ANIMATORI, NUOVI MEDIATORI DIGITALI

Di Lara Toccafondi

Le figure centrali del progetto Inside Out sono indiscutibilmente gli animatori territoriali, professionisti sociali che agiscono attivamente nell’ottica dell’integrazione tra interventi in presenza e utilizzo delle tecnologie. A loro spetta anche l’ambizioso compito di accompagnare anziani e caregivers nell’acquisire competenza e fiducia nell’uso delle soluzioni digitali individuate nel progetto, con l’unica finalità di sostenere la rete di relazioni sociali di chi si trova in condizioni di fragilità e ridotta mobilità.

Per tutti e 12 gli animatori coinvolti nel progetto è stato predisposto un apposito percorso formativo sia per acquisire le competenze digitali di base necessarie richieste dal progetto, sia sulle specifiche caratteristiche dei dispositivi adottati, anche attraverso prove d’uso degli stessi. Pur con questo approccio metodologico, la formazione più significativa è stata quella che si è concretizzata sul campo, perchè le problematiche sia tecniche che di gestione delle relazioni che si sono presentate hanno richiesto un confronto costante e la necessità di rivedere modalità di intervento e di comunicazione con gli anziani e i loro familiari.

Pur rilevando che tutti anziani arruolati hanno accolto con interesse e curiosità le azioni del progetto, qualche problema si è presentato nella comprensione dello stesso e in diversi casi si è presentata una certa diffidenza iniziale nei confronti delle tecnologie.

Il tempo dedicato dall’operatore alla spiegazione del funzionamento delle tecnologie è stato un mezzo per costruire la relazione e conquistare la fiducia e si è dimostrato utile soprattutto nei momenti in cui la difficoltà di utilizzo delle stesse rischiava di divenire elemento ansiogeno e di scoraggiamento.

A rinforzare la relazione mediata “dal fare insieme” che ha visto coinvolto gli attori della sperimentazione, sono stati indispensabili il dialogo, la conoscenza reciproca e il raccontarsi, come attività propedeutica all’introduzione delle tecnologie.

La smartbox e il conseguente utilizzo delle videochiamate hanno così potuto rappresentare solo un medium attraverso il quale proseguiva e si alimentava la relazione.

L’uso della piattaforma Sentab ha, come era prevedibile, evidenziato alcune criticità tecniche che sono state segnalate allo sviluppatore. Alcune di queste sono state risolte, altre costringono a ripensare l’architettura della soluzione, nell’ottica di una maggiore aderenza alle caratteristiche e alle necessità dell’utente. Questo è il processo virtuoso che ogni sperimentazione sulle tecnologie assistive dovrebbe innescare: competenze tecniche e sociali che si contaminano e si arricchiscono, con lo scopo di offrire agli utilizzatori finali- siano essi utenti od operatori- degli strumenti che possano essere realmente di supporto nella vita di tutti i giorni.