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Pronto Badante, governance dei servizi socio-sanitari e riforma del Terzo Settore

(Gianna Vignani –  avvocato, staff di direzione di Umana Persone)

 

Pronto Badante, oggetto di numerosi articoli ed interventi, è ormai già noto in Toscana e non solo. Molto quindi è stato spiegato in relazione alle specifiche modalità di svolgimento del progetto e ai suoi elementi caratterizzanti.

 

Con il presente contributo proponiamo una prima riflessione sul rapporto tra il progetto e la più ampia riforma del Terzo Settore, cercando in particolare di capire come questo si ponga rispetto agli istituti di attuazione della sussidiarietà orizzontale.

 

Si tenga conto delle tempistiche significative che hanno segnato questo rapporto. Da un lato, infatti, la sperimentazione del progetto è iniziata prima sul territorio fiorentino ed empolese e poi a livello regionale tra il 2015 e il 2016, ossia in contemporanea con il passaggio tra l’adozione delle Linee Guida per la Riforma del Terzo settore e la legge delega al Governo n. 106/2016.

 

All’interno dei suddetti documenti era già focalizzata l’attenzione sulla valorizzazione del principio di sussidiarietà, ma non erano ancora chiare le concrete modalità di realizzazione della stessa, e non solo nell’ottica del rafforzamento delle reti territoriali in cui il cittadino vive, ma anche e soprattutto nell’ottica dei modelli di relazione tra enti del Terzo settore e Pubblica amministrazione.

 

Era il tempo delle espressioni colorite: “Pubblica amministrazione e terzo settore devono essere le due gambe su cui fondare una nuova welfare society” (pag. 2 Linee Guida) che cominciavano a prendere un po’ più forma in sede di elaborazione dei principi e criteri direttivi della delega governativa: “valorizzare il ruolo degli enti nella fase di programmazione, a livello territoriale, relativa anche al sistema integrato di interventi e servizi socio-assistenziali…” (art. 4 comma 1 lett. o) Legge delega n. 106/2016).

 

A fronte di ciò Pronto Badante, in modo originale, intende dare risposta alla solitudine di anziani e famiglie che per la prima volta si trovano a fronteggiare una situazione di bisogno e necessitano di un supporto ed orientamento rispetto al sistema dei servizi. Tale necessità ha rappresentato la spinta prioritaria all’avvio della sperimentazione, mentre l’attivazione di una rete regionale e locale degli enti del Terzo settore non era inizialmente concepita come un fine di per sé, quanto piuttosto come mezzo per soddisfare un’esigenza di sostenibilità e di snellezza operativa.

 

Col susseguirsi delle edizioni qualcosa è cambiato. Dal DGR n. 1027/2017 emerge infatti la presa d’atto che “la sperimentazione del progetto Pronto Badante permette anche una positiva integrazione tra le attività del progetto e quelle dei servizi territoriali, non solo in termini di maggiori informazioni sui servizi presenti sul territorio ma anche come supporto ai servizi stessi, per interventi in situazioni di particolare disagio, riscontrati nel corso delle visite domiciliari”.

 

Concretamente questo passaggio si è tradotto in un cambio di percezione del mondo del Terzo settore anche da parte degli operatori istituzionali ed, in particolare, dei presidi sanitari territoriali, i quali hanno compreso come i soggetti del Terzo settore non fossero più solo meri esecutori di progetti ma, viceversa, dessero consistenza ad un segmento socio-imprenditoriale di effettivo supporto alle attività degli enti pubblici, spesso congestionati e lenti nella capacità di risposta.

 

A ben vedere, infatti, i fronti su cui il progetto ha mostrato una significativa capacità di intervento sono due: da un lato, quello dell’accesso al servizio pubblico; dall’altro, quello della continuità ospedale-territorio.

 

Lo scenario inedito che si è andato via via rafforzando, a volte con difficoltà legate ai fattori incidenti sui rapporti pubblico-privati del tutto variabili da zona a zona, ha in qualche modo portato a far emergere una seconda importante finalità, ossia quella di incubatore di un modello innovativo di governance pubblico-privata.

 

Come noto dal 2017 in poi, con l’entrata in vigore del Codice del Terzo Settore e l’introduzione degli istituti giuridici di nuovo conio di cui all’art. 55, si è innescato un accesissimo dibattito dottrinale e giurisprudenziale sul fronte del coordinamento tra Codice del Terzo settore e Codice dei Contratti Pubblici, ma molta meno attenzione è stata dedicata alle difficoltà di coordinamento con le normative regionali previgenti, con gli strumenti ordinari di programmazione socio-sanitaria e soprattutto con le prassi consolidatesi nel tempo.

