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Intervista a Manuele Bonaccorsi, CO-ROBOTICS

Manuele Bonaccorsi è cofondatore e CEO di Co-Robotics, una società spin-off della Scuola Superiore S.Anna di Pisa, Italia. La società è stata fondata da ingegneri, tutti esperti di robotica e ICT, e da allora è cresciuta fino a includere esperti di meccanica e software. Nel 2016, la società ha iniziato a valorizzare i risultati di numerosi progetti di ricerca europei e italiani, come il progetto Robot-Era che consisteva nell’implementazione e integrazione di sistemi robotici avanzati e ambienti intelligenti in scenari reali per supportare le persone anziane e glioperatori socio-sanitari.

Nel 2019 Co-Robotics ha acquisito quote di una società di software (Xeel srl) e di una società di marketing (roboalive srl) per migliorare il posizionamento sul mercato e accedere facilmente alle competenze esterne, al fine di fornire un portafoglio di servizi completo ai propri clienti. Inoltre, Co-Robotics ha creato una catena di  partner come Cresco-Lab srls, R3Direct srl e Softsystem srl, per progettare sistemi di automazione innovativi supportati da brevetti. La società ha venduto 7 robot mobili in due anni, sei dei quali erano la piattaforma robotica MoVer1 progettata per essere modulare e facile da personalizzare. Quest’ultima è stata portata ad un livello di sviluppo tecnologico avanzato (TRL8) grazie al duro lavoro e alla cooperazione del team. In risposta alla pandemia di CoVid-19, la società ha rilasciato un prototipo di servizio robotico igienizzante che può essere trovato sul suo canale YouTube.

1. In quale settore lavori maggiormente e quale ritieni sia più accettabile dei robot cooperativi?

Riteniamo che i robot debbano essere socialmente rilevanti. I nostri robot sono utilizzati per la sorveglianza e la logistica, nonché per l’interazione con i clienti. Più un robot ha un design intuitivo e dimostra la sua utilità, sarà accettato da utenti e clienti. Questo è il motivo per cui il nostro robot ha un design modulare con la possibilità di includere un corpo, una tesca con occhie e bocca, braccia e schermo touch.

2. Quale dei tuoi progetti ha avuto più successo finora e perché?

Il robot MoVer-1 sta attirando l’interesse di molti aziende perché può essere utilizzato come robot industriale o per l’interazione sociale. È unico nel suo genere grazie a questa opportunità “swing-role”, che gli conferisce flessibilità d’uso e un rapporto qualità-prezzo.

3. Considerando la propensione delle persone all’interazione sociale, ritieni che ci sarà resistenza all’introduzione di robot sociali nelle società moderne?

La vera sfida per noi è soddisfare le aspettative degli utenti. Un robot sociale potrebbe essere accettato se fornisce servizi davvero utili. Sapendo che Accettabilità = Utilità + Usabilità + più altri attributi, proviamo a impostare i nostri robot in modo che siano accettabili il più possibile. Gli esperti di marketing troveranno il modo di co-progettare con gli utenti, il servizio sociale adeguato da robotizzare. Le persone abbracciano tecnologie che migliorano la qualità della vita o la qualità del lavoro. La realizzazione di servizi sociali robotici davvero utili è la prossima grande sfida nella robotica.

4. Come vedi l’impatto futuro della robotica nella vita di tutti i giorni?

Penso che i robot verranno utilizzati in un prossimo futuro per migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle attività sociali come ristoranti, hotel o fiere, effettuando la sanificazione ambientale (contro virus / batteri), servizi di portineria e logistica. Dopo questa prima penetrazione nel mercato, l’esperienza e la tecnologia saranno sufficientemente mature per compiere passi nella pubblicità “in loco” e, infine, dopo aver superato importanti barriere legali, anche i più complessi servizi di sorveglianza e sicurezza. La vera sfida è ancora l’utilità e l’usabilità del servizio robotico, che deve davvero fare la differenza.

