Intervista a Manuele Bonaccorsi, CO-ROBOTICS
Manuele Bonaccorsi è cofondatore e CEO di Co-Robotics, una società spin-off della Scuola Superiore S.Anna di Pisa, Italia. La società è stata fondata da ingegneri, tutti esperti di robotica e ICT, e da allora è cresciuta fino a includere esperti di meccanica e software. Nel 2016, la società ha iniziato a valorizzare i risultati di numerosi progetti di ricerca europei e italiani, come il progetto Robot-Era che consisteva nell’implementazione e integrazione di sistemi robotici avanzati e ambienti intelligenti in scenari reali per supportare le persone anziane e glioperatori socio-sanitari.
Nel 2019 Co-Robotics ha acquisito quote di una società di software (Xeel srl) e di una società di marketing (roboalive srl) per migliorare il posizionamento sul mercato e accedere facilmente alle competenze esterne, al fine di fornire un portafoglio di servizi completo ai propri clienti. Inoltre, Co-Robotics ha creato una catena di partner come Cresco-Lab srls, R3Direct srl e Softsystem srl, per progettare sistemi di automazione innovativi supportati da brevetti. La società ha venduto 7 robot mobili in due anni, sei dei quali erano la piattaforma robotica MoVer1 progettata per essere modulare e facile da personalizzare. Quest’ultima è stata portata ad un livello di sviluppo tecnologico avanzato (TRL8) grazie al duro lavoro e alla cooperazione del team. In risposta alla pandemia di CoVid-19, la società ha rilasciato un prototipo di servizio robotico igienizzante che può essere trovato sul suo canale YouTube.
1. In quale settore lavori maggiormente e quale ritieni sia più accettabile dei robot cooperativi?
Riteniamo che i robot debbano essere socialmente rilevanti. I nostri robot sono utilizzati per la sorveglianza e la logistica, nonché per l’interazione con i clienti. Più un robot ha un design intuitivo e dimostra la sua utilità, sarà accettato da utenti e clienti. Questo è il motivo per cui il nostro robot ha un design modulare con la possibilità di includere un corpo, una tesca con occhie e bocca, braccia e schermo touch.
2. Quale dei tuoi progetti ha avuto più successo finora e perché?
Il robot MoVer-1 sta attirando l’interesse di molti aziende perché può essere utilizzato come robot industriale o per l’interazione sociale. È unico nel suo genere grazie a questa opportunità “swing-role”, che gli conferisce flessibilità d’uso e un rapporto qualità-prezzo.
3. Considerando la propensione delle persone all’interazione sociale, ritieni che ci sarà resistenza all’introduzione di robot sociali nelle società moderne?
La vera sfida per noi è soddisfare le aspettative degli utenti. Un robot sociale potrebbe essere accettato se fornisce servizi davvero utili. Sapendo che Accettabilità = Utilità + Usabilità + più altri attributi, proviamo a impostare i nostri robot in modo che siano accettabili il più possibile. Gli esperti di marketing troveranno il modo di co-progettare con gli utenti, il servizio sociale adeguato da robotizzare. Le persone abbracciano tecnologie che migliorano la qualità della vita o la qualità del lavoro. La realizzazione di servizi sociali robotici davvero utili è la prossima grande sfida nella robotica.
4. Come vedi l’impatto futuro della robotica nella vita di tutti i giorni?
Penso che i robot verranno utilizzati in un prossimo futuro per migliorare la qualità del lavoro e della vita nelle attività sociali come ristoranti, hotel o fiere, effettuando la sanificazione ambientale (contro virus / batteri), servizi di portineria e logistica. Dopo questa prima penetrazione nel mercato, l’esperienza e la tecnologia saranno sufficientemente mature per compiere passi nella pubblicità “in loco” e, infine, dopo aver superato importanti barriere legali, anche i più complessi servizi di sorveglianza e sicurezza. La vera sfida è ancora l’utilità e l’usabilità del servizio robotico, che deve davvero fare la differenza.
5. Il nostro ruolo nel progetto Pharaon
CO-ROBOTICS è fornitore di tecnologia nel progetto Pharaon, grazie all’esperienza nella gestione dell’innovazione, della robotica sociale e dell’IoT. La società esplorerà l’opportunità di favorire l’adozione di tecnologie socialmente rilevanti, inclusi dispositivi IoT e robot per l’assistenza agli anziani e la sicurezza ambientale (sorveglianza e sanificazione)
Interviewing Manuele Bonaccorsi, CO-ROBOTICS
Company introduction:
Dr. Manuele Bonaccorsi is the co-founder and CEO of Co-Robotics, a spin-off company of Scuola Superiore S.Anna in Pisa, Italy. The company was founded by engineers, all experts in robotics and ICT, and has grown since to include mechanics and software experts. In 2016, the company started to exploit the outcomes from several EU and Italian research projects, such as the Robot-Era project which consisted of the implementation and integration of advanced Robotic systems and intelligent Environments in real scenarios for the ageing population.
In 2019 Co-Robotics acquired shares of a software company (Xeel srl) and a marketing company (roboalive srl) to improve its market positioning and easily access external competences, in order to provide a more complete portfolio to its customers. Furthermore, Co-Robotics has created a value chain of partners such as Cresco-Lab srls, R3Direct srl and Softsystem srl, enabling it to design innovative automation systems for customers and deposit patents. The company has sold 7 mobile robots in two years, six of which were the MoVer1 robotic platform which was designed to be modular and easy to customize. This latter was brought to a TRL8 technology readiness level thanks to the hard work and cooperation of the team as well as stakeholders and value partners. In response to the CoVid-19 pandemic the company released some prototype of sanitising robotic service that can be found on its YouTube channel.
1. Which industry do you work with the most, and which one do you feel is more accepting of cooperative robots?
We believe robots have to be socially relevant. Our robots are used for surveillance and logistics, as well as interaction with customers. The more a robot has a comfortable and proper design, and demonstrates its utility, it will be accepted by the users and customers. This is the reason our robot has a modular design.
2. Which one of your projects has been the most successful so far and why?
The MoVer-1 Robot is attracting the interest of many players because it can be used as an industrial or a social interaction robot. It is one of its kind thanks to the swing-role opportunity, which gives it flexibility of use and a value for money perception.
3. Considering love to interact each other, do you feel that there has been resistance to these new technologies or have they embraced robots?
The real challenge for us is to fit user’s expectations. A social robot could be accepted if provides really useful services. Knowing that Acceptability = Utility + Usability + more other attributes, we try to set up our robots to be as acceptable as we can. The marketing experts will find the way to co-design with users and stakeholders the proper social service to address. The people embrace technologies that improve the quality of life or the quality of work. Making really useful robotic social services is the next big challenge in robotics.
4. How do you see the future impact of robotics in everyday life?
I think robots will be used in the near future to improve the quality of work and life in social-related businesses like restaurants, hotels or fairs, performing environmental sanitising (against virus/bacteria), concierge and logistic services. After this first market penetration, experience and technology will be mature enough to perform steps in “on-site” advertising and eventually, after breaking important legal barriers, also most complex surveillance and safety services. The real challenge again is the utility and usability of the robotic service, that must really make the difference.
5. Our role in Pharaon project
CO-ROBOTICS is technology provider in the Pharaon project, thanks to the experience in innovation management, social robotics and IoT. The company will explore the opportunity to foster the up-take of socially-relevant technologies including IoT devices and robots elderly care and environmental safety (surveillance and sanitising).