Una delle esperienze più innovative portate avanti all’interno del progetto Pronto Badante è la creazione della app EASI,  la app EASI (E-Assistant for Senior Improvement). disponibile sugli di store di Google e Apple.

La app, ideata da Umana Persone e realizzata da Xeel, giovane società con sede a Navacchio che si occupa di soluzioni tecnologiche per le aziende, nasce nell’ambito del Progetto Pronto Badante della Regione Toscana per dare risposte sempre più efficaci ed appropriate agli anziani in situazione di difficoltà e alle loro famiglie.

La versione definitiva e disponibile per tutti di EASI ha visto la luce dopo due anni di sperimentazione di una piattaforma web che, sempre nella cornice di Pronto Badante, ha permesso ai case-manager e agli anziani di comunicare attraverso videochiamate facilitate. La sperimentazione ha consentito a tutti i soggetti coinvolti di individuare gli aspetti critici (legati prevalentemente ad usabilità e accettabilità) e allo stesso tempo di progettare funzioni aggiuntive che permettessero di fornire una presa in carico sempre più aderente ai bisogni delle famiglie.

Siamo quindi approdati a EASI, che oltre a permettere la comunicazione a distanza in videochiamata tra anziani e i caregiver di riferimento, siano essi familiari che operatori sociali, contiene due importanti sezioni aggiuntive:

  • Sezione “punti di interesse”: permette all’utente di visionare su mappa i presidi e gli esercizi del proprio territorio e avere informazioni su orari d’apertura, persone di riferimento, servizi offerti, in risposta ai propri bisogni ed alle esigenze basilari della propria vita quotidiana.
  • Sezione “notizie”: permette all’utente di ricevere aggiornamenti continui su argomenti di proprio interesse, anche in relazione alle proprie condizioni di salute. Le notizie sono divise in due sezioni, corrispondenti ad aree territoriali: sezione regionale e una sezione locale, personalizzata in base alla zona di residenza dell’utente.

Una volta effettuata la registrazione, l’utente sarà collegato al proprio casemanager di riferimento, che oltre a poter essere contattato attraverso la funzione di videochiamata, provvederà ad implementare contenuti personalizzati, in base alle necessità dell’anziano.

EASI, unita all’utilizzo di altri strumenti di monitoraggio da remoto, ha rappresentato un valido ausilio per affrontare le limitazioni e le criticità conseguenti all’emergenza Covid-19, perché permette non solo di mantenere vive le relazioni tra gli anziani e chi si prende cura di loro, riducendo i contatti fisici, ma permette anche di svolgere un importante funzione di orientamento e informazione continua e personalizzata, con lo scopo di ridurre i disagi e il senso di isolamento della popolazione anziana.

La formazione on line per assistenti familiari – 2020-2021

(Elisa Brigiolini – Società Cooperativa Coop 21)

 

L’emergenza pandemica ha imposto di ripensare il corso di formazione per Assistenti Familiari previsto dal progetto Pronto Badante. Il corso era organizzato in 4 moduli formativi per un monte di 30 ore + 10 di stage. Tale struttura è rimasta ma è stata trasformata in pacchetti formativi da erogare con modalità di e-learning non in sincrono, ovvero accessibile dagli iscritti al corso in qualsiasi momento della giornata, caricati su una piattaforma predisposta da Coop 21.

 

I contenuti formativi dei 4 moduli afferiscono, ma non saturano, le aree di attività previste dal Profilo Professionale Regionale di Assistente Familiare e sono, nello specifico:

  1. Area Salute e Cura, (a cura di professionalità infermieristiche, OSS o ADB)
  2. Area Relazionale e Comunicativa, (a cura di esperti di psicologia dell’invecchiamento e comunicazione)
  3. Area Sociale e dei Servizi, (a cura di Assistenti sociali)
  4. Area Normativa e cultura del lavoro (A cura di Patronati /Consulenti del lavoro)

 

