L’innovazione nella Rete UP

L’innovazione, di prodotto e/o di processo, costituisce il fine ultimo verso cui orientare tutte le attività di Ricerca & Sviluppo.

Negli anni è risultato evidente che non ogni attività, non ogni progetto, è in grado di determinare di per sé innovazione; in questo senso, quindi, è forse più opportuno parlare, per quello che riguarda la storia della Rete UP, di percorsi di innovazione.

Tali percorsi afferiscono, ciascuno con le proprie specificità, ai singoli Cantieri, ma c’è un minimo comun denominatore che li accomuna tutti, indipendentemente dal risultato o dal “livello di maturazione” effettivamente raggiunto.

Il fattore comune sta nella circostanza che l’attività di Ricerca e Sviluppo della Rete ha sempre tentato di guidare le imprese socie nell’individuazione e comprensione delle variabili (di contesto, di carattere organizzativo, economico, operativo, ecc.) che influiscono sull’effettiva acquisizione dell’innovazione.

Le prime sperimentazioni del cantiere Digitalizzazione hanno reso evidentissima questa necessità: infatti, non basta cominciare ad usare una soluzione tecnologica per parlare di innovazione. Occorre piuttosto comprendere la portata di certi processi e costruire i corretti presupposti sui quali fondare vera innovazione.

Fondamentali in tal senso sono i contributi a carattere formativo/informativo elaborati anche autonomamente dalla Rete e messi a fattor comune tra le imprese socie (formazione sull’alfabetizzazione digitale, catalogo tecnologie, report elaborati sugli strumenti per la finanza sociale, pre-studi o studi di fattibilità, visite internazionali in contesti particolarmente avanzati, ecc..), destinati a creare un terreno di comune conoscenza.

E’ con questa logica che ciascun Cantiere ha visto realizzarsi un percorso di innovazione.

Ci siamo molto interrogati anche sul nostro modo di fare Ricerca e Sviluppo e grazie al confronto con altre realtà simili operanti sul territorio nazionale, oggetto del progetto “Dai un senso al profitto” ed. 2023 (verrà presentato in una prossima newsletter), abbiamo messo a fuoco alcuni aspetti importanti, traendone di conseguenza anche spunti per un’analisi critica interna ed un processo di miglioramento.

In primo luogo, la consapevolezza di svolgere ricerca applicata, che origina da istanze molto concrete e cerca di offrire risposta a domande o bisogni specifici. Per far sì che il valore del percorso di innovazione possa essere compreso e percepito, occorre offrire ricadute pratiche al proprio lavoro ed evidenze quanto più possibile chiare dei risultati raggiunti, non solo dalle imprese socie, ma anche da stakeholder esterni come possono essere gli investitori. Questo ci ha indotto a riflettere, come stimolo al miglioramento, sul concetto di partecipazione, sulla necessità di rivedere i nostri strumenti di rendicontazione per renderli più efficaci a tale scopo e sul potenziamento delle attività comunicative interne.

Secondo fondamentale aspetto è quello dell’importanza di costruire una rete nazionale ed internazionale di partnership forti e strategiche, che consentano di attivare sinergie capaci di produrre innovazione oltre i confini del Terzo Settore.

Terzo aspetto, l’opportunità, o necessità in taluni casi, di aprirsi a forme di aggregazione più ampie per poter fare “massa critica” ed assumere una struttura adeguata a far fronte a cambiamenti particolarmente impattanti.