Per gli anziani: Miglioramento della qualità della vita (QoL), in particolare nella riduzione della solitudine percepita (tramite UCLA score) e nel miglioramento del benessere generale, misurato tramite la Scala Visiva Analogica (VAS) e EQ-5D-3L. Le tecnologie digitali per la salute hanno avuto un impatto positivo sia sul benessere emotivo che fisico.
Per i caregiver: I caregiver formali hanno registrato significativi miglioramenti nella QoL, grazie al supporto offerto dalle tecnologie nel loro ruolo di assistenza. I caregiver informali hanno mostrato miglioramenti meno marcati, probabilmente a causa di un livello di QoL già alto all’inizio del progetto.
Usabilità delle tecnologie
Variazioni demografiche: La percezione dell’usabilità risulta dipendere da fattori come età, genere, istruzione e competenze digitali. In particolare, maggiori competenze digitali appaiono correlate a esperienze di usabilità migliori, evidenziando la necessità di formazione mirata.
Correlazione con la solitudine: È emersa una correlazione negativa tra solitudine e usabilità per cui gli utenti più isolati emotivamente trovano le tecnologie meno facili da usare. Questo evidenzia l’importanza di integrare il supporto emotivo nelle soluzioni digitali.
Uso delle tecnologie nei diversi siti pilota
Tendenze globali: Nonostante le variazioni nell’adozione dovute a fattori culturali, regionali e demografici, le tecnologie hanno dimostrato costantemente un impatto positivo sul benessere dell’utente e sull’usabilità. Questi risultati suggeriscono un forte potenziale di scalabilità.
Open Calls: Gli impatti positivi osservati nei 6 siti pilota principali del progetto si sono confermati anche nelle soluzioni finanziate tramite le due open call (per un totale di ulteriori 23 progetti finanziati all’interno di Pharaon), nonostante le differenze nell’uso dei servizi, nella durata degli esperimenti e nelle caratteristiche demografiche degli utenti.
L’investimento nella crescita delle competenze digitali è di fondamentale importanza per favorire la digitalizzazione delle imprese di servizi sociosanitari. La riduzione delle disuguaglianze dipende sempre più e in larga misura dall’accesso alla tecnologia e dall’implementazione di strategie inclusive digitali e sociali. Questo implica l’adozione di un approccio multidimensionale per affrontare le varie sfere di vita dove può manifestarsi la fragilità individuale, come l’apprendimento, l’occupazione, le relazioni sociali e la gestione della salute. Nonostante alcuni progressi, l’Italia è in ritardo a confronto di altri Paesi europei in termini di competenze digitali. Il 54% della popolazione italiana tra i 16 e i 74 anni non ha competenze digitali di base, un divario che si fa sentire ancora di più nelle fasce più giovani, dove il ritardo è più marcato rispetto agli standard europei. La Strategia Nazionale per le Competenze Digitali dell’Italia mira a combattere il divario digitale e promuovere lo sviluppo delle competenze digitali fondamentali, ma appare chiaro che gli interventi di potenziamento delle competenze digitali devono essere integrati nel sistema di cura, oltre che in quello educativo, e adattati alle esigenze dei diversi settori della popolazione, in modo da non acuire ulteriormente le disuguaglianze esistenti.
Pharaon è un laboratorio anche per le attività di formazione, portate avanti in modo continuativo dai siti toscano e pugliese, in particolar modo con la metodologia della “formazione a cascata”.
Questo tipo di formazione avviene ad un doppio livello: il primo, dalle organizzazioni ai professionisti; il secondo, da ciascuno dei suddetti operatori agli utenti, anziani e familiari, coinvolti nel progetto.
In prima istanza il contenuto formativo è prevalentemente legato all’uso corretto e consapevole delle tecnologie impiegate. Offrire opportunità di crescita professionale e di sperimentazione sul campo di nuove competenze e skills per interiorizzare un modello di cura del tutto nuovo, è condizione per garantire la trasmissione serena di tali conoscenze agli utenti finali. Il ruolo dei professionisti diviene quindi doppio, essendo da un lato essi stessi utilizzatori della tecnologia e dall’altro mediatori/facilitatori della stessa, presso l’utenza anziana ed i relativi caregiver.
