Categoria: Senza categoria

Il lavoro nella cooperazione sociale al tempo del Covid-19

GIOVEDì 9 APRILE –  ore 15:30 – 2° UP CAFFE’ con Pasqualino Albi, Avvocato e Ordinario di diritto del lavoro presso Università di Pisa

I decreti governativi, necessariamente, hanno inciso anche nell’ambito del diritto del lavoro, da più punti di vista. Nello specifico delle cooperative sociali che si occupano di servizi alla persona come si declinano queste norme? Se e dove si collocano i rischi di interpretazione e quindi quali problematiche debbono essere considerate dalle imprese per affrontare in modo corretto il rapporto di lavoro in un contesto emergenziale come l’attuale?

Guarda la registrazione della video conferenza su ZOOM
Guarda la registrazione della video conferenza su ZOOM – parte 2

Pagina in aggiornamento con approfondimenti sull’evento, continuate a visitare il sito umanapersone.it

A casa per il covid – il questionario

La Rete, alla luce della collaborazione attiva da tempo con l’Istituto Mario Negri di Milano, partecipa volontariamente alla promozione di questa indagine perché ne condivide la necessità e l’importanza: bit.ly/aCasaPerIlCovid

Molti nostri servizi sono svolti a domicilio e altresì molte famiglie dei nostri operatori/trici sono stressate da questo impegno di mamma o papà.

Maurizio Bonati, pediatra, lavora all’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano dal 1973. Si è occupato di Neurochimica, di Farmacologia Clinica e di Farmacologia Clinica Perinatale.

Dal 1993 è Responsabile del Laboratorio per la Salute Materno-Infantile e Direttore del Centro di Informazione sul Farmaco e la Salute. Dal 2008 è Capo del Dipartimento di Salute Pubblica. E’ autore o coautore di alcune centinaia di pubblicazioni scientifiche, e collabora alla redazione di riviste scientifiche nazionali e internazionali; è Direttore Redazionale di Ricerca & Pratica.

Maurizio è anche promotore e assistente di progetti di ricerca nei Paesi con scarse risorse, in particolare in America Latina. Ha inoltre partecipato a numerose missioni internazionali per conto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le quali nella Ex Yugoslavia in tempo di guerra. 

Guarda il video:

Quali prospettive per la cooperazione sociale?

GIOVEDì 2 APRILE –  ore 15:30 – 1° UP CAFFE’ con Dott.ssa Eleonora Vanni, Presidente nazionale Legacoop sociali

Il settore della cooperazione sociale occupa oltre 350 mila lavoratori e garantisce in quota parte il welfare italiano e conseguentemente la tenuta sociale ed economica del nostro paese. In un momento in cui, con grandi difficoltà i cooperatori stanno continuando a prestare la propria professionalità per erogare servizi alle persone in difficoltà, iniziamo ad interrogarci sugli scenari post-coronavirus. Come cambierà il quadro socio-economico in cui si collocano, quali strumenti sarà necessario mettere in campo, come dovremo ripensare ruoli e responsabilità?

Per ricevere l’invito alla conference call, contattare l’indirizzo email: segreteria@umanapersone.it, o il numero: 345.9158610.

Pagina in aggiornamento con approfondimenti sull’evento, continuate a visitare il sito umanapersone.it

Una rete in rete, senza ritorno….

Da tempo ci stavamo preparando a rafforzare il lavoro di UP Umanapersone on-line. L’Hi-Tech è sempre stato considerato, fin dall’avvio di questa nostra esperienza, una delle prospettive fondamentali della rete.

Una prospettiva assunta, con tanti importanti partners, per il ripensamento dei modelli di servizio (con i progetti Pronto Badante, Datacoops, Pharaon e Inside out) ma anche per immaginare i conseguenti modelli di business.

L’emergenza coronavirus ci ha spinto, come altri, affinché facessimo il salto “smaterializzando” il nostro lavoro – senza diminuirne il valore – su una piattaforma aziendale propostaci dagli amici di Techsoup di Milano, impresa sociale di servizio per la digitalizzazione del non profit.