I contenuti sono stati rivisti e “digitalizzati” da esperti qualificati, che già avevano fatto parte del corpo docente per la formazione in presenza. Ogni modulo è stato suddiviso in 3-4 argomenti “centrali”, presentati in brevi video lezioni (registrate e caricate sulla piattaforma) della durata di 15 minuti circa ciascuna. Al termine di ogni modulo formativo gli allievi devono sostenere il test di valutazione delle competenze (presente sulla stessa piattaforma) per poter accedere al modulo successivo. Ogni partecipante deve superare almeno 3 dei 4 moduli per poter essere dichiarato idoneo e accedere così all’elenco badanti territoriale/regionale. Ai corsi, in genere, partecipano una quindicina di persone e sono aperti (cioè fruibili) per due settimane da ogni gruppo classe.

 

La piattaforma è intuitiva e di facile accesso. Per entrare è necessario che gli iscritti abbiano smartphone o tablet o pc, e una e-mail funzionante. I gruppi classe sono gestiti da un tutor d’aula che consegna le credenziali di accesso ai partecipanti e li segue per il buon andamento della fruizione del corso, fino al completamento dei test di fine modulo. I tutor sono seguiti dallo staff della formazione on line (sempre reperibile) che viene gestito da remoto da Coop.21 e prevede le seguenti figure/competenze :

 

  • un tecnico esperto per le problematiche legate agli accessi e all’erogazione su piattaforma on line, reperibile sempre durante il periodo di erogazione dei corsi
  • una figura di coordinamento di tutte le attività formative a livello regionale, componente del tavolo di coordinamento regionale
  • il tutor d’aula, figura chiave, che facilita e garantisce il buon andamento del corso grazie al possesso di alcune caratteristiche professionali specifiche quali: buone competenze digitali pregresse, flessibilità oraria e disponibilità alla reperibilità.

Infine, i docenti forniscono la loro disponibilità per approfondimenti telefonici oppure on line per aiutare i partecipanti nella preparazione delle prove di verifica di fine modulo.

L’esperienza pilota ha messo in luce i seguenti aspetti di miglioramento, che potranno essere ulteriormente implementati:

 

  • per quanto riguarda i contenuti, sono state individuate integrazioni da inserire nel pacchetto formativo ad integrazione specifica di alcuni moduli (es. nuovo sistema di accreditamento delle figure professionali, movimentazione, procedure per il controllo del contagio da Covid19)
  • per quanto che gli aspetti gestionali, sarà possibile intervenire sul funzionamento della piattaforma, definire in modo più accurato le competenze delle figure di staff e ottimizzare le risorse economiche per consentire il maggior numero di corsi possibile.

 

In termini di innovazione, la formazione on line permette la  estensione del pacchetto formativo Pronto Badane alla sperimentazione prevista sull’accreditamento socio-sanitario delle figure private. La possibilità di erogare facilmente formazione di base qualificata alle persone che vogliono accreditarsi, insieme a quella di raggiungere tutti i territori della nostra regione, compresi quelli con maggiori difficoltà rispetto alla mobilità, sono fattori che aumentano il potenziale delle persone raggiungibili dalla formazione e incrementano gli elenchi badanti territoriali e regionali. 

Tabella 1

RIEPILOGO DATI FORMAZIONE ASSISTENTI FAMILIARI ANNUALITA’ 2020-21

 – n. 100 persone attualmente in formazione/formate

– circa il 75 % degli iscritti riesce a finire il corso con esito positivo (idoneità)

– n. 6 corsi attivati dal 16 dicembre 2020 al 8 febbraio 2021 (meno di due mesi)

– possibilità di attivare altri corsi entro la fine di questa annualità di progetto (25 marzo 2021)

 

Tabella 2

Specifica Corsi di formazione in fase di erogazione con modalità on line

 

CORSO ZONA/GESTORE PERIODO STATO RISULTATO
corso 1 Apuane (Di Vittorio) 16 – 31 dicembre 2020 concluso n. 15 idonei
corso 2 Pisa (Misericordia Navacchio/Coop. PAIM) 11-25 gennaio 2021  concluso n. 11 idonei

 

corso 3 Firenze Nord (Cepiss/Coop21) 27 gennaio- 10 febbraio in corso n. 18 iscritti