Investing in digital skills: “cascade training”
Investment in the growth of digital skills is fundamental to encourage the digitalisation of the healthcare sector and social services providers. The reduction of inequalities increasingly and largely depends on access to technology and the implementation of inclusive digital and social strategies. This implies the adoption of a multidimensional approach to address all different perspectives that can show an individual frailty (such as learning, employment, social relationships, health management). Despite some progress, Italy lags other European countries in terms of digital skills. 54% of the Italian population between 16 and 74 years old don’t have basic digital skills, a gap that is felt even more in the younger groups, where delay is marked more than European standards. Italy’s National Strategy for Digital Skills aims at overcoming the digital divide and promoting the improvement of digital skills.
Furthermore, it’s clear that this type of intervention must be integrated into the healthcare system, as well as into the educational one, and adapted to the needs of different groups of people in order to not exacerbate existing inequalities.
Pharaon is also a laboratory for training activities, carried out continuously by the Tuscan and Apulian sites, in particular with the “cascade training” methodology.
This type of training takes place at a double level: the first, from organizations to professionals; the second, from each of the formal caregiver to the users, older adults and family members involved.
At the first level, the training content is mainly linked to the correct and aware use of the technologies used. We have now evidence that offering professionals opportunities to train and new skills and abilities is a necessary condition to ensure the peaceful transmission of competences and trust to end users. The role of professionals therefore becomes double: being users of the technology themselves, from one side, and being facilitators of the same technology for older adults and their caregivers, on the other side.
Stiamo progettando un momento di discussione e confronto che coinvolga i nostri principali referenti istituzionali.
A pochi mesi della chiusura del progetto Pharaon, intendiamo mettere a disposizione dei decisori politici le lezioni apprese e discutere insieme di come innestare questa esperienza nello sfidante percorso nazionale di digitalizzazione dei servizi sanitari e sociosanitari, in diversi casi reso possibile dagli investimenti a valere sui fondi del PNRR. Anche grazie a Pharaon, abbiamo la conferma che l’introduzione di tecnologie assistive può migliorare la qualità della vita degli anziani, contribuendo ad un invecchiamento attivo e indipendente, e supportare il lavoro degli operatori sociosanitari.
E per avviare la riflessione, alcune raccomandazioni frutto dell’esperienza maturata in questi quattro anni:
Personalizzazione delle Soluzioni: Individuare soluzioni adatte per le esigenze specifiche di ciascun individuo anziano. Fattori sociali, culturali e di salute influenzano l’usabilità dei dispositivi, pertanto è fondamentale individuare una gamma di soluzioni che coprano le diverse capacità di interazione.
Integrazione Multidisciplinare: Coinvolgere professionisti di diverse discipline (psicologi, assistenti sociali, operatori sociosanitari, tecnologi) nella progettazione e implementazione delle tecnologie assistive. Questo approccio garantisce una visione completa e una migliore efficacia.
Formazione: Investire nella formazione di operatori, familiari e anziani sull’uso delle tecnologie assistive e, più in generale, sull’acquisizione di competenze digitali. Imparare ad utilizzare i dispositivi aumenta la fiducia e diminuisce lo stress.
Privacy e Sicurezza: Garantire la privacy e la sicurezza dei dati è essenziale, ma non basta. È necessario stabilire linee guida per l’acquisizione del consenso informato, in modo da rendere consapevoli gli utenti circa l’utilizzo che viene fatto dei propri dati.
Collaborazione tra Settori: Incentivare la collaborazione tra settori pubblici e privati, università, organizzazioni non profit e industria. Questa sinergia può accelerare l’innovazione e la diffusione delle tecnologie assistive.
Valutazione Continua: Monitorare l’efficacia delle tecnologie assistive attraverso valutazioni continue. È necessario promuovere la ricerca continua sugli outcome e l’adozione di best practice.