Con essa stiamo riconfigurando il nostro sistema di lavoro e questa newsletter vuole dare conto dello stato di avanzamento a chi, interno od esterno a UP, è in rapporto con noi.

Oltre 60 persone, infatti, partecipano in modo sistematico ai diversi gruppi di progetto che sono alla base della nostra attività di ricerca e sviluppo. Almeno altrettante sono quelle appartenenti a società ed enti partners, in rapporto settimanale o quindicinale con noi. Numeri destinati a crescere, visto che solo nell’ambito del progetto Pharaon abbiamo iniziato a lavorare con 40 partners di 11 paesi europei.

Una riconfigurazione che, auspicando in ogni caso che l’emergenza coronavirus finisca presto, rappresenta sicuramente un punto di non ritorno, fatto particolarmente rilevante dal punto di vista della cultura organizzativa di UP e delle imprese sociali socie.

Avremo modo di ritornare a parlarne perché, ne siamo certi, il futuro che ci attende dipenderà in buon parte dalla cultura organizzativa che sapremo inventarci.  

A network in a network, and no looking back

For some time now we have been preparing to strengthen UP online presence.

High tech has always been considered, from the beginning of our experience, one of fundamentals of the network.

Thanks to many important partners, we can use this new approach to rethink the way to deliver services and also to plan new business models.

The coronavirus emergency prompted us, like others, to dematerialise our work – without diminishing its value – on a corporate platform recommended by Techsoup in Milan, a social service company for the digitalisation of no profits.

We are reconfiguring our work systems and this newsletter aims to update our progress to all the relevant people involved.

Over 60 people regularly take part in our research and development team projects and just as many – belonging to companies and partners- keep in touch weekly or fortnightly.

Our network is set to expand, considering that only within the Pharaon Project we started working with 40 partners and 11 European countries. 

Hoping that the coronavirus emergency will end soon, after this company reshaping we won’t look back and it will be particularly relevant for the way we and our associates organise ourselves.

We will have the chance to talk about it again because future will depend on the way we face the challenge.

Visit our website for updates, and do not hesitate to contact us for any further information.

Best regards

In questo momento particolare, la Rete dà vita ad una nuova iniziativa: UP Caffè, un “coffee break in amicizia”, un momento della giornata da trascorrere insieme in un modo particolare (virtuale) e con argomenti altrettanto particolari (immaginare l’oltre del Covid 19).

Grazie alla disponibilità di colleghi e amici, che ringraziamo fin d’ora, ci scambieremo riflessioni, dati, idee, approfondendo ogni settimana uno degli argomenti che trovate riassunti nel Programma riportato di seguito. Insomma, proponiamo a chiunque fosse interessato di ragionare insieme sugli scenari futuri a partire dall’attualità, difficile, che stiamo vivendo. Si tratta di una nuova esperienza anche per noi tutti. Siamo convinti che abbia un valore proprio in un momento di particolare bisogno. E’ anche questo, da sempre anche con forme diverse, un modo per vivere fino in fondo il nostro essere imprese sociali. Vi aspettiamo numerosi.

GIOVEDì 2 APRILE –  ore 15:30 – 1° UP CAFFE’ con Dott.ssa Eleonora Vanni, Presidente nazionale Legacoop sociali – #noicisiamo. Quali prospettive per la cooperazione sociale?

Il settore della cooperazione sociale occupa oltre 350 mila lavoratori e garantisce in quota parte il welfare italiano e conseguentemente la tenuta sociale ed economica del nostro paese. In un momento in cui, con grandi difficoltà i cooperatori stanno continuando a prestare la propria professionalità per erogare servizi alle persone in difficoltà, iniziamo ad interrogarci sugli scenari post-coronavirus. Come cambierà il quadro socio-economico in cui si collocano, quali strumenti sarà necessario mettere in campo, come dovremo ripensare ruoli e responsabilità?