 

corso 4 Arezzo (Progetto 5) 8- 22 febbraio  

in attivazione

n. 21 iscritti

 

corso 5 Firenze sud est (Coop21) 8- 22 febbraio in attivazione n. 15 iscritti
corso 6 Valdichiana (AIMA) da stabilire da attivare n. 15 iscritti

Altre richieste dai territori:

corso xx – liste non ancora confermate: Casentino- Prato …

Massimo n. 7 – 8 corsi attivabili entro la fine di questa annualità di progetto

 

Vuoi sapere di più? Guarda il video: https://youtu.be/Zh5yKZIdEYg

Pronto Badante, governance dei servizi socio-sanitari e riforma del Terzo Settore

(Gianna Vignani –  avvocato, staff di direzione di Umana Persone)

 

Pronto Badante, oggetto di numerosi articoli ed interventi, è ormai già noto in Toscana e non solo. Molto quindi è stato spiegato in relazione alle specifiche modalità di svolgimento del progetto e ai suoi elementi caratterizzanti.

 

Con il presente contributo proponiamo una prima riflessione sul rapporto tra il progetto e la più ampia riforma del Terzo Settore, cercando in particolare di capire come questo si ponga rispetto agli istituti di attuazione della sussidiarietà orizzontale.

 

Si tenga conto delle tempistiche significative che hanno segnato questo rapporto. Da un lato, infatti, la sperimentazione del progetto è iniziata prima sul territorio fiorentino ed empolese e poi a livello regionale tra il 2015 e il 2016, ossia in contemporanea con il passaggio tra l’adozione delle Linee Guida per la Riforma del Terzo settore e la legge delega al Governo n. 106/2016.

 

All’interno dei suddetti documenti era già focalizzata l’attenzione sulla valorizzazione del principio di sussidiarietà, ma non erano ancora chiare le concrete modalità di realizzazione della stessa, e non solo nell’ottica del rafforzamento delle reti territoriali in cui il cittadino vive, ma anche e soprattutto nell’ottica dei modelli di relazione tra enti del Terzo settore e Pubblica amministrazione.

 

Era il tempo delle espressioni colorite: “Pubblica amministrazione e terzo settore devono essere le due gambe su cui fondare una nuova welfare society” (pag. 2 Linee Guida) che cominciavano a prendere un po’ più forma in sede di elaborazione dei principi e criteri direttivi della delega governativa: “valorizzare il ruolo degli enti nella fase di programmazione, a livello territoriale, relativa anche al sistema integrato di interventi e servizi socio-assistenziali…” (art. 4 comma 1 lett. o) Legge delega n. 106/2016).

 

A fronte di ciò Pronto Badante, in modo originale, intende dare risposta alla solitudine di anziani e famiglie che per la prima volta si trovano a fronteggiare una situazione di bisogno e necessitano di un supporto ed orientamento rispetto al sistema dei servizi. Tale necessità ha rappresentato la spinta prioritaria all’avvio della sperimentazione, mentre l’attivazione di una rete regionale e locale degli enti del Terzo settore non era inizialmente concepita come un fine di per sé, quanto piuttosto come mezzo per soddisfare un’esigenza di sostenibilità e di snellezza operativa.

 

Col susseguirsi delle edizioni qualcosa è cambiato. Dal DGR n. 1027/2017 emerge infatti la presa d’atto che “la sperimentazione del progetto Pronto Badante permette anche una positiva integrazione tra le attività del progetto e quelle dei servizi territoriali, non solo in termini di maggiori informazioni sui servizi presenti sul territorio ma anche come supporto ai servizi stessi, per interventi in situazioni di particolare disagio, riscontrati nel corso delle visite domiciliari”.

 

Concretamente questo passaggio si è tradotto in un cambio di percezione del mondo del Terzo settore anche da parte degli operatori istituzionali ed, in particolare, dei presidi sanitari territoriali, i quali hanno compreso come i soggetti del Terzo settore non fossero più solo meri esecutori di progetti ma, viceversa, dessero consistenza ad un segmento socio-imprenditoriale di effettivo supporto alle attività degli enti pubblici, spesso congestionati e lenti nella capacità di risposta.