Our recommendations to policy makers: a proposal of debating
We are planning a moment to discuss and brainstorm involving our main institutional representatives.
Before the end of the project, we intend to make the lessons learned available to policy makers and discuss together how to integrate them into the challenging national path of digitalisation and social-health services, supported and funded by PNRR funds.
Pharaon confirms that the introduction of assistive technologies can improve the quality of life of the older adults, contributing to an active and independent aging, and supporting the work of social and health workers.
In order to start the reflection, some recommendations resulting from the experience gained over these four years are listed below:
Customization of Solutions: Identify solutions suitable for the specific needs of each individual user. Social, cultural and health factors influence the usability of devices, therefore it is essential to identify a range of solutions that cover different interaction capabilities of users.
Multidisciplinary Integration: Involving professionals from different disciplines (psychologists, social workers, health and social workers, technologists) in the design and implementation of assistive technologies. This approach ensures an holistic vision and more effective results of the intervention.
Training: Investing in training professionals, family members and older adults about the use of assistive technologies and, in general, to imporve digital skills. Learning to use devices increases confidence and decreases stress.
Privacy and Security: Ensuring data privacy and security is essential, but it is not enough. It is necessary to establish guidelines for the acquisition of informed consent, to make users aware of the use made of their data.
Cross-Sector Collaboration: Encourage collaboration between public and private sectors, universities, non-profit organizations, and industry. This synergy can accelerate the innovation and dissemination of assistive technologies.
Continuous Evaluation: Monitor the effectiveness of assistive technologies through continuous evaluations. It is necessary to promote continuous research on outcomes and the adoption of best practices.
La conferenza finale del progetto Pharaon “A Digital Future for Healthy Ageing” si svolgerà il 26 giugno dalle 09:00 alle 15:00 CET, a Firenze, in formato ibrido, permettendo così la partecipazione sia in presenza che online. Obiettivo, offrire l’opportunità di conoscere i risultati di Pharaon e il contributo che esso mette a disposizione per le prospettive future nel campo dell’invecchiamento sano e attivo. Esperti del settore, professionisti dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria, rappresentanti di organizzazioni per la terza l’età, gli oltre 40 partner provenienti da 10 paesi dell’Unione Europea, discuteranno di tutto ciò. L’evento, organizzato in collaborazione con ForItAAL (https://www.foritaal2024.it) è un’occasione di particolare valore per fare networking con colleghi e professionisti impegnati in queste policy. Che siate innovatori nel campo della tecnologia, fornitori di servizi sanitari, ricercatori o semplicemente interessati alle possibilità che il digitale offre per un invecchiamento sano, “A Digital Future for Healthy Ageing” è un luogo dove idee trasformative possono prendere vita. Per maggiori informazioni e per la registrazione, visitate il sito web www.pharaon.eu .
“A DIGITAL FUTURE FOR HEALTHY AGEING” 26 June 2024, Florence
The final conference of the Pharaon project “A Digital Future for Healthy Aging” will take place on the 26th of June from 09:00 to 15:00 CET, in Florence, in a hybrid format, thus allowing participation both in person and online. The main objective is to offer the opportunity to report Pharaon’s results and to explain how it can contribute to future perspectives in the field of healthy and active aging. Sector experts, health and social care professionals, representatives of organizations for the elderly, the over 40 partners from 10 countries of the European Union, will be engaged to discuss about this. The event is organized in collaboration with ForItAAL (https://www.foritaal2024.it ) and it’s an opportunity of a particular value considering to network with the community and policy makers in the field. Whether you are a technology innovator, healthcare provider, researcher, or simply interested to the digital transformation in ther healthy aging, “A Digital Future for Healthy Aging” is a place where disruptive ideas can come to life. For more information and to register, visit the website www.pharaon.eu .
Le Open Call 2 (OC2) di Pharaon rappresentano una opportunità unica per coloro che vogliono entrare nell’ecosistema di Pharaon.
Infatti, attraverso le OC2 Pharaon intendere completare e integrare il processo di evoluzione del proprio Ecosistema mediante l’inclusione di siti pilota aggiuntivi.