GIOVEDì 9 APRILE –  ore 15:30 – 2° UP CAFFE’ con Pasqualino Albi, Avvocato e Ordinario di diritto del lavoro presso Università di Pisa – Il lavoro nella cooperazione sociale al tempo del Covid-19

I decreti governativi, necessariamente, hanno inciso anche nell’ambito del diritto del lavoro, da più punti di vista. Nello specifico delle cooperative sociali che si occupano di servizi alla persona come si declinano queste norme? Se e dove si collocano i rischi di interpretazione e quindi quali problematiche debbono essere considerate dalle imprese per affrontare in modo corretto il rapporto di lavoro in un contesto emergenziale come l’attuale?

GIOVEDì 16 APRILE – ore 15:30 – 3° UP CAFFE’ con Dott.ssa Laura Fiorini, PhD Istituto di Biorobotica Scuola Superiore Sant’Anna Pisa – Le tecnologie al servizio della gestione dell’emergenza. L’esperienza cinese.

Di fronte alla prima emergenza sanitaria nell’epoca dell’intelligenza artificiale, seppure in una situazione drammatica e complicata, ancora una volta, la Cina ha indicato una via.

Solo per fare un esempio, le compagnie telefoniche cinesi e alcune applicazioni (ad esempio quelle delle ferrovie statali) hanno approntato dei sistemi attraverso i quali le persone hanno potuto controllare se nel corso dei propri spostamenti in treno o aereo, erano vicini o a contatto con qualcuno che è finito poi contagiato o peggio ancora ammalato e ricoverato in qualche ospedale. Proviamo a capire insieme come le tecnologie possono essere aiutare l’uomo nella gestione delle emergenze: cosa è già disponibile, cosa sarebbe auspicabile, quali problemi inediti pongono?

GIOVEDì 23 APRILE – orario da definire –  4° UP CAFFE’ con Prof. Giorgio Fiorentini, Ordinario di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche presso Università Bocconi- Impresa sociale: rifondare l’economia sociale?

Dalle grandi crisi nascono grandi opportunità. Oggi, in conseguenza dell’emergenza che stiamo vivendo, abbiamo l’occasione di ripensare e superare i modelli socio- economici in uso, di cominciare a individuare strumenti di misurazione dello sviluppo umano più naturali e più connessi con il nostro effettivo benessere. Le imprese sociali, più degli altri attori del mercato, hanno la responsabilità di proporre nuovi, paradigmi, e di alimentare il fuoco del cambiamento. Come e per quali scenari?

GIOVEDì 30 APRILE – ore 15:30 – 5° UP CAFFE’ con la Dott.ssa Gianna Vignani, Avvocato e Collaboratrice della Rete UP – Tecnologie, privacy e sicurezza.

Ci sono diritti che possono esser negati o compressi in situazioni di emergenza e fino a che punto?  L’emergenza sanitaria può giustificare ingerenze massive nella vita privata, attraverso la tracciabilità di ogni movimento e ogni contatto tra le persone grazie all’uso di tecnologie digitali come da più parti invocato? Il mondo digitale, in cui si raccolgono i nostri dati, ha dinamiche complesse e difficilmente gestibili: tanti attori, tante fonti, una costante duplicazione delle informazioni con una persistenza delle stesse difficilmente controllabile, ed in ultimo una fisiologica fragilità della rete rendono ogni intervento sui diritti digitali assai più rischioso di quanto avvenga nel mondo fisico. E come, le imprese sociali, debbono misurarsi con questi scenari?

GIOVEDì 7 MAGGIO – ore: 15:30 – 6° UP CAFFE’ con Dott. Maurizio Bonati, Capo Dipartimento Sanità Pubblica, Istituto Mario Negri, Milano.

La pandemia di coronavirus ha disvelato, in modo drammatico, le debolezze e le contraddizioni del nostro modello sanitario. Insieme e forse non meno importante della carenza di risorse, in queste settimane il modello federalista sanitario, la prevenzione, la medicina di base, l’organizzazione dei reparti intesivi, i servizi territoriali, il rapporto con i servizi sociosanitari, solo per indicare alcuni “fronti caldi”, sollecitano ripensamenti profondi. E dentro questo quadro, quale ruolo è chiamata a svolgere l’imprenditoria sociale?