5. Il nostro ruolo nel progetto Pharaon

CO-ROBOTICS è fornitore di tecnologia nel progetto Pharaon, grazie all’esperienza nella gestione dell’innovazione, della robotica sociale e dell’IoT. La società esplorerà l’opportunità di favorire l’adozione di tecnologie socialmente rilevanti, inclusi dispositivi IoT e robot per l’assistenza agli anziani e la sicurezza ambientale (sorveglianza e sanificazione)


Interviewing Manuele Bonaccorsi, CO-ROBOTICS

Company introduction:

Dr. Manuele Bonaccorsi is the co-founder and CEO of Co-Robotics, a spin-off company of Scuola Superiore S.Anna in Pisa, Italy. The company was founded by engineers, all experts in robotics and ICT, and has grown since to include mechanics and software experts. In 2016, the company started to exploit the outcomes from several EU and Italian research projects, such as the Robot-Era project which consisted of the implementation and integration of advanced Robotic systems and intelligent Environments in real scenarios for the ageing population.

In 2019 Co-Robotics acquired shares of a software company (Xeel srl) and a marketing company (roboalive srl) to improve its market positioning and easily access external competences, in order to provide a more complete portfolio to its customers. Furthermore, Co-Robotics has created a value chain of partners such as Cresco-Lab srls, R3Direct srl and Softsystem srl, enabling it to design innovative automation systems for customers and deposit patents. The company has sold 7 mobile robots in two years, six of which were the MoVer1 robotic platform which was designed to be modular and easy to customize. This latter was brought to a TRL8 technology readiness level thanks to the hard work and cooperation of the team as well as stakeholders and value partners. In response to the CoVid-19 pandemic the company released some prototype of sanitising robotic service that can be found on its YouTube channel.

1. Which industry do you work with the most, and which one do you feel is more accepting of cooperative robots?

We believe robots have to be socially relevant. Our robots are used for surveillance and logistics, as well as interaction with customers. The more a robot has a comfortable and proper design, and demonstrates its utility, it will be accepted by the users and customers. This is the reason our robot has a modular design.

2. Which one of your projects has been the most successful so far and why?

The MoVer-1 Robot is attracting the interest of many players because it can be used as an industrial or a social interaction robot. It is one of its kind thanks to the swing-role opportunity, which gives it flexibility of use and a value for money perception.

3. Considering love to interact each other, do you feel that there has been resistance to these new technologies or have they embraced robots?

The real challenge for us is to fit user’s expectations. A social robot could be accepted if provides really useful services. Knowing that Acceptability = Utility + Usability + more other attributes, we try to set up our robots to be as acceptable as we can. The marketing experts will find the way to co-design with users and stakeholders the proper social service to address. The people embrace technologies that improve the quality of life or the quality of work. Making really useful robotic social services is the next big challenge in robotics.

4. How do you see the future impact of robotics in everyday life?

I think robots will be used in the near future to improve the quality of work and life in social-related businesses like restaurants, hotels or fairs, performing environmental sanitising (against virus/bacteria), concierge and logistic services. After this first market penetration, experience and technology will be mature enough to perform steps in “on-site” advertising and eventually, after breaking important legal barriers, also most complex surveillance and safety services. The real challenge again is the utility and usability of the robotic service, that must really make the difference.

5. Our role in Pharaon project

CO-ROBOTICS is technology provider in the Pharaon project, thanks to the experience in innovation management, social robotics and IoT. The company will explore the opportunity to foster the up-take of socially-relevant technologies including IoT devices and robots elderly care and environmental safety (surveillance and sanitising).

Le opinioni dei nostri partner europei

Carina Dantas, Direttore del Dipartimento di Innovazione di Caritas Diocesiana di Coimbra (Portogallo), e manager del guppo di lavoro che si occupa degli aspetti etici in Pharaon, racconta la sua opinione sulle nuove sfide che Pharaon deve affrontare  in conseguenza dell’emergenza Covid-19, e delle implicazioni etiche che queste comportano.