 

Da questo punto di vista il progetto Pronto Badante non può dirsi perfettamente corrispondente a nessuna in particolare delle forme tipizzate di relazione tra privati ed enti pubblici, tuttavia dai cinque anni di esperienza a livello regionale possiamo trarre almeno un paio di indicazioni utili, da tenere a mente ogni volta che si tratta di forme di coinvolgimento di enti del Terzo settore.

 

Un primo aspetto è che ogni volta che la soddisfazione di uno specifico bisogno individuato induce l’ente pubblico al coinvolgimento di enti del Terzo settore, è indispensabile tener presente un tratto peculiare: ossia la spontaneità dei fenomeni associativi e delle reti territoriali.

 

Queste caratteristiche stridono con le forme di relazione altamente procedimentalizzate ed etero-regolate imposte da regole consolidate in materia di affidamento. Talvolta con la conseguenza di soffocare l’inventiva, lo spirito di iniziativa e la mission di realtà nate dal territorio e per il territorio, e che determinano l’attivazione di circoli virtuosi di cui gode anche la stessa pubblica amministrazione. In questo senso è doveroso ricordare che il progetto ha gemmato nel tempo diverse sotto-sperimentazioni interne volte all’innovazione di prodotto o di processo.

 

Nell’ottica della riorganizzazione del welfare regionale si deve altresì tener presente che l’emergenza sanitaria Covid-19 ha messo fortemente in luce i limiti di modelli standardizzati. E’ quindi ragionevole ipotizzare che il coinvolgimento attivo e flessibile delle risorse che hanno capillarità sul territorio sia destinato a crescere progressivamente.

 

Un secondo aspetto meritevole di segnalazione riguarda il livello di consapevolezza dell’impatto generato dalle azioni realizzate. Da questo punto di vista, la complessità dei sistemi attuali rende davvero ardua, se non impossibile, una previsione certa sugli esiti, tuttavia è emblematico il fatto che insieme alla risposta al bisogno di solitudine di anziani fragili e relative famiglie sia stata data risposta anche ad un altro bisogno, molto probabilmente percepito ma certamente implicito, ossia quello di offrire un affiancamento all’ente pubblico per potenziare la celerità e continuità della presa in carico.

 

Questo per dire che se la complessità di cui sopra renderà probabilmente molto difficile la previsione certa degli esiti di una programmazione ovviamente necessaria, la logica del coinvolgimento degli stakeholder e dell’approccio multi-prospettico potranno senz’altro contribuire ad indirizzare in modo più flessibile e quindi efficace l’azione programmata ed a favorire la massimizzazione del risultato atteso.

Il Pronto Badante: un servizio insostituibile?

(Claudia Barsanti – Coordinatrice regionale Pronto Badante – Esculapio)

 

Da 6 anni, in Toscana, si sta sperimentando un progetto che si è dimostrato capace di mantenere nel tempo le originarie caratteristiche di innovatività, integrazione ed efficienza: si tratta di Pronto Badante.

 

Iniziato nel 2015 nella sola provincia di Firenze, dal 2016 è diventato operativo su tutto il territorio regionale. Per arrivare ad essere un vero e proprio servizio con numeri via via sempre più importanti, cosa che evidenzia quanto esso risulti utile alle famiglie toscane impegnate a gestire situazioni di difficoltà con persone anziane

 

Anche se il nome fa pensare alla semplice ricerca di una assistente familiare, in realtà questo è per così dire il risultato finale. Il progetto si focalizza soprattutto nella presa in carico della famiglia dell’anziano, alleggerendone alcune mansioni e supportando i destinatari con una assistenza mirata, attenta e soprattutto immediata.

 

L’attivazione, per citare il primo passo, avviene entro 48 ore dalla chiamata al numero verde. Successivamente case manager e tutor (opportunamente formate/i) analizzano il bisogno, presentano i servizi del territorio – assistenza fiscale e previdenziale; servizi sociali e sociosanitari; ecc. -, aiutano la persona nell’ottenere  il contributo una tantum regionale finalizzato alla ricerca e “messa alla prova” di nuovi assistenti familiari, accompagnano e supervisionano l’inserimento in famiglia. Parallelamente scatta un’offerta formativa mirata per le assistenti familiari.

 

La celerità nella presa in carico è sicuramente un fattore di successo, ma non l’unico. Pronto Badante è infatti riuscito a mettere insieme, in modo sinergico e collaborativo il mondo del volontariato, della cooperazione sociale, dei patronati, della ricerca scientifica, dei servizi pubblici territoriali, nel quadro di una innovativa governance regionale.