 

A ben vedere, infatti, i fronti su cui il progetto ha mostrato una significativa capacità di intervento sono due: da un lato, quello dell’accesso al servizio pubblico; dall’altro, quello della continuità ospedale-territorio.

 

Lo scenario inedito che si è andato via via rafforzando, a volte con difficoltà legate ai fattori incidenti sui rapporti pubblico-privati del tutto variabili da zona a zona, ha in qualche modo portato a far emergere una seconda importante finalità, ossia quella di incubatore di un modello innovativo di governance pubblico-privata.

 

Come noto dal 2017 in poi, con l’entrata in vigore del Codice del Terzo Settore e l’introduzione degli istituti giuridici di nuovo conio di cui all’art. 55, si è innescato un accesissimo dibattito dottrinale e giurisprudenziale sul fronte del coordinamento tra Codice del Terzo settore e Codice dei Contratti Pubblici, ma molta meno attenzione è stata dedicata alle difficoltà di coordinamento con le normative regionali previgenti, con gli strumenti ordinari di programmazione socio-sanitaria e soprattutto con le prassi consolidatesi nel tempo.

 

Da questo punto di vista il progetto Pronto Badante non può dirsi perfettamente corrispondente a nessuna in particolare delle forme tipizzate di relazione tra privati ed enti pubblici, tuttavia dai cinque anni di esperienza a livello regionale possiamo trarre almeno un paio di indicazioni utili, da tenere a mente ogni volta che si tratta di forme di coinvolgimento di enti del Terzo settore.

 

Un primo aspetto è che ogni volta che la soddisfazione di uno specifico bisogno individuato induce l’ente pubblico al coinvolgimento di enti del Terzo settore, è indispensabile tener presente un tratto peculiare: ossia la spontaneità dei fenomeni associativi e delle reti territoriali.

 

Queste caratteristiche stridono con le forme di relazione altamente procedimentalizzate ed etero-regolate imposte da regole consolidate in materia di affidamento. Talvolta con la conseguenza di soffocare l’inventiva, lo spirito di iniziativa e la mission di realtà nate dal territorio e per il territorio, e che determinano l’attivazione di circoli virtuosi di cui gode anche la stessa pubblica amministrazione. In questo senso è doveroso ricordare che il progetto ha gemmato nel tempo diverse sotto-sperimentazioni interne volte all’innovazione di prodotto o di processo.

 

Nell’ottica della riorganizzazione del welfare regionale si deve altresì tener presente che l’emergenza sanitaria Covid-19 ha messo fortemente in luce i limiti di modelli standardizzati. E’ quindi ragionevole ipotizzare che il coinvolgimento attivo e flessibile delle risorse che hanno capillarità sul territorio sia destinato a crescere progressivamente.

 

Un secondo aspetto meritevole di segnalazione riguarda il livello di consapevolezza dell’impatto generato dalle azioni realizzate. Da questo punto di vista, la complessità dei sistemi attuali rende davvero ardua, se non impossibile, una previsione certa sugli esiti, tuttavia è emblematico il fatto che insieme alla risposta al bisogno di solitudine di anziani fragili e relative famiglie sia stata data risposta anche ad un altro bisogno, molto probabilmente percepito ma certamente implicito, ossia quello di offrire un affiancamento all’ente pubblico per potenziare la celerità e continuità della presa in carico.

 

Questo per dire che se la complessità di cui sopra renderà probabilmente molto difficile la previsione certa degli esiti di una programmazione ovviamente necessaria, la logica del coinvolgimento degli stakeholder e dell’approccio multi-prospettico potranno senz’altro contribuire ad indirizzare in modo più flessibile e quindi efficace l’azione programmata ed a favorire la massimizzazione del risultato atteso.

Il Pronto Badante: un servizio insostituibile?

(Claudia Barsanti – Coordinatrice regionale Pronto Badante – Esculapio)

 

Da 6 anni, in Toscana, si sta sperimentando un progetto che si è dimostrato capace di mantenere nel tempo le originarie caratteristiche di innovatività, integrazione ed efficienza: si tratta di Pronto Badante.