Sarebbe impossibile riflettere sulle sfide della società e sulle sue implicazioni etiche per Pharaon e ignorare la pandemia di Covid-19.

L’impatto dello stato di emergenza e le misure di lock-down sono stati debitamente affrontati attraverso un piano di emergenza dedicato (specialmente in relazione alla fase di co-design del progetto)  e non si prevede che le sue conseguenze dureranno per l’intera durata del progetto.

Tuttavia, sembra certo che ci siano altre conseguenze a lungo termine, molto più gravi in ​​una prospettiva più ampia e che non possono essere ignorate. Negli ultimi anni c’è stato una solida volontà politica che è stata trasversale alla maggior parte dei paesi europei, riguardo alla necessità di investire nella prevenzione, nell’integrazione della salute e dell’assistenza, nella promozione di soluzioni digitali e incentrate sulla persona – in sintesi, si è risconrtato consensole sulla necessità di progredire ulteriormente e di investire nel benessere e nella qualità della vita.

La crisi economica post-pandemica e i cambiamenti sociali che stanno emergendo da questo periodo favoriranno facilmente la retrocessione di queste priorità dall’agenda politica e finanziaria e, a meno che non vengano prese contromisure, questo può implicare un arretramento di forse cinque anni nell’attuazione di innovazione nella salute e nella cura, ancor più di quella connessa all’invecchiamento della popolazione.

Pharaon, in quanto ecosistema di attori ampio e multi-stakeholder, con una vasta copertura europea, può essere visto come un potenziale attivatore per mantenere l’attenzione sulle priorità a medio termine in questo settore.

Pharaon include rappresentanti di molte reti di parti interessate (ad es. SHAFE, piattaforma AGE, EIP-AHA, tra gli altri) e può quindi essere utilizzato come uno dei principali veicoli di opinione e sostegno, garantendo che le sfide sociali rilevanti non vengano dimenticate.

Se questo può essere il momento degli ostacoli, Pharaon può anche cercare le opportunità.

Durante questo periodo di pandemia, molti servizi tradizionali per la popolazione anziana sono stati chiusi (ad es. Centri diurni); gli ospedali sis ono affollati e la gente ha paura di andare di persona dal medico di famiglia e di accedere ai servizi di assistenza primaria; la solitudine e la mancanza di sostegno familiare, a causa delle restrizioni di viaggio, sono state esacerbate e i servizi digitali, se correttamente implementati e accessibili, potrebbero essere lo strumento perfetto per affrontare tante di queste sfide. Di conseguenza, un’enorme sfida etica da affrontare sarà la ridefinizione dell’equilibrio tra strumenti digitali e presenza umana. Se questo dibattito era già in qualche modo stabilizzato nell’opinione pubblica, il periodo di emergenza ha polarizzato ancora una volta le opinioni.

Sarà richiesta una maggiore sensibilità nell’approccio alla sperimentazione e all’implementazione di soluzioni nelle comunità.

E Pharaon sarà sulla vetta di queste nuove sfide!

https://www.pharaon.eu/2020/04/30/pharaon-posts-carina-dantas-ethics-chair/


The opinions of our European partners

Carina Dantas, Director of Innovation Department of Caritas Diocesiana in Coimbra (Portugal), and manager of the ethic board in Pharaon, talk about the new challenges that Pharaon must face as a consequence of the Covid-19 emergency, and the ethical implications.

https://www.pharaon.eu/2020/04/30/pharaon-posts-carina-dantas-ethics-chair/

Presentazione partner italiani

Il sito pilota italiano coinvolge la Regione Toscana e la Regione Puglia ed è coordinato dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, un partner di primissimo livello nel panorama accademico internazionale, già coinvolto in numerosi altri progetti – https://www.santannapisa.it/it/istituto/biorobotica/biorobotics-institute.