 

Questo “lavorare insieme” non è un modo di dire. Pronto Badante ha generato una rete tra questi soggetti che lavorano quotidianamente uno a fianco dell’altro mettendo in campo professionalità, flessibilità organizzativa, contitolarità, per arrivare all’ obiettivo comune del bene della famiglia, dell’anziano e della comunità a cui appartengono.

 

Una collaborazione che è risorsa efficace per il costante miglioramento del  progetto così come delle competenze di ognuno di questi attori: chi per l’assistenza, chi per la formazione, chi per l’incontro fra domanda e offerta badanti/famiglia, chi per il coordinamento multistakeholders, ecc. Nella risposta ad ogni chiamata vi sono, in back office, tutte queste molteplici attività oramai rodate e funzionali al risultato finale.

 

A distanza di 6 anni in regione Toscana è possibile quindi dire che si è raggiunto il target rappresentato da chi è in difficoltà ad accedere da solo ai servizi territoriali; che si sono date risposte personalizzate a chi si trova, anche temporaneamente, in condizioni di difficoltà; a lavorare con il mondo delle assistenti familiari in forma strutturata con offerte serie di formazione e di regolarizzazione del rapporto di lavoro; ad arricchire l’offerta  complessiva di servizi sociosanitari per anziani toscana.

 

Fondamentale, last but non  least,  il lavoro di coordinamento generale svolto dalla Regione Toscana nonché quello operativo di Esculapio, che garantiscono la massima assistenza ai capofila distrettuali e supportano una gestione flessibile e rispondente alle esigenze crescenti che emergono. Basti pensare a questo ultimo anno: Pronto Badante non si è mai fermato nonostante l’emergenza Covid. A volte, in pieno lockdown, rimanendo l’unico servizio aperto ed attivo per le famiglie!

 

PROGETTO “ASTER- AGRICOLTURA SOCIALE TOSCANA CENTRO”

È entrato nel vivo il “Progetto ASTER: Agricoltura Sociale Toscana Centro” finanziato dalla Regione Toscana e capofilato dalla cooperativa sociale Coop.21 (https://www.coop21.it/) in partenariato con Comune di Bagno a Ripoli, Unione Comunale del Chianti fiorentino, SdS Firenze Nord Ovest, CIA Firenze, APS Popular, cooperativa CAT, cooperativa Il Giglio del Campo  e varie aziende agricole del territorio fiorentino particolarmente sensibili ai temi sociali (Olivart di Bagno a Ripoli, Cammelli L. e C. di  Firenze, La Talea con sede a Coverciano, La Loggia di S.Casciano, Il Mulino di Chelazzi)

Il progetto è realizzato grazie ad attività di cooperazione tra aziende agricole e soggetti a finalità sociale in cui l’attività agricola è funzionale alla realizzazione di servizi sociali-educativi ed è finalizzata a promuovere l’inclusione lavorativa, sociale, terapeutico-riabilitativa di persone in carico ai servizi pubblici sociali e sanitari.

L’agricoltura sociale rappresenta un’occasione importante per lo sviluppo dell’agricoltura verso strategie multifunzionali e di diversificazione dell’attività agricola ed allo stesso tempo può rappresentare una soluzione innovativa per la coesione del territorio intervenendo sia sulla necessità di soddisfare nuovi bisogni sociali di protezione e di servizi alle persone in aree rurali e peri-urbane, sia sulla possibilità di favorire lo sviluppo di reti rurali.

Il progetto operativo prevede la realizzazione di attività volte all’accoglienza di persone con disabilità e/o svantaggio ai sensi dell’art.4 della L.381/1991 c/o le aziende agricole partecipanti al progetto al fine di favorire l’inclusione sociale e migliorarne l’autonomia tramite lo svolgimento di attività rurali.

Il progetto prevede 20 inserimenti in azienda di almeno 6 mesi nel biennio di attuazione del progetto. Ognuno degli utenti parteciperà a un periodo di formazione/inserimento presso “aziende vivaio” propedeutico all’inserimento lavorativo in altre aziende agricole partner del progetto. Gli utenti sono costantemente affiancati da tutor professionali che ne facilitino l’inserimento sociale e lavorativo.

Per info e maggiori dettagli potete accedere al seguente link: https://www.coop21.it/agricoltura-sociale/

PROGETTO 5

“FAI ATTENZIONE ALLE PICCOLE COSE, PERCHé UN GIORNO TI VOLTERAI E CAPIRAI CHE ERANO GRANDI” (Jim Morrison)

Creatività e Condivisione sono di casa per gli ospiti dei Centro Diurni gestiti dalla Cooperativa Progetto 5, di Arezzo.