La partecipazione è aperta a chiunque interessato. Chi intende partecipare può inviare una mail all’indirizzo segreteria@umanapersone.it, segnalando gli incontri di interesse.

In questo modo sarà possibile ricevere un link di accesso alla piattaforma Zoom sulla quale si svolgerà la videocall. Per ulteriori info contattare segreteria@umanapersone.it o il numero 345.9158610

Age Tech Work: Analisi predittive e Intelligenza Artificiale nei percorsi di cura.

Dal 3 al 7 Novembre 2019 un gruppo di dirigenti delle cooperative aderenti ad Umana Persone, nell’ambito del percorso formativo Datacoops, realizzato in collaborazione con Pegaso Network, è volato ad Eindhoven, in Olanda, per visitare alcune esperienze innovative nell’ambito dell’assistenza agli anziani (vedi: https://www.smart-homes.nl/,  www.tanteluise.nl, https://www.vitalisgroep.nl/).

Il viaggio è stato l’occasione per partecipare al convegno internazionale Age Tech Work che si è svolto a Bergen op Zoom. La giornata di lavoro, organizzata da enti di ricerca ed erogatori di servizi socio-sanitari olandesi con il contributo della Comunità Europea (Progetto Interreg Seas 2 Grow), è stata un’importante occasione di riflessione sulle connessioni tra invecchiamento e possibili applicazioni delle tecnologie nei processi cura e assistenza.

Durante il convegno si è svolto un interessante workshop sui temi dell’intelligenza artificiale e della possibilità di svolgere analisi predittive, condotto da Nicky Hekster, manager di IBM Watson Health Europe.

Hekster ha sottolineato che quella attuale, ovvero quella della gestione dei big data e dell’intelligenza artificiale, è la quarta rivoluzione industriale, dopo quelle legate all’avvento del vapore (1700), dell’elettricità (1800) e dell’informatica (1950).

Age Tech Work – Bergen op Zoom

Stiamo assistendo ad uno tsunami di dati in arrivo, e la tecnologia sta lavorando sempre più velocemente per ottenere il maggior numero di informazioni da questo enorme flusso. Al giorno d’oggi solo il 20% dei dati è strutturato, l’80% non è strutturato: ogni 30 secondi, ad esempio, viene pubblicato un nuovo sommario di ricerca su PubMed, il motore di ricerca di letteratura scientifica biomedica, basato principalmente sul database MEDLINE.

L’intelligenza artificiale ci viene in aiuto per l’analisi di questi cosiddetti big data. Attraverso l’AI è possibile tenere traccia, spiegare e prevedere gli eventi combinando e analizzando in modo intelligente insiemi di dati complessi. In campo sanitario l’analisi dei dati dei pazienti permette di migliorare il trattamento di quelli futuri. Al momento, l’attenzione si concentra principalmente sui dati strutturati, sebbene siano necessarie nuove applicazioni per utilizzare anche quelli non strutturati.

L’intelligenza artificiale, che rappresenta un intreccio tra tecnica, macchina e uomo, elaborando e mettendo in relazione competenze informatiche, psicologiche, legislative, con teoria dei giochi, etica e neuroscienze, secondo Hekster, non sostituirà gli umani, ma li aiuterà nell’ innalzamento delle competenze mediche.

Nell’assistenza agli anziani l’intelligenza artificiale può essere applicata nei seguenti ambiti:

  • Monitoraggio della salute a casa
  • Dispositivi intelligenti per il rilevamento delle cadute
  • Compagni virtuali (ad esempio robot per l’alimentazione assistita, socializzazione ecc.)
  • Comprensione dei percorsi terapeutici per i pazienti con comorbidità.