In particolare, OC2 si pone i seguenti obiettivi:
1) Espandere le capacità dell’ecosistema Pharaon portando nuove soluzioni e tecnologie digitali che affrontino una o più sfide di Pharaon.
2) Estendere la portata di Pharaon oltre i confini degli attuali progetti pilota implementandone di nuovi con i propri utenti che convalidino le soluzioni e le tecnologie digitali selezionate. I consorzi dovranno portare i nuovi utenti e gestire l’implementazione del pilota e il relativo follow-up.
3) Dimostrare che gli strumenti di interoperabilità di Pharaon rappresentano un framework robusto e di facile utilizzo in grado di facilitare l’evoluzione dell’ecosistema di Pharaon e quindi la sua sostenibilità. Ciò sarà realizzato attraverso l’integrazione di ciascuna delle soluzioni digitali selezionate con il Pharaon Hub e la sua interoperabilità con almeno uno dei componenti di Pharaon.
Il bando è stato pubblicato il 31 Luglio scorso e scadrà il 30 Settembre.
Le proposte presentate per le OC2 di Pharaon dovranno prevedere un workplan di non più di 12 mesi. Inoltre, dovranno prevedere la formazione di piccoli consorzi composti da almeno 3 partner afferenti alle seguenti categorie:
•
PMI e Micro PMI come definite nella Raccomandazione UE 2003/361;
•
Imprenditori del web e ditte individuali;
•
Industrial organisations;
•
Organizzazioni rappresentative degli utenti (es. organizzazioni sociali, case di riposo);
•
Università o Enti di Ricerca;
•
Altre organizzazioni ammissibili con attività di alto livello TRL.
Ciascun partner dei consorzi deve disporre di un numero PIC (Participant Identification Code) convalidato.
Pharaon’s Open Call 2 (OC2) represents a unique opportunity for those who want to enter the Pharaon ecosystem.
At this regard, through the OC2, Pharaon intends to complete and integrate the evolution process of its Ecosystem through the inclusion of additional pilot sites.
In particular, OC2 gets the following objectives:
1) To expand the capabilities of the Pharaon ecosystem by bringing new digital solutions and technologies that address one or more of the Pharaon Challenges (PCH1 to PCH10).
2) To extend the reach of Pharaon beyond the boundaries of the current pilots by implementing new pilots with their own users that validate the selected digital solutions and technologies. The consortia will have to bring the new users and manage the pilot implementation and follow up.
3) To demonstrate that the Pharaon interoperability tools provide a robust and easy-to-use framework that will facilitate Pharaon ecosystem evolution and thus its sustainability. This will be achieved through the integration of each of the selected digital solutions with the Pharaon Hub and its interoperation with at least one of the Pharaon components (see OC2 Technical Annex).
The call opened on the 31st of July and the deadline is at the 30th of September 2023.
The proposals envisage a work plan of no more than 12 months.
This Open Call focuses on attracting small consortia consisting of at least 3 partners from the following categories:
A novembre 2022, in occasione del Plenary Meeting svoltosi a Murcia, sono state registrare delle brevissime video pillole per diffondere in modo agile la conoscenza del progetto Pharaon.
Date un’occhiata!
ENG
Pills from Italian pilot
In November 2022, during the Plenary Meeting held in Murcia, were recorded very short video pills to spread in an agile way the knowledge of the Pharaon project.
Take a look!
Erika Rovini (Dip. Ing. Industriale, UNIFI) – Project Manager
Laura Fiorini (Dip. Ing. Industriale, UNIFI) – Italian Pilot Coordinator
Sergio Russo (Casa Sollievo della Sofferenza) – Apulia Pilot
Gianna Vignani (UP Umana Persone) – Tuscany Pilot
Pietro Dionisio (Medea Project) – Italian Pilot Impact Assurance
“Con i dispositivi in dotazione del progetto, sento di aver migliorato le mie abitudini, grazie al continuo monitoraggio del mio stato di salute!”