 

Iniziato nel 2015 nella sola provincia di Firenze, dal 2016 è diventato operativo su tutto il territorio regionale. Per arrivare ad essere un vero e proprio servizio con numeri via via sempre più importanti, cosa che evidenzia quanto esso risulti utile alle famiglie toscane impegnate a gestire situazioni di difficoltà con persone anziane

 

Anche se il nome fa pensare alla semplice ricerca di una assistente familiare, in realtà questo è per così dire il risultato finale. Il progetto si focalizza soprattutto nella presa in carico della famiglia dell’anziano, alleggerendone alcune mansioni e supportando i destinatari con una assistenza mirata, attenta e soprattutto immediata.

 

L’attivazione, per citare il primo passo, avviene entro 48 ore dalla chiamata al numero verde. Successivamente case manager e tutor (opportunamente formate/i) analizzano il bisogno, presentano i servizi del territorio – assistenza fiscale e previdenziale; servizi sociali e sociosanitari; ecc. -, aiutano la persona nell’ottenere  il contributo una tantum regionale finalizzato alla ricerca e “messa alla prova” di nuovi assistenti familiari, accompagnano e supervisionano l’inserimento in famiglia. Parallelamente scatta un’offerta formativa mirata per le assistenti familiari.

 

La celerità nella presa in carico è sicuramente un fattore di successo, ma non l’unico. Pronto Badante è infatti riuscito a mettere insieme, in modo sinergico e collaborativo il mondo del volontariato, della cooperazione sociale, dei patronati, della ricerca scientifica, dei servizi pubblici territoriali, nel quadro di una innovativa governance regionale.

 

Questo “lavorare insieme” non è un modo di dire. Pronto Badante ha generato una rete tra questi soggetti che lavorano quotidianamente uno a fianco dell’altro mettendo in campo professionalità, flessibilità organizzativa, contitolarità, per arrivare all’ obiettivo comune del bene della famiglia, dell’anziano e della comunità a cui appartengono.

 

Una collaborazione che è risorsa efficace per il costante miglioramento del  progetto così come delle competenze di ognuno di questi attori: chi per l’assistenza, chi per la formazione, chi per l’incontro fra domanda e offerta badanti/famiglia, chi per il coordinamento multistakeholders, ecc. Nella risposta ad ogni chiamata vi sono, in back office, tutte queste molteplici attività oramai rodate e funzionali al risultato finale.

 

A distanza di 6 anni in regione Toscana è possibile quindi dire che si è raggiunto il target rappresentato da chi è in difficoltà ad accedere da solo ai servizi territoriali; che si sono date risposte personalizzate a chi si trova, anche temporaneamente, in condizioni di difficoltà; a lavorare con il mondo delle assistenti familiari in forma strutturata con offerte serie di formazione e di regolarizzazione del rapporto di lavoro; ad arricchire l’offerta  complessiva di servizi sociosanitari per anziani toscana.

 

Fondamentale, last but non  least,  il lavoro di coordinamento generale svolto dalla Regione Toscana nonché quello operativo di Esculapio, che garantiscono la massima assistenza ai capofila distrettuali e supportano una gestione flessibile e rispondente alle esigenze crescenti che emergono. Basti pensare a questo ultimo anno: Pronto Badante non si è mai fermato nonostante l’emergenza Covid. A volte, in pieno lockdown, rimanendo l’unico servizio aperto ed attivo per le famiglie!