I partner di riferimento per il reperimento del campione e la sperimentazione vera e propria sono rispettivamente la Rete Umana Persone Impresa sociale R&S, per la Regione Toscana, e Fondazione IRCSS Casa Sollievo della Sofferenza cui afferisce il grande polo ospedaliero dell’Opera di Padre Pio in San Giovanni Rotondo, per la Puglia.

La Rete Umana Persone è un contratto di rete con soggettività giuridica che coinvolge attualmente dieci cooperative sociali operanti in Toscana ed attive nel settore dei servizi socio-assistenziali. La sua mission è quella di svolgere attività di ricerca e sviluppo per l’innovazione del Terzo Settore – https://umanapersone.it/.

L’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, Opera di Padre Pio, costituisce uno degli storici e più grandi centri ospedalieri e di ricerca del Sud Italia. La sua mission è rappresentata dall’attività di assistenza ospedaliera, dalla ricerca scientifica, dall’educazione e formazione professionale del personale sanitario – https://www.operapadrepio.it/it/.

Il variegato panorama dei soggetti impegnati nel progetto vede coinvolti anche fornitori di tecnologie.

Sono tre, in particolare, gli enti che si occupano dello sviluppo di soluzioni tecnologiche: Hewlett Packard Enterprise, l’azienda multinazionale che si occupa dello sviluppo di piattaforme digitali e prodotti informatici hardware e software – https://www.hpe.com/it/it/home.html; Co-Robotics s.r.l., societàspin-off della Scuola Sant’Anna di Pisa impegnata nello sviluppo di soluzioni robotiche e sensoristiche – http://www.corobotics.eu/; Orthokey Italia s.r.l., il cui core business è costituito dallo sviluppo di soluzioni innovative per il settore sanitario- http://www.orthokey.com/. Orthokey si avvale inoltre della competenza di Medea,  sua terza parte collegata nel progetto Pharaon, che si occupa, con esperienze maturate sia a livello nazionale che Europeo,  di valutazione di impatto socio-economico di processi e soluzioni innovative http://www.medeaproject.eu/


The Italian pilot site involves Tuscany and Apulia and the main coordinator is the Biorobotics Institute – Scuola Superiore Sant’Anna –Pisa which has already collected many important European Projects – https://www.santannapisa.it/it/istituto/biorobotica/biorobotics-institute.

In Tuscany, the network UP Umana Persone will deal with the enrolment of people and the experimental phase, and Foundation IRCSS Casa Sollievo della Sofferenza will do the same in Apulia.

Umana Persone is a network agreement between ten private Companies, all located in Tuscany and providing social-care and assistance services. The main goal for Umana Persone is the innovation of not –for-profit Organizations-  https://umanapersone.it/.

The Casa Sollievo della Sofferenza Hospital, Opera of Padre Pio, is one of the hystorical and most important research hospital centres in the South of Italy. Its mission is hospital assistance and care, scientific research, education of professionals and medical traning – https://www.operapadrepio.it/it/.

Some technology providers also belong to the Italian site pilot. Currently, there are three companies taking part: Hewlett Packard Enterprise, a multinational company developer of digital platforms and producer of hardware and software products – https://www.hpe.com/it/it/home.html; Co-Robotics s.r.l., a company spin-off of Scuola Superiore Sant’Anna Pisa which provides robotics solutions and sensors – http://www.corobotics.eu/; Orthokey Italia s.r.l., which develops Hi-Tech and innovative solutions for health – http://www.orthokey.com/. Orthokey also collaborates with Medea, a third part company of Pharaon project. It has a long experience, also at European level, in social and financial impact assessment – http://www.medeaproject.eu/.