Antonio (nome di fantasia) è uno dei partecipanti al progetto Pharaon per lo scenario di monitoraggio e, dopo i primi sei mesi di utilizzo del sistema, esprime così il suo entusiasmo. Afferma che da quando è iniziato il progetto si sente protagonista attivo della sua vita: tutti i giorni (e anche durante la notte) indossa l’orologio smart, parte del kit consegnatogli quando è stato arruolato nello studio. Antonio ha ricevuto una formazione specifica sull’uso del dispositivo, attività che si è svolta negli ambienti dedicati alla Psicologia Clinica dell’Unità di Geriatria dell’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza.
In generale, ad Antonio è sempre piaciuto mantenersi attivo: era già solito uscire in bicicletta e fare lunghe passeggiate, ma da quando indossa lo smartwatch controlla spesso il numero di passi e il numero di ore di sonno effettuate durante la notte o direttamente dall’orologio o sull’app installata sullo smartphone, anch’esso fornito in dotazione per lo studio.
Ma non finisce qui…come avviene con l’orologio e con l’app, Antonio sostiene che grazie al sensore di qualità dell’aria ora verifica con più frequenza anche le condizioni dell’ambiente in cui vive: dopo aver cucinato o dopo aver fatto dei lavori in casa: “il sensore mi indica quando l’aria è inquinata” – ci riferisce Antonio – “ora, infatti, apro più spesso le finestre per far entrare aria fresca e pulita”.
Sapere che i dati raccolti sulla sua condizione di salute di tutti i giorni possono essere osservati dai professionisti sanitari fa sentire Antonio più protetto e sicuro; inoltre, per Antonio, essere consapevole di essere protagonista del mantenimento del suo stato di salute, lo incentiva giorno dopo giorno ad osservare uno stile di vita sano e attivo.
“Imparare ad utilizzare l’orologio, l’app ed il sensore è stato semplice grazie alla formazione iniziale”—dice Antonio, che si sta già chiedendo se potrà farne a meno quando la sua partecipazione al progetto Pharaon terminerà.
ENG
The participation in the Pharaon project is having a positive impact on my life.
“With the devices provided by the project, I feel that I have improved my habits, thanks to the continuous monitoring of my health status!”
Antonio (fictional name) is one of the participants in the Pharaon project for the monitoring scenario, and after the first six months of using the system, he expresses his enthusiasm in this way. He states that since the project started, he has felt like an active protagonist in his life. Every day (and even during the night) he wears the smartwatch provided in the kit during the enrollment and training phase of the experimental project. The training took place at the Casa Sollievo della Sofferenza Research Hospital, in the Geriatrics Unit, on the premises of the Clinical Psychology office.
In general, Antonio has always enjoyed staying active: he was used to cycling and taking long walks, but since he started wearing the smartwatch, he frequently checks the number of steps and the number of hours of sleep directly from the watch or on the app installed on the smartphone, which is provided for the study too.
But it doesn’t end there… Along with the watch and the app, Antonio claims that thanks to the air quality sensor, he now checks the conditions of the environment he lives in more frequently. After cooking or doing housework, “The sensor indicates when the air is polluted,” Antonio tells us. “Now, in fact, I open the windows more often to let fresh and clean air in.”
Knowing that the data collected about his daily health condition can be observed by healthcare professionals makes Antonio feel more protected and secure. Furthermore, Antonio, being aware of his role as the protagonist of his health status encourages him in maintaining a healthy and active lifestyle day after day.
“Learning to use the watch, the app, and the sensor was easy thanks to the initial training,” says Antonio, who is already wondering if he will be able to do without them when his participation in the Pharaon project ends.
“Usare la tecnologia mi fa sentire in compagnia e …proiettata nel futuro!”
Rosa ha settant’anni, vive da sola in una provincia del sud della Toscana e quando le è stato proposto dalla coordinatrice del servizio domiciliare di partecipare al progetto Pharaon ha accettato senza alcuna esitazione.