 

PROGETTO “ASTER- AGRICOLTURA SOCIALE TOSCANA CENTRO”

È entrato nel vivo il “Progetto ASTER: Agricoltura Sociale Toscana Centro” finanziato dalla Regione Toscana e capofilato dalla cooperativa sociale Coop.21 (https://www.coop21.it/) in partenariato con Comune di Bagno a Ripoli, Unione Comunale del Chianti fiorentino, SdS Firenze Nord Ovest, CIA Firenze, APS Popular, cooperativa CAT, cooperativa Il Giglio del Campo  e varie aziende agricole del territorio fiorentino particolarmente sensibili ai temi sociali (Olivart di Bagno a Ripoli, Cammelli L. e C. di  Firenze, La Talea con sede a Coverciano, La Loggia di S.Casciano, Il Mulino di Chelazzi)

Il progetto è realizzato grazie ad attività di cooperazione tra aziende agricole e soggetti a finalità sociale in cui l’attività agricola è funzionale alla realizzazione di servizi sociali-educativi ed è finalizzata a promuovere l’inclusione lavorativa, sociale, terapeutico-riabilitativa di persone in carico ai servizi pubblici sociali e sanitari.

L’agricoltura sociale rappresenta un’occasione importante per lo sviluppo dell’agricoltura verso strategie multifunzionali e di diversificazione dell’attività agricola ed allo stesso tempo può rappresentare una soluzione innovativa per la coesione del territorio intervenendo sia sulla necessità di soddisfare nuovi bisogni sociali di protezione e di servizi alle persone in aree rurali e peri-urbane, sia sulla possibilità di favorire lo sviluppo di reti rurali.

Il progetto operativo prevede la realizzazione di attività volte all’accoglienza di persone con disabilità e/o svantaggio ai sensi dell’art.4 della L.381/1991 c/o le aziende agricole partecipanti al progetto al fine di favorire l’inclusione sociale e migliorarne l’autonomia tramite lo svolgimento di attività rurali.

Il progetto prevede 20 inserimenti in azienda di almeno 6 mesi nel biennio di attuazione del progetto. Ognuno degli utenti parteciperà a un periodo di formazione/inserimento presso “aziende vivaio” propedeutico all’inserimento lavorativo in altre aziende agricole partner del progetto. Gli utenti sono costantemente affiancati da tutor professionali che ne facilitino l’inserimento sociale e lavorativo.

Per info e maggiori dettagli potete accedere al seguente link: https://www.coop21.it/agricoltura-sociale/

PROGETTO 5

“FAI ATTENZIONE ALLE PICCOLE COSE, PERCHé UN GIORNO TI VOLTERAI E CAPIRAI CHE ERANO GRANDI” (Jim Morrison)

Creatività e Condivisione sono di casa per gli ospiti dei Centro Diurni gestiti dalla Cooperativa Progetto 5, di Arezzo.

Per questo Natale, gli ospiti dei centri M. Falciai” (https://www.progetto5.it/cosafacciamo.php)  e ”Il Mosaico” (https://www.progetto5.it/ilmosaico.php) si sono dedicati alla produzione di piccoli manufatti, che sono il risultato di varie attività laboratoriali con finalità di stimolo creativo, mantenimento della motricità fine, sviluppo sociale….

Vediamone alcuni…

Direttamente dal laboratorio di orticoltura, piante aromatiche e piante grasse in vasetti decorati a mano.

Un regalo semplice che scalda il cuore (e insaporisce gli arrosti)!!!

E ancora tante altre creazioni con cartapesta, legno e pannolenci.

Per informazioni contattate la Segreteria  0575/21435

Tutti matti per l’arte

Si tratta di un progetto ambizioso portato avanti dalla Cooperativa Il Quadrifoglio di Santa Fiora sul Monte Amiata, la quale ha saputo combinare l’esperienza nel settore del reinserimento lavorativo di persone svantaggiate, con l’amore per l’arte come forma di espressione che accomuna tutti gli esseri umani.

Grazie all’esperienza maturata attraverso la gestione della Legatoria Lo Scoiattolo nasce e si sviluppa il progetto Tutti Matti per l’Arte, dove persone provenienti da contesti complessi sono avviate o accompagnate al lavoro in legatoria, con l’attenzione a mantenere in vita vecchie pratiche artigianali e la tradizione di antichi mestieri.

Il tutto con la sinergia di un nutrito gruppo di artisti emergenti, le cui opere d’arte sono stampate sulle copertine dei vari prodotti.

Per consultare il catalogo online e acquistare:

Per sapere di più sul progetto: tuttimattiperlarte.com