Alla base di tutto questo, è necessario tenere sempre aperta una domanda: come possiamo agire in questa direzione in modo responsabile? Quando si parla di intelligenza artificiale, la legislazione procede più lentamente della tecnologia, è quindi fondamentale che tutti gli attori coinvolti nel progredire dell’AI e del suo utilizzo mantengano una particolare attenzione rispetto agli aspetti etici, di sicurezza e privacy.

Pronto Badante, l’innovazione sociale passa anche dall’ICT

Da 4 anni le cooperative della rete Umana Persone sono impegnate in Pronto Badante, progetto della Regione Toscana finalizzato alla realizzazione di interventi di sostegno e integrazione nell’area dell’assistenza familiare. Obiettivo è il supporto alla famiglia con anziano convivente o all’anziano che vive da solo, nel momento in cui si presenta la prima fase di fragilità dello stesso, garantendo la copertura di questo delicato momento, al fine di ridurre i rischi di isolamento e disagio di tutti i componenti della famiglia.

Pronto Badante si è caratterizzato subito come portatore di innovazione sociale, per alcune caratteristiche peculiari: la forte integrazione tra servizi pubblici ed enti del Terzo settore, la capacità di costruire reti territoriali e attivare welfare generativo, la personalizzazione degli interventi, l’emersione di fasce di bisogno non ancora conosciute e la capacità di dare ad esse una prima e rapida risposta.

Umana Persone, in rispondenza alla propria mission di attivatore di processi di cambiamento, fin dall’inizio ha favorito tra le imprese sociali socie una riflessione prospettica, intravedendo la possibilità di iniziare a far dialogare il mondo dell’assistenza con quello delle tecnologie, coniugando le istanze innovative del progetto Pronto Badante con il percorso di innovazione tecnologica che ormai da qualche anno ci indicano le politiche socio- economiche mondiali. Dalla digital transformation del World Economic Forum al programma Europa Digitale, che stanzia 9,2 miliardi di euro nei prossimi sette anni, quando si parla di innovazione tecnologica i settori della cura e dell’assistenza sono tra i più attenzionati.

Nella convinzione che le tecnologie assistive rappresentino uno dei principali fattori di cambiamento per i futuri modelli di servizio, abbiamo tentato di rilevare concretamente i principali determinanti che si possono frapporre nell’adozione di tali strumenti, in termini di usabilità, di accettabilità e di competenza/capacità basiche, sia per gli utenti che per gli operatori coinvolti.

La sperimentazione nella sperimentazione all’interno di Pronto Badante ha avuto inizio nella seconda metà del 2018. Al fine di garantire una maggiore continuità dell’assistenza e del monitoraggio delle condizioni dell’anziano, ci siamo proposti di utilizzare, su un campione di 30 persone con specifiche caratteristiche (anziani con buone capacità cognitive, con scarsa rete sociale e a rischio di isolamento), un sistema di teleassistenza, attraverso l’utilizzo di tablet dotati di collegamento ad una piattaforma opportunamente predisposta per l’effettuazione di videochiamate semplificate. L’uso della piattaforma consente di intrattenere contatti con il Case manager secondo uno schema di appuntamenti programmato e condiviso. Presupposto di tutto ciò, l’importanza, per una persona fragile, specie se sola, di mantenere un contatto con un operatore che la conosca e che possa ascoltarla, reso più “tangibile” ed appagante, in termini di valenza relazionale, dalla possibilità di “vedersi”.