Presentazione partner europei

Pharaon è un progetto che coinvolge 41 organizzazioni, guidate dalla Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna, con sede a Pisa (Italia) e testerà diverse soluzioni digitali in 6 diversi siti pilota, dislocati in 5 paesi: Italia (Toscana-Puglia), Spagna (Murcia e Andalusia), Paesi Bassi (Twente), Slovenia (Isola) e Portogallo (Coimbra- Amadora).

I partner del progetto Pharaon comprendono grandi, medie e piccole imprese, organizzazioni di ricerca, università, enti che lavorano nel campo della salute, fornitori di servizi sociali e sanitari pubblici e privati, organizzazioni no-profit e organismi di standardizzazione.

I partner di Pharaon provengono da Italia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Slovenia, Croazia, Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Austria, Estonia.

Approfondisci di più sui partner di Pharaon: https://www.pharaon.eu/about/consortium/


European partners presentation

Pharaon Project involve 41 organisations, led by Scuola Superiore di Studi Universitari e di  Perfezionamento Sant’Anna, based in Pisa (Italy) and will test several digital solutions in 6 different pilots in 5 countries: Italy (Tuscany-Apulia), Spain (Murcia and Andalusia), the Netherlands (Twente), Slovenia (Isola) and Portugal (Coimbra-Amadora).

Pharaon partners include large, medium, and small enterprises, research organisations, universities, authorities in the field of health, public and private social and health service providers, non-profit organisations and standardisation bodies.

Pharaon partners come from Italy, Spain, Portugal, the Netherlands, Slovenia, Croatia, Germany, France, United Kingdom, Belgium, Austria, Estonia. Learn more about Pharaon Partner: https://www.pharaon.eu/about/consortium/

NELLA TRANSIZIONE DEL PRENDERSI CURA: TECNOLOGIE ASSISTIVE IN TEMPI DI COVID 19

Da sempre gli strumenti che l’uomo crea hanno una doppia valenza. Aumentano la sua capacità di azione e il suo benessere, e al contempo condizionano la sua vita imponendo vincoli di cui, a volte, farebbe volentieri a meno. Tra le prime possiamo metterci l’autonomia personale, il mantenimento delle relazioni significative, la sicurezza nella vita quotidiana, la maggiore economicità dei prodotti e servizi. Tra i vincoli, le forme di controllo asimmetriche, la perdita di alcune funzioni vitali, l’acquisizione di nuovi schemi cognitivi.

Tutto ciò avviene nel contesto sociale e materiale che ci circonda. E in tale contesto, per le persone fragili – soprattutto anziane – una presenza importante è data dai caregivers (familiari, informali, o professionali), un vero e proprio mondo vitale, senza il quale per molti sarebbe praticamente impossibile sopravvivere. Anch’essi sono utilizzatori di strumenti che, al contempo, possono migliorare o peggiorare le condizioni cliniche dell’assistito/a, cosi come le proprie.

Tra le grandi categorie di strumenti che intervengono nel prendersi cura vi sono le tecnologie assistive, parti del più complesso processo, che sempre più ci accomuna tutti, di digitalizzazione della vita.

Il progetto Pharaon, realizzato nell’ambito del programma dell’Unione Europea Horizon 2020, grazie alla partecipazione di 41 partners (centri di ricerca, industrie, gestori di servizi….) di 11 Paesi europei, ha come obiettivo quello di fornire supporto ad anziani e caregivers, integrando servizi, dispositivi e strumenti digitali in piattaforme aperte e interoperabili che garantiscano la sicurezza e tutelino la dignità dei loro fruitori, migliorando l’indipendenza, le abilità e la comunicazione. Si tratta di strumenti e dispositivi connessi, indossabili, intelligenti, che possono offrire un’erogazione personalizzata e ottimizzata dell’assistenza sociosanitaria. L’Italia, insieme a Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Slovenia è uno dei siti pilota per la sperimentazione.

