La prima fase della prevalidazione in Toscana

Nei giorni dal 21 al 27 settembre si sono svolti i test di prevalidazione delle tecnologie che saranno utilizzate nel sito pilota toscano. Un composito gruppo di 5 anziani, 5 familiari e 5 operatori si sono cimentati nell’uso di: Ohmni robot, il dispositivo robotico che verrà utilizzato per le attività di telepresenza; SentabTV, il sistema di comunicazione tramite tv; Discovery, la piattaforma di raccolta ed elaborazione dei dati prodotti dai sensori ambientali ed indossabili. La fase di test si è svolta nelle sedi delle cooperative della zona Toscana Sud-Est: Zelig Sociale a Siena, Giovani Valdarno e Progetto 5 ad Arezzo, Uscita di Sicurezza e Il Quadrifoglio a Grosseto. Grande attenzione è stata posta nella formazione dei facilitatori, il cui compito era quello di accompagnare anziani e caregivers nello svolgimento delle attività previste. Nella fase propedeutica ai test essi hanno partecipato ad incontri di formazione tecnica, relazionale e sugli aspetti etici e di privacy, in modo da poter fornire, in modo chiaro e comprensibile, agli utilizzatori le informazioni utili e acquisire un consenso realmente informato e consapevole. Durante le attività di training, inoltre, sono stati condotti approfondimenti su come somministrate i due questionari usati per acquisire informazioni sull’usabilità e l’accettabilità delle tecnologie, ovvero l’ASQ (After Use Questionnaire) e il SUS (System Usability Scale). I test hanno avuto una durata tra l’ora e l’ora e mezza cadauno, e hanno permesso di osservare alcuni aspetti dell’interazione con le tecnologie che difficilmente si sarebbe potuto prendere in considerazione con la sola riflessione teorica. In particolar modo è emerso che il livello di alfabetizzazione digitale, non sono degli anziani ma anche dei caregiver, può fare molto la differenza nell’approccio all’uso delle soluzioni hi-tech. Le persone che avevano meno confidenza nell’uso di pc e dispositivi mobili hanno impiegato molte energie e tempo nell’acquisire le competenze base per compiere correttamente le attività previste, concentrando l’attenzione su questo aspetto anziché sull’utilità delle tecnologie presentate. Altro aspetto rilevante, tutti gli anziani coinvolti hanno mostrato un livello di stress molto alto dovuto al fatto di dover conoscere in una stessa seduta soluzioni diverse e compiere attività che richiedevano un discreto grado di attenzione.

Nonostante l’impegno richiesto, tutte le tipologie di utente finale hanno mostrato grande interesse nei confronti delle tecnologie proposte e molti dei commenti raccolti evidenziano un’opinione positiva su come queste soluzioni potrebbero migliorare la qualità della vita e la sicurezza domestica degli anziani. Importante sottolineare infine che dai test di prevalidazione è emerso il fatto che Pharaon può avere un ruolo importante anche nel diminuire il digital divide, poiché la maggioranza dei caregiver (sia formali che informali) si è dichiarato entusiasta di aver acquisito delle competenze digitali e ha manifestato la volontà di continuare a migliorare le proprie abilità in questo campo.

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The first phase of pre-validation in Tuscany

The pre-validation tests of technologies used in the Tuscany pilot were held from the 21st to the 27th of September, involving 5 older adults, 5 informal caregivers and 5 formal caregivers. They were all asked to try the Ohmni robot for telepresence services, the SentabTV to communicate via TV, and the Discovery Platform to visualize data from environmental and wearable sensors.

The test sessions were hosted by 5 cooperatives located in the South-East of Tuscany: Zelig Sociale in Siena, Giovani Valdarno and Progetto 5 in Arezzo, Uscita di Sicurezza and Il Quadrifoglio in Grosseto.

Before that, UP and the cooperatives dedicated a lot of time to carefully train “facilitators” (i.e. professionals requested to support the users engaged in carrying out the activities of the pre-validation scenarios), about how to manage tests sessions and to approach target users.

The facilitators were also trained on ethical and privacy aspects, in order to provide users clear, understandable and complete information to express a truly informed consent.

The training activities, were also focused on how to hand out two questionnaires used to measure the usability and acceptability level of the above mentioned technologies, namely the ASQ (After Scenario Questionnaire) and the SUS (System Usability Scale).

The test sessions lasted about an hour – an hour and a half each.

This first phase of the sessions allowed us to observe some aspects of the user/tech interaction that would have been hard to detect in a different way.

In particular, it was found that the level of digital competences of the older people and their caregivers influences markedly the user approach of hi-tech solutions. People with a low level of confidence with PCs and mobile devices spent a lot of energy and time in acquiring the basic skills to correctly perform the planned tasks, focusing more on the tasks rather than on the use experience itself.

Other relevant evidence was that all older adults involved showed a very high level of stress: they felt overloaded by all the information required to solve different tasks in the same session and to perform activities that need a fair degree of attention.

Despite these weaknesses, all target users expressed great interest in the proposed technologies and many comments collected highlighted a positive opinion about how these solutions can improve their quality of life and home security.

Finally, the pre-validation tests revealed that Pharaon project can significantly contribute to decrease the digital divide, since most of the caregivers – both formal and informal- declared themselves enthusiastic about their improved digital skills, and expressed also the willingness to continue improving their skills in this field.

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