Il primo anno di sperimentazione, oltre che aver permesso di fare una verifica circa l’usabilità e accettabilità dello strumento, ha indicato le azioni migliorative per l’annualità successiva, relative prevalentemente alla necessità di rimodulare la sensibilità dell’apparecchio alla pressione e di rivedere in generale il lay-out della schermata iniziale. Questa prima fase ci ha permesso inoltre di individuare le variabili rilevanti che incidono sulla attivazione strutturata di un modello di servizio che utilizza le Hi-tech:

  • Corretta individuazione della popolazione target.
  • Difficoltà legate alla discrepanza che si registra talvolta tra il comportamento diffidente dei familiari e la disponibilità, in alcuni casi eccessiva, mostrata dall’utente anziano. Si osserva che il quadro familiare è una variabile che impone una analisi preliminare adeguata.
  • Coinvolgimento della assistente familiare. Il comportamento delle badanti è strettamente legato alla qualità delle relazioni sia con la famiglia che con l’operatore, pertanto laddove siano presenti assistenti familiari restie all’introduzione di innovazioni tecnologiche, è più difficile superare la diffidenza dell’anziano.
  •  Connettività alla rete. Nelle zone in cui la copertura internet non è ottimale, la sperimentazione ha ovviamente meno probabilità di successo e l’anziano è disincentivato a comunicare con il tablet.
  • Digital divide dell’operatore. E’ necessario aumentare la conoscenza delle sperimentazioni in essere, la formazione di base e il coinvolgimento attivo nell’ideazione dello strumento delle figure professionali coinvolte.

Concludendo, l’attivazione di un servizio di teleassistenza richiede un tempo di avviamento lungo, che impone di tener presente costi e tempi organizzativi, in particolare per gli enti attuatori. La realizzazione su larga scala permette altresì di ottimizzare le risorse e di ottenere risultati validati dal punto di vista comparativo e, più in generale, di delineare un modello di organizzazione ed erogazione dei servizi sufficientemente validato.

PharaOn: la nuova sfida di Umana Persone

progetto pharaon umana persone

E’ partito a Dicembre 2019 PharaOn- Pilots for Healthy and Active Aging, un progetto di innovazione finanziato dal programma Horizon 2020 dell’Unione Europea.

Questo progetto pilota, che coinvolge  partners di 12 paesi europei, ha l’obiettivo di creare una serie di piattaforme aperte interoperabili altamente personalizzabili, che integreranno servizi, dispositivi e strumenti avanzati tra cui internet of things (IoT), intelligenza artificiale, robotica, cloud computing, dispositivi indossabili intelligenti e big data.

Queste soluzioni saranno testate e validate, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze degli anziani e di migliorarne indipendenza, sicurezza e competenze.

Pharaon mira a individuare soluzioni per l’industria europea e per i decisori politici al fine di affrontare con successo le sfide dei prossimi anni legate all’invecchiamento della popolazione.

Il progetto è una collaborazione di 41 organizzazioni, guidate dalla Scuola Superiore Sant’Anna e durerà 48 mesi (da dicembre 2019 a novembre 2023). Pharaon adotta un approccio incentrato sull’utente e testerà diverse soluzioni digitali in 6 diversi siti pilota in 5 paesi: Italia (Toscana-Puglia), Spagna (Murcia e Andalusia), Paesi Bassi (Twente), Slovenia (Isola) e Portogallo (Coimbra- Amadora).

I partner di Pharaon comprendono grandi, medie e piccole imprese, organizzazioni di ricerca, università, autorità nel campo della salute, fornitori di servizi sanitari pubblici e privati, organizzazioni sociali, istituti sanitari e organismi di standardizzazione.

Con un investimento di circa 21 milioni di euro, Pharaon ha l’ambizione di dare un contributo significativo all’agenda dell’Unione europea sull’invecchiamento attivo e in buona salute.

I partner Pharaon provengono da Italia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Slovenia, Croazia, Germania, Francia, Regno Unito, Belgio, Austria, Estonia.

Umana Persone, impegnata nella realizzazione del pilot toscano, ha partecipato, con il suo gruppo di coordinamento, al kick-off Meeting del progetto che si è svolto presso il Museo Piaggio di Pontedera il 21 e 22 Gennaio. Durante i due giorni dell’evento sono stati condivisi approfondimenti sulle esperienze dei diversi partners e sulle tecnologie disponibili. Sono stati definiti inoltre responsabilità e tempi in relazione alle prime fasi di lavoro. Le cooperative di Umana Persone coinvolte nel progetto sono attualmente impegnate nella definizione dei requisiti del pilot e dei suoi destinatari, attraverso un lavoro di co-design che, tramite la realizzazione di workshop mirati, coinvolgerà tutti gli stakeholder del progetto: anziani, familiari, operatori socio-sanitari e servizi pubblici.