Le è stato proposto di sperimentare lo scenario di socializzazione, perché grazie all’uso della Sentab TV Box avrebbe potuto aumentare le occasioni di contatto con i suoi familiari e con Francesca, la sua educatrice domiciliare.
“Mi piace fare le videochiamate e chiacchierare, ma soprattutto mi piace fare i giochi, perché la mia mente ha bisogno di rimanere allenata!”. Rosa racconta che fare le chiamate con la televisione le permette di vedere le persone con cui parla proprio come se fossero lì, ed è più bello così che con una semplice telefonata.
Ammette di avere avuto un po’ di difficoltà all’inizio nell’imparare a usare tutte le funzioni di Sentab, ma Francesca l’ha aiutata con frequenti visite domiciliari, mostrandole più volte i passaggi e stimolandola a provare da sola. Si sente fortunata ad essere stata scelta per questa sperimentazione, e pensa anche di fare qualcosa di utile per tutti gi anziani testando i dispositivi che potranno essere usati stabilmente nei servizi domiciliari.
Mettersi alla prova con strumenti che non conosce e che non ha mai provato prima la fa sentire più giovane e proiettata nel futuro, per questo spera che dopo Pharaon le venga proposto di partecipare a qualche altro progetto!
ENG
The experience of an older adult in the socialization scenario
“Using technology makes me feel in company and…projected to the future!”
Rosa is seventy years old; she lives alone in a province in southern Tuscany and when she was asked to participate in the Pharaon project, she accepted without hesitation.
She was requested to test the socialization scenario with the aim of increasing opportunities to keep in contact with her family members and Francesca, her home educator, through the Sentab TV Box.
“I like making video calls and chatting, but above all I like playing games, because my mind needs to stay trained!”. Rosa tells that making calls with television allows her to see people she talks with as they were there, and it’s more beautiful than talking by phone.
She admits she had some difficulties at first to learn how to use Sentab features, but Francesca helped her with frequent home visits, showing her many times every step and pushing her to keep on trying autonomously.
She feels lucky for participating to this trial and she also thinks that testing devices for home care services is something useful for other older adults.
Furthermore, she feels younger and projected into the future testing by herself tools she doesn’t know and she has never tried before.
For the future after Pharaon, she hopes to be involved again in some other project!
La percentuale della popolazione mondiale degli anziani di 65 o più anni di età sta rapidamente incrementando. Nel 2019 questa percentuale era pari al 9%, ma le proiezioni mondiali stimano che nel 2100 ci sarà una crescita fino al 25%. A questo aumento si assocerà un innalzamento del numero di persone con patologie dovute all’età, che implicherà un maggiore carico di lavoro per il caregiver e un aumento dei costi per il sistema sanitario. La ricerca si sta impegnando e investigando per estendere il periodo della vita in cui un adulto è fisicamente e mentalmente sano, e per aumentare la qualità della sua vita.
Nello specifico, il pilot Italiano di PHArA-ON utilizza le tecnologie assistive per ridurre l’isolamento sociale e per aiutare i caregiver nel monitorare lo stato di salute dei propri cari, che porterà ad un aumento dello stato di salute mentale e fisica dell’anziano e del suo caregiver.
A Marzo 2023 si è svolto un meeting con i facilitatori dei due siti Italiani. Essi hanno evidenziato che lo scenario di monitoraggio era valutato più positivamente dello scenario di socializzazione. In generale, le persone che facevano parte dello scenario di monitoraggio erano più entusiaste e ritenevano di poter utilizzare la tecnologia in un futuro. D’altra parte, gli anziani facenti parte del servizio di socializzazione si sentivano stressati dall’utilizzo della tecnologia e ritenevano di aver bisogno di un aiuto esterno. Eravamo dunque interessati in comparare l’usabilità e lo stress derivante l’utilizzo dei due servizi, e ipotizzavamo che quelli che sentivano più solitudine avessero più stress e fossero meno sicuri di sé stessi rispetto la tecnologia.