Per questo Natale, gli ospiti dei centri M. Falciai” (https://www.progetto5.it/cosafacciamo.php)  e ”Il Mosaico” (https://www.progetto5.it/ilmosaico.php) si sono dedicati alla produzione di piccoli manufatti, che sono il risultato di varie attività laboratoriali con finalità di stimolo creativo, mantenimento della motricità fine, sviluppo sociale….

Vediamone alcuni…

Direttamente dal laboratorio di orticoltura, piante aromatiche e piante grasse in vasetti decorati a mano.

Un regalo semplice che scalda il cuore (e insaporisce gli arrosti)!!!

E ancora tante altre creazioni con cartapesta, legno e pannolenci.

Per informazioni contattate la Segreteria  0575/21435

Tutti matti per l’arte

Si tratta di un progetto ambizioso portato avanti dalla Cooperativa Il Quadrifoglio di Santa Fiora sul Monte Amiata, la quale ha saputo combinare l’esperienza nel settore del reinserimento lavorativo di persone svantaggiate, con l’amore per l’arte come forma di espressione che accomuna tutti gli esseri umani.

Grazie all’esperienza maturata attraverso la gestione della Legatoria Lo Scoiattolo nasce e si sviluppa il progetto Tutti Matti per l’Arte, dove persone provenienti da contesti complessi sono avviate o accompagnate al lavoro in legatoria, con l’attenzione a mantenere in vita vecchie pratiche artigianali e la tradizione di antichi mestieri.

Il tutto con la sinergia di un nutrito gruppo di artisti emergenti, le cui opere d’arte sono stampate sulle copertine dei vari prodotti.

Per consultare il catalogo online e acquistare:

Per sapere di più sul progetto: tuttimattiperlarte.com

 

Auguri da Umana Persone

Alla base del successo di qualunque azienda ci sono le persone.

Migliorarne la professionalità, crescere nella responsabilità, maturare nelle relazioni con chi trae benessere, salute, educazione, effettività dei diritti dal lavoro che si svolge, sono tra i compiti principali di chi dirige l’impresa.

Un mandato in sé impegnativo, ma ancor più sfidante se guardiamo all’anno che si chiude e a quello che si apre. Un mandato che sarebbe stato Impossibile da realizzare se, non ci fosse stata dedizione, resilienza, intelligenza nell’affrontare insieme l’inedito di questo tempo.

Un patrimonio importante di cui dobbiamo ringraziarci reciprocamente, soci e lavoratori prima di tutto, ma anche persone, imprese, associazioni di rappresentanza, enti committenti, famiglie utenti o clienti, che nonostante quanto è successo, hanno cercato in tutti i modi di non disperdere questo bene comune che rende umane le nostre comunità di lavoro, di territorio, di destino.

Tali sfide, lo sappiamo, non termineranno a breve. Per questo abbiamo bisogno di rafforzare la ricerca per individuare soluzioni sempre più appropriate per i nostri servizi, innovare i modelli di impresa, coinvolgere altri attori e costruire nuove partnership, reinventare il rapporto con i nostri committenti, ecc.

Anni fa, perché imprenditori sociali, abbiamo iniziato a farlo insieme. Oggi sappiamo che è stata un’intuizione quanto mai lungimirante, un supporto, se non una certezza, in questo tempo di insicurezze.

Ci aspetta un 2021 ancora più impegnativo, ma siamo certi che, ancora una volta, insieme ce la faremo. Lo dobbiamo a noi stessi e alle comunità a cui apparteniamo.

Grazie e auguri!!!

Il Pharaon Post di Raphael Maestre

Manager Tecnico di Paharon

L’aumento dell’aspettativa di vita in Europa rappresenta un chiaro successo della nostra società ma richiede anche risposte qualificate, in un quadro di risorse limitate, ai bisogni di cura associati a un invecchiamento rapido della popolazione. Questa tendenza si è intensificata negli ultimi decenni, costringendo l’aggiunta di strumenti basati sulle ICT al tradizionale approccio all’assistenza basato su un uso intenso di risorse umane.

Le tecnologie ICT hanno dimostrato il loro enorme potenziale nel fornire soluzioni efficienti ed efficaci, ma ad oggi molte di esse sono indipendenti e disconnesse, oltre che di portata limitata.

Il fatto che la salute e l’invecchiamento siano stati gestiti da fronti indipendenti (sistemi sociosanitari

  1. care-givers informali) contribuisce ulteriormente a questa frammentazione.

In primo luogo, i sistemi sociosanitari tradizionali intervengono principalmente alla comparsa di un sintomo o di una malattia e dispongono di dati ricavati dalle visite dei pazienti. In secondo luogo, i risultati potrebbero essere notevolmente migliorati, aumentando lo stato di salute e migliorando gli stili di vita attivi, da un sicuro e attento monitoraggio e condivisione di tutti i dati rilevanti.

Questo è un problema ampio e complesso in cui le tecnologie ICT – archiviando i dati utili, controllandone in modo sicuro l’accesso, analizzandoli e fornendo un supporto diretto a tutti gli utenti finali, inclusi anziani e caregivers – possono eccellere.

Pharaon sta affrontando questi problemi e intende costruire un ecosistema integrato ICT, attraverso un framework di strumenti altamente interoperabili e piattaforme aperte e sicure. Esso creerà anche strumenti e linee guida che semplificheranno notevolmente l’integrazione delle tecnologie esistenti e future. Queste caratteristiche – interoperabilità, apertura, gestione sicura di grandi quantità di dati di valore e variegati e facilità di integrazione – sono fondamentali per il suo successo.

Il progetto produrrà un framework in cui sarà possibile assumere un approccio olistico all’invecchiamento intelligente e sano. Inoltre, i partner cercheranno di ridurre la frammentazione del mercato garantendo una facile integrazione delle nuove tecnologie all’interno dell’ecosistema. Questo andrà a vantaggio di tutti gli stakeholder e contribuirà alla continua evoluzione, alla crescita e alla sostenibilità dell’ecosistema nel breve e nel lungo periodo.

L’interoperabilità e la facilità di integrazione saranno raggiunti facendo riferimento agli standard del settore, indentificando limiti e le aree di miglioramento durante l’intenso lavoro di attuazione del progetto.

L’ecosistema di Pharaon soddisferà requisiti generali provenienti da tutti gli utenti, ma anche quelli specifici dei 6 diversi siti pilota dei 5 paesi dell’UE in cui si realizza, poiché ognuno di essi deve affrontare proprie particolari sfide.

Tutti i vincoli e le protezioni legislative riferite a protezione dei dati personali, sicurezza informatica, rispetto dell’etica, saranno affrontate nella loro globalità.

Le grandi sfide e la proposta di nuove soluzioni tecniche di cui è portatore Pharaon saranno accuratamente testate e convalidate nei siti pilota.

Presentazione della fondazione CSS

Chi siamo?

L’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza IRCCS, inaugurato il 5 maggio del 1956, è considerato uno degli ospedali di riferimento per il Centro ed il Sud Italia. In accordo con il pensiero del suo fondatore, San Pio da Pietrelcina, la missione dell’Ospedale è fornire cure di elevato livello tecnico, caratterizzate da una forte attenzione alla persona, oltre che operare nei settori della ricerca scientifica e della formazione continua degli operatori sanitari. A partire dal 1991 è riconosciuto dal Ministero della Salute come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). Conduce attività di ricerca di rilievo internazionale in collaborazione con i più rilevanti centri di ricerca internazionali ed italiani, in particolare nel campo della genetica, nella medicina rigenerativa e delle terapie innovative. Con più di 500 posti letto e più di 60.000 ricoveri annuali rappresenta una concreta risposta ai bisogni sanitari sia di pazienti pugliesi che provenienti dalle altre regioni italiane. Dal 18 marzo 2020 l’Ospedale fa parte della rete regionale COVID-19, gestendo rilevanti afflussi di pazienti affetti da infezione COVID-19 attraverso prestazioni di pronto soccorso, di ricovero e di terapia intensiva.

Ruolo in Pharaon

La funzione principale dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza nel progetto Pharaon è supportare i partner tecnici di progetto con la conoscenza dei bisogni, delle aspettative e delle abilità degli anziani con livelli diversi di decadimento cognitivo e funzionale, per lo sviluppo di soluzioni in grado di promuovere un invecchiamento sano e attivo in questi soggetti, supportando al contempo i loro assistenti, formali ed informali. L’esperienza acquisita in altri progetti aventi a tema la tecnologia contribuirà a definire caratteristiche e funzionalità dei sistemi che si svilupperanno nel progetto sempre più orientati all’accettabilità e alla usabilità da parte degli utenti, al fine di garantire una esperienza d’uso caratterizzata da un’elevata compliance. L’ampia esperienza dell’Unità di Geriatria in temi specifici come la Valutazione Multidimensionale Geriatrica e la gestione di pazienti anziani con e senza declino cognitivo, costituiscono un valore aggiunto per il progetto. Nel dettaglio, Casa Sollievo della Sofferenza faciliterà il processo di progettazione dei moduli della piattaforma in grado di riconoscere dinamicamente i cambiamenti dello stato di salute attraverso un approccio multidimensionale. Inoltre l’ampio bacino d’utenza ed il collegamento dell’ospedale con varie realtà del territorio faciliterà il reclutamento dei pazienti da coinvolgere nelle fasi di test e validazione. L’Ospedale collaborerà infine nelle attività di disseminazione scientifica dei risultati che man mano si andranno ad ottenere.

Personale coinvolto nel progetto:

  • Daniele Sancarlo, Geriatra, Responsabile Scientifico per CSS nel progetto Pharaon
  • Sergio Russo, Ingegnere Informatico, Technical Manager & Project Manager
  • Grazia D’Onofrio, Psicologa, Training Manager & Evaluation Manager in Pharaon per il pilota italiano
  • Francesco Giuliani, Fisico Sanitario, Project Manager & Data Manager per il pilota italiano
  • Giuliana Placentino, Psicologa, coinvolta nella sperimentazione del pilota pugliese

 

Altri progetti ed expertise rilevanti

L’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza è coinvolto attualmente in altri due progetti finanziati dall’Unione Europea nell’ambto del programma Orizzonte 2020 (Horizon 2020), nei settori della robotica assistiva e delllo smart & healthy living (stili di vita sani ed intelligenti):

  1. GATEKEEPER: progetto pilota su larga scala per la creazione di una piattaforma europea aperta e sicura per lo scambio di idee, tecnologie, bisogni degli utenti e processi con il fine di assicurare stili di vita più salutari per la popolazione che invecchia. Nel complesso il progetto ambisce a coinvolgere più di 35.000 utenti anziani e comprende nella sua partnership autorità regionali, associazioni, università, centri di ricerca ed aziende da 6 stati membri UE.
  2. BD4QoL: progetto sull’utilizzo di Big Data e tool di analisi intelligenti per migliorare la qualità di vita nel post-intervento dei pazienti tumore del distretto testa collo.

 

Altri progetti rilevanti sull’invecchiamento sano e attivo (AHA) in cui l’ospedale è coinvolto: SI-Robotics (SocIal ROBOtics for active and healthy ageing, progetto PON per la creazione di robot sociali in collaborazione con numerose aziende, centri di ricerca ed università italiane, nel setting ospedaliero e domestico, per l’invecchiamento sano e attivo, finanziato dal MIUR), ACCRA (Agile CoCreation of Robots for Ageing, finanziato su programma H2020, progetto concluso a novembre 2020), MARIO (Managing Active and healthy aging with use of caRing serVice rObots, finanziato su programma H2020, progetto concluso nel 2017), ALTRUISM (Alzheimer patient’s home by a rehabilitation- based Virtual Personal Trainer Unique Information System Monitoring, finanziato dalla Regione Puglia, progetto concluso nel 2016), MSLAB (MultiSensorial Lab, finanziato dalla Regione Puglia), CONTACT (Gestione integrata del percorso diagnostico terapeutico assistenziale di pazienti cronici affetti da Sclerosi Multipla, finanziato dalla Regione Puglia, progetto concluso in Ottobre 2020).

Casa Sollievo della Sofferenza ha inoltre una lunga esperienza in materia di Privacy e Data Protection, nello specifico nel declinare i requisiti del GDPR in ambito ospedaliero.

Strutture, numeri e amici @Casa Sollievo della Sofferenza

Figura 1 – Il robot sociale Pepper

Figura 2 – Il robot MARIO

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English Version:

Who we are

The Casa Sollievo della Sofferenza (Home for the Relief of Suffering) Research Hospital, inaugurated on May 5th, 1956, is considered one of the best reference hospitals in Central and Southern Italy. On the basis of its Founder’s instructions, Saint Pio from Pietrelcina, the mission of the Hospital is to offer high quality and patient-centred care and assistance as well as performing scientific research and providing continuing education for the healthcare staff. In 1991, the Casa Sollievo Hospital was recognized a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Research Hospital) by the Italian Ministry of Health. Since then, the Hospital has been carrying out research and clinical activities in collaboration with the most important Italian and international research centres, particularly in the fields of Genetics, Innovative Therapeutics and Regenerative Medicine. With more than 500 hospital beds and 60,000 yearly admissions, the Casa Sollievo Hospital represents a concrete response to the needs of the patients from the Apulia Region, where the hospital is located, and other Regions. On March 18th, 2020, the Hospital entered the Apulian network of the Covid-19 emergency hospitals. Since then, the Hospital has been managing a significant number of patients infected with COVID-19 making first aid services, beds and ICUs available.

The role of the Casa Sollievo Hospital in Pharaon

The main task of the Casa Sollievo della Sofferenza Research Hospital in the Pharaon project is to support the technical partners of the project with the necessary know-how about the needs, the expectations and the abilities of the elderly with different levels of cognitive and functional impairment. The aim is to develop functional solutions to promote an healthy and active ageing, improving, at the same time, the quality of life of the elderly and their formal and informal caregivers. The experience gained by the Hospital in other technology based projects will help to better define the characteristics of the systems that will be developed in a way that they can be easily accepted and used by the users, so that a high level of compliance can be achieved in these patients when using these systems. The extensive expertise of the Geriatric Unit of the Casa Sollievo Hospital in specific fields, such as the Comprehensive Geriatric Assessment (CGA), the evaluation and the management of the elderly with and without cognitive impairment, is an added value to the project. Specifically, the multidisciplinary team of the Hospital will facilitate the design process of the modules of the platform, so that they can be able to dynamically detect changes to the patient’s health status through a multidimensional approach. Moreover, given the wide catchment area of the hospital, the recruitment of the patients to involve in the testing and validation phases will be greatly facilitated. Furthermore, the Hospital will collaborate in the dissemination of the scientific results that will be obtained as the projects develops.

 

The Casa’s staff involved in the Pharaon project:

  • Daniele Sancarlo, Geriatrician, Scientific Reference Person for the Hospital in Pharaon
  • Sergio Russo, Computer Science Engineer, Technical Manager & Project Manager
  • Grazia D’Onofrio, Psychologist, Training Manager & Evaluation Manager in Pharaon for the Italian pilot.
  • Francesco Giuliani, Health Physicist, Project Manager & Data Manager for the Italian pilot.
  • Giuliana Placentino, Psychologist for the Apulian pilot.

Other projects and relevant expertise

The Casa Sollievo della Sofferenza Research Hospital is currently involved in two other research projects funded by the European Union under the Horizon 2020 program, in the areas of Assistive Robotics and Smart & Healthy Living:

  1. GATEKEEPER: a large-scale pilot project for the creation of an open and secure European platform where ideas, technologies, user needs and processes can be exchanged with the aim to promote healthier lifestyles for the ageing population. It will involve approx. 35,000 elderly patients; the partnership includes public and private regional authorities, associations, universities, research centres and companies from six EU member states.
  2. BD4QoL: a project on the use of Big Data and intelligent tools aiming at improving the Quality of Life of post-surgical head and neck cancer patients.

 

Other relevant projects on Active and Healthy Ageing (AHA) in which the Hospital is involved are the following: SI-Robotics (SocIal ROBOtics for active and healhty ageing, a PON project funded by the Italian Ministry for the Education, University and Reseach and carried out in collaboration with various companies, Italian universities and research centres for the creation of social robots to be used in the hospital and domestic settings, aiming at promoting an active and healthy ageing), ACCRA (Agile CoCreation of Robots for Ageing, H2020 funded, completed in November 2020), MARIO (Managing active and healthy ageing with use of caring service robots, H2020 funded, completed in 2017), ALTRUISM (Alzheimer patient’s home by a rehabilitation- based Virtual Personal Trainer Unique Information System Monitoring, funded by the Apulia Region), MSLAB (Multisensorial Lab, funded by the Apulia Region), CONTACT (Integrated management platform of the care pathway of chronic patients affected by Multiple Sclerosis, funded by the Apulia Region and concluded in October 2020).

The Casa Sollievo della Sofferenza Research Hospital has also a long experience in Data Privacy and Data Protection and, in particular, in meeting the requirements to make a healthcare organization compliant with the GDPR.

Facilities, numbers and friends @Casa Sollievo della Sofferenza

Figure 1 – The social robot Pepper

Figure 2 – The robot MARIO

 

 

 

 

 

 

Pharaon Action Plan

PIANO DI AZIONE DI PHARAON PER IL COVID-19

Nell’ambito della pandemia Covid-19, il progetto Pharaon si è posto in prima linea per supportare la gestione dei pazienti così da alleviare la pressione sulle strutture pubblico/private.

Prendendo spunto dall’esperienza del sito pilota italiano e dal “deployment” dei servizi denominati “fast pilot” (https://umanapersone.it/fast-pilot-una-pronta-risposta-al-covid-19-dal-progetto-pharaon/) è stato redatto e distribuito alla Commissione Europea il “Pharaon Action Plan for Covid-19”. L’obiettivo dell’Action Plan è quello di rispondere a chiare esigenze legate all’emergenza Covid e sfruttare al meglio le risorse tecnologiche e organizzative messe a disposizione dal progetto Pharaon al fine di implementare servizi dedicati in specifiche regioni europee in base ai loro BISOGNI, REGOLAMENTAZIONE E PRIORITÀ DI SERVIZIO.

L’Action Plan vuole agire in modo coordinato con altre iniziative europee e task force della Commissione Europea per prevenire la diffusione del Covid – 19 e supportare i fornitori di servizi locali ed europei per ridurre l’impatto negativo sulla popolazione e sulle imprese.

In particolare, esso vuole promuovere un’interazione proattiva con la Task Force COVID-19 rappresentata da Commissione Europea e Regioni per:

  • Offrire in tempi rapidi servizi di prevenzione e gestione dei malati Covid in diverse regioni europee secondo una strategia ben definita e basata su un paradigma chiaro e perseguibile; “PHARAON I5” ossia:

IDENTIFICARE: Identificare i bisogni di uno specifico territorio

COINVOLGERE: Coinvolgere gli attori chiave in base ai bisogni individuati

INFORMARE: Portare avanti una campagna di informazione presso tali attori e la popolazione sensu latu

IMPLEMENTARE: Implementare il servizio costituito sulla base dei feedbacks degli attori coinvolti e dei loro bisogni

IMPATTO: Valutarne l’impatto e quindi la capacità di dare una risposta ai bisogni espressi

Leggi Pharaon Action Plan (pdf)

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English Version

PHARAON ACTION PLAN FOR COVID-19

In the Covid-19 pandemic context, the Pharaon project aims at being at the forefront for supporting patient management in order to relieve pressure on public / private facilities.

Taking a cue from the experience of the Italian pilot site and the “deployment” of the services called “fast pilot” (https://umanapersone.it/fast-pilot-una-pronta-risposta-al-covid-19-dal-progetto-pharaon/), the “Pharaon Action Plan for Covid-19” was drafted and shared with the European Commission.

The goal of the Action Plan is to respond to clear needs related to the Covid emergency and make the most of the technological and organizational resources made available by the Pharaon project in order to implement dedicated services in specific European regions according to their NEEDS, REGULATION AND SERVICE PRIORITIES.

The Action Plan aims to act in a coordinated manner with other European initiatives and the European Commission’s task force to prevent the Covid – 19 spread and to support local and European service providers to reduce the negative impact on the population and businesses.

In particular, it wants to promote a proactive interaction with the Covid-19 Task Force represented by the European Commission and Regions to:

Quickly offer Covid disease prevention and management services in various European regions according to a well-defined strategy based on a clear and actionable paradigm; “PHARAON I5”, meaning:

IDENTIFY: Identify the needs of a specific territory

INVOLVE: Involve key actors based on the identified needs

INFORM: Carry out an information campaign among these actors and the overall population

IMPLEMENT: Implement the designed service on the basis of feedback from the actors involved and their needs

IMPACT: Evaluate the impact and therefore the ability to respond to the needs expressed

Read the Pharaon Action Plan (pdf)

IL SECONDO WEBINAR DEL SITO PILOTA ITALIANO

L’1 dicembre scorso si è svolto il secondo webinar di presentazione del progetto Pharaon e del sito pilota italiano, con le consuete modalità online.

Diversamente dal primo (https://www.youtube.com/watch?v=tNfdRIcA4dE&t=3353s ), questo secondo incontro ha coinvolto stakeholder provenienti dal mondo universitario e della ricerca.

E’ stata un’occasione di confronto e crescita altamente stimolante, in cui sono emersi spunti di riflessione significativi e suggerimenti operativi anche critici molto concreti.

Certamente i partner del sito pilota italiano avranno cura di tenerli in considerazione per le future fasi del progetto.

Vi invitiamo a rivedere il webinar collegandovi al seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=Ksa87_Edqrk&t=1s

 

THE SECOND WEBINAR OF THE ITALIAN SITE PILOT

The second webinar of Pharaon Project and Italian site pilot was held online on the 1st of December.

Unlike the first meeting (https://www.youtube.com/watch?v=tNfdRIcA4dE&t=3353s ) the stakeholders involved came from Univiersities and Research world,

It was another important opportunity to discuss and grow because a lot of interesting ideas and practical suggestions arised, which will be surely taken into consideration by the Italian pilot partners for the future phases of the project.

If you are interested, you can see the webinar recording at the following link:

https://www.youtube.com/watch?v=Ksa87_Edqrk&t=1s