Kick-off Meeting progetto PharaOn – Museo Piaggio, Pontedera

Umana Persone: nuovo logo e altre novità

Umana Persone - nuova immagine e altre novità

Eccoci qua, con una veste rinnovata ed importanti novità!

Di tutto questo vi daremo conto passo passo nei prossimi mesi proprio all’interno di questo sito e nella sezione news che vi invitiamo a consultare periodicamente, ma per adesso ci sembra importante raccontare le ragioni di questo rinnovamento.

Ci siamo lasciati qualche tempo fa quando all’interno del nostro mondo abbiamo deciso di “patrimonializzare” i risultati degli ultimi due anni di lavoro.

Si è trattato di una scelta frutto della combinazione virtuosa tra le conoscenze del mondo della cooperazione sociale, da un lato, forte della esperienza sul campo, della professionalità e della preparazione dei lavoratori che ne fanno parte, e quelle integrative-complementari apportate dai soggetti partners e collaboratori.

Ciò ha consentito di maturare alcune progettualità significative in termini di innovazione e sviluppo strategico del mondo delle imprese sociali, confermando la mission della Rete quale Hub di Ricerca e Sviluppo per il Terzo Settore.

Terzo Settore di cui siamo entrati a far parte a tutti gli effetti, acquisendo dal mese di Aprile 2019 la qualifica di impresa sociale.

Questo passaggio è stato dettato prima di tutto dalla necessità di dotarsi di una qualifica che fosse maggiormente coerente con la nostra mission, ma anche dalla volontà di cogliere le opportunità offerte ai c.d. Enti di Terzo settore dalla Riforma, sebbene in una fase ancora transitoria e di parziale assestamento del quadro normativo.

A nostra conoscenza siamo così diventati la prima Rete di imprese con soggettività giuridica ad aver assunto la qualifica di impresa sociale ex D.Lgs. 112/2017.

Il lavoro di questi anni ha quindi contribuito alla definizione dell’identità della Rete Umana Persone e dei settori di interesse ed intervento: nata per l’implementazione della vendita privata delle imprese socie, si sono andate col tempo delineando linee di azione ulteriori, definite “Cantieri”, per sottolineare la vocazione di ricerca-azione delle progettualità sviluppate, ossia per introdurre soluzioni innovative e sostenibili di carattere sociale e tecnologico in specifici contesti e per specifici bisogni.

Gli obiettivi di lungo periodo sono quindi diventati quelli di:

testare modelli innovativi di erogazione di servizi nel settore socio-assistenziale, anche mediante l’introduzione di nuove tecnologie, sulla base dei quali proporre agli interlocutori istituzionali nuove soluzioni per far fronte alle sfide del welfare dei prossimi anni;

analizzare ed osservare le dinamiche evolutive dei rapporti tra enti pubblici ed enti privati per individuare buone prassi ed eventualmente svolgere attività di lobby e di tutela;

supportare gli Enti del Terzo settore – imprese sociali a ripensare la propria organizzazione interna e vivere in maniera più consapevole i cambiamenti in atto.

La particolarità di questa nostra esperienza è stata e continua ad essere quella relativa alla metodologia, da sempre fortemente basata sulla capacità di fare team e di condividere know-how, risorse ed esperienze per l’arricchimento e l’aiuto reciproco.

Per questa ragione abbiamo scelto un motto che rappresenta il senso più profondo del nostro percorso e che vi lasciamo come invito a tenerci in contatto, dandovi appuntamento a molto presto, proprio qui sul nostro sito.

Solo insieme possiamo raggiungere ciò che ciascuno di noi cerca di raggiungere” – cit. Karl Theodor Jaspers

Luca Terrosi
Presidente UP Umana Persone