L’avvio di Pharaon ha coinciso, purtroppo, con lo scoppio della pandemia da COVID-19. Una coincidenza non certo auspicata, ma che impone una motivazione in più per ottenere dalle diverse fasi della sperimentazione in programma risultati all’altezza degli scopi fissati dalla Commissione Europea- Direzione Generale Reti di comunicazione Contenuti e Tecnologie, e alle sfide che tale pandemia impone.

Prima tra tutte quella di condividere, passo dopo passo, i risultati della ricerca al fine di metterli a disposizione di chi, oggi, a diverso titolo, è chiamato a riprogettare i servizi sociosanitari secondo criteri e vincoli impensabili fino a poche settimane fa.

Un invecchiamento sano e attivo anche – o soprattutto – in tempi di COVID-19.


TRANSITION OF CARE: ASSISTIVE TECHNOLOGY DURING COVID-19

The tools that man creates have always had a double dimension. They increase ability and well-being, in terms of personal autonomy, the maintenance of meaningful relationships, safety in daily life, and a greater economic efficiency of products and services. At the same time they condition life by imposing constraints, asymmetrical forms of control, the loss of certain vital functions, and the acquisition of new cognitive patterns.

In this social context, and especially for fragile people like the elderly, caregivers (family, informal, or professional) play an important and vital role, without which it would be practically impossible for many to survive. The tools that caregivers use can, at the same time, improve or worsen their health conditions, and that of their patients.

Assistive Technologies represent one of the main health care tools and are part of complex process of digitizing life, which increasingly connects us all.

The Pharaon project, carried out under the European Union Horizon 2020 programme, with the participation of 41 partners (research centres, industries, service managers, …) from 11 European countries, aims to provide support to elderly and caregivers. This is done by integrating digital services, devices and tools into open and interoperable platforms to ensure safety and protect the dignity of their users, improving independence, skills and communication. These are connected, wearable, intelligent tools and devices that can provide personalised and optimised health and social care. Italy, with Spain, Portugal, the Netherlands, and Slovenia is one of the pilot sites for testing.

The beginning of the Pharaon project coincided, unfortunately, with the outbreak of the COVID-19 pandemic, an undesirable coincidence which requires additional motivation to achieve results from the project that are up to the goals set by the European Commission – Directorate-General Communication Networks Content and Technologies, and to the challenges that this pandemic imposes.

The main challenge is to share, step by step, the results of the research with those who are called in different ways to redesign social and health services, according to criteria and constraints unthinkable until a few weeks ago.

An healthy and active ageing, above all in the time of COVID-19!

Pensavamo di bere solo un caffè, virtuale, in compagnia…

UP Caffè voleva essere, in questo tempo di distanziamento e confinamento, un modo per continuare a condividere idee, preoccupazioni, analisi, insomma discutere tra colleghi e amici del nostro lavoro, così come si fa normalmente davanti ad una macchina del caffè.

Ed effettivamente così è stato.

Solo che, un po’ per i mezzi – una piattaforma per le video call – e soprattutto per l’interesse sui temi affrontati, queste finte pause virtuali sono diventate veri e propri seminari di ricerca.

Il percorso fatto, e di cui ringraziamo gli Amici/le Amiche esperti/e che hanno fatto le introduzioni, ci ha permesso di spaziare dal nuovo diritto “emergenziale” del lavoro (Pasqualino Albi), a come la tecnologia può aiutarci a fronteggiare le emergenze (Laura Fiorini), al futuro possibile per l’imprenditoria sociale (Giorgio Fiorentini), alla gestione della privacy come investimento (Gianna Vignani), all’impatto sul sociosanitario della pandemia Covid 19 (Maurizio Bonati).

Riconsegniamo il risultato di questi incontri in forma di registrazioni video tramite la playlist dedicata sul nostro canale YouTube, perché il tutto possa continuare ad essere usato da chi fosse interessato, e nel ringraziare per le intense ore passate insieme, ci auguriamo che questo possa far rimanere vivo l’interesse a continuare, speriamo a breve e con nuove modalità, questo dialogo a distanza che, per la verità, ha messo in luce passioni molto prossime.

Vi invitiamo a rimanere aggiornati sulle iniziative della Rete seguendoci sui nostri profili social:

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Covid-19. Ripensare il socio sanitario: prospettive per l’impresa sociale.

GIOVEDì 7 MAGGIO – ore 15:30 – 6° UP CAFFE’ con Dott. Maurizio Bonati, Capo Dipartimento Sanità Pubblica, Istituto Mario Negri, Milano.

La pandemia di coronavirus ha disvelato, in modo drammatico, le debolezze e le contraddizioni del nostro modello sanitario. Insieme e forse non meno importante della carenza di risorse, in queste settimane il modello federalista sanitario, la prevenzione, la medicina di base, l’organizzazione dei reparti intesivi, i servizi territoriali, il rapporto con i servizi sociosanitari, solo per indicare alcuni “fronti caldi”, sollecitano ripensamenti profondi. E dentro questo quadro, quale ruolo è chiamata a svolgere l’imprenditoria sociale?

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Tecnologie, privacy e sicurezza

GIOVEDì 30 APRILE – ore 15:30 – 5° UP CAFFE’ con la Dott.ssa Gianna Vignani, Avvocato e Collaboratrice della Rete UP

Ci sono diritti che possono esser negati o compressi in situazioni di emergenza e fino a che punto?  L’emergenza sanitaria può giustificare ingerenze massive nella vita privata, attraverso la tracciabilità di ogni movimento e ogni contatto tra le persone grazie all’uso di tecnologie digitali come da più parti invocato? Il mondo digitale, in cui si raccolgono i nostri dati, ha dinamiche complesse e difficilmente gestibili: tanti attori, tante fonti, una costante duplicazione delle informazioni con una persistenza delle stesse difficilmente controllabile, ed in ultimo una fisiologica fragilità della rete rendono ogni intervento sui diritti digitali assai più rischioso di quanto avvenga nel mondo fisico. E come, le imprese sociali, debbono misurarsi con questi scenari?

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Impresa sociale: rifondare l’economia sociale?

GIOVEDì 23 APRILE – ore 15:30 –  4° UP CAFFE’ con Prof. Giorgio Fiorentini, Ordinario di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche presso Università Bocconi

Dalle grandi crisi nascono grandi opportunità. Oggi, in conseguenza dell’emergenza che stiamo vivendo, abbiamo l’occasione di ripensare e superare i modelli socio- economici in uso, di cominciare a individuare strumenti di misurazione dello sviluppo umano più naturali e più connessi con il nostro effettivo benessere. Le imprese sociali, più degli altri attori del mercato, hanno la responsabilità di proporre nuovi, paradigmi, e di alimentare il fuoco del cambiamento. Come e per quali scenari?

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Le tecnologie al servizio della gestione dell’emergenza. L’esperienza cinese.

GIOVEDì 16 APRILE – ore 15:30 – 3° UP CAFFE’ con Dott.ssa Laura Fiorini, PhD Istituto di Biorobotica Scuola Superiore Sant’Anna Pisa

Di fronte alla prima emergenza sanitaria nell’epoca dell’intelligenza artificiale, seppure in una situazione drammatica e complicata, ancora una volta, la Cina ha indicato una via.

Solo per fare un esempio, le compagnie telefoniche cinesi e alcune applicazioni (ad esempio quelle delle ferrovie statali) hanno approntato dei sistemi attraverso i quali le persone hanno potuto controllare se nel corso dei propri spostamenti in treno o aereo, erano vicini o a contatto con qualcuno che è finito poi contagiato o peggio ancora ammalato e ricoverato in qualche ospedale. Proviamo a capire insieme come le tecnologie possono essere aiutare l’uomo nella gestione delle emergenze: cosa è già disponibile, cosa sarebbe auspicabile, quali problemi inediti pongono?

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