I partecipanti in questa ricerca hanno completato tre questionari. Il primo valutava l’usabilità del sistema, il secondo il livello di solitudine, mentre il terzo esaminava lo stress derivante l’uso della tecnologia. Oltre ad un punteggio per ogni questionario, nel questionario di usabilità abbiamo usato anche i risultati di quattro specifici item: “Penso che mi piacerebbe utilizzare questo sistema frequentemente”, “Ho trovato il sistema molto semplice da usare”, “Penso che avrei bisogno del supporto di una persona già in grado di utilizzare il sistema”, e “Ho avuto molta confidenza con il sistema durante l’uso”. Questi item danno maggiore chiarezza rispetto all’intenzione d’uso, la facilità d’uso, la prontezza d’uso e la confidenza.
Abbiamo scoperto che in effetti gli anziani nello scenario di monitoraggio ritenevano più probabile, rispetto a quelli nello scenario di socializzazione, di utilizzare il sistema in un futuro, che non avevano bisogno di aiuto nell’utilizzo della tecnologia, e che il sistema era semplice da utilizzare. Inoltre, i partecipanti che avevano più stress nell’utilizzo della tecnologia valutavano l’usabilità negativamente, e specificatamente ritenevano che non avrebbero usato il sistema frequentemente, che il sistema era difficile da usare, che avrebbero bisogno di una persona esperta per utilizzare il sistema e che non erano confidenti delle loro abilità. Tuttavia, non abbiamo trovato che le persone con un alto livello di solitudine avevano una attitudine negativa o più stress nei confronti della tecnologia.
Questi risultati forniscono un alto contributo alla comunità scientifica, in quanto oltre a fattori demografici, portano evidenza che ci possano essere anche dei fattori contestuali che possono influire sull’intenzione d’uso della tecnologia. Lo stress nei confronti della tecnologia può essere identificato come una barriera, che potrebbe ostacolare l’accettabilità della tecnologia.
ENG
The world’s population of people aged 65 years and older is rapidly rising. In 2019 the percentage of older adults was 9%, global projections foresee that in 2100 this percentage will increase up to 25%. With this rise, we could expect an increase of older people living with age-dependent pathologies, which in turn means a higher burden on caretakers and societal costs on the health system. Reasearch is looking into ways to increase the health span of older individuals and their quality of life. Specifically, the Italian pilot of the PHArA-ON project employs assistive technologies to reduce social isolation and help caregivers in monitoring the health of their loved ones, which in turn should increase physical and mental health of both the older adults and informal caregivers.
In March 2023, a meeting with facilitators of the two Italian pilot sites observed that the monitoring scenario was more positively evaluated than the socialization scenario. People in the monitoring scenario were more enthusiastic and could foresee themselves using the technology in the future. Furthermore, the older adults in the socialization service felt stressed about using the technology because they feared doing something wrong when using the system and needed external help. We therefore were interested in comparing the usability and stress derived from the usage of such services and hypothesized that loneliness could affect the stress and confidence towards technology.
Participants completed three questionnaires: the first one assesses the usability of the system, the second evaluates how lonely a person feels, whereas the third one determines the stress that comes from the technology usage. Other than a score in each questionnaire, for the usability we also included the scores of four specific questions: “I think that I would like to use this system frequently”, “I thought the system was easy to use”, “I think that I would need the support of a technical person to be able to use this system” and “I felt very confident using the system”. These questions would give more insight into the “intention to use”, “easiness of use”, “readiness to use”, and “confidence”, respectively.
We found that indeed the monitoring scenario was more likely to envision themselves using the system in the future, felt that they did not need help from others and evaluated the assistive technology easy to use. We also discovered that participants who had higher stress toward technology rated the usability as low, and more specifically felt that they would not use the system frequently, that the system was difficult to use and that they would need help from a technical person because they lacked confidence. However, we did not find that people who felt lonelier had a negative attitude or had more stress towards technology.
From these results we have gathered more knowledge important for the research community. Other than demographic factors, it is important to pay attention to contextual factors that could affect the intention to use technology. Stress towards technology could be a barrier that has the potential to hinder technology